HARVARD UNIVERSITY.

LIBRARY

OF THE

MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY.

3839

trame

ae nee ees

ATTI

DELL

SOCIETÀ ITALIANA

DI SCIENZE NATURALI

DEL

MUSEO CIVICO

DI STORIA NATURALE IN MILANO

VOL. XLVII

ANNO 1908

RAFIA CESSOI Largo di Via Roma N. 7

1908

CONSIGLIO DIRETTIVO PEL 1908

Presidente. Artint Prof. Errorr, Museo Civico. Vice-Presidente. Brsana Ing. Comm. GrusepPE, Via bella, 19.

Segretario. De-ALEssanDRI Dott. GiuLio, Museo Civico.

Vice-Segretario. RePossi Dott. EmiLio, Museo Civico.

Archivista. CASTELFRANCO Prof. Cav. Pompeo, Umberto 5

Ruga-

Via Principe

BeLLorTI Dr. Comm. Cristororo Via Brera 10. MagreErTI Dott. Paoto, Via Leopardi 21.

a >=

Consiglieri. SALMOJRAGHI Prof. Ing. FRANCESCO, Piazz Castello 17. VienoLi Cay. Prof. Trro, Corso Venezia 89. Cassiere. Via Cav. VirtorIo, Via Sala 6.

Bibliotecario sig. ERNESTO PELITTI.

ELENCO DEI SOCI

per l anno 1908.

AsBapo Dott. Prof. Michele Milano. ArraGHI Dott. Prof. Carlo Via Donizetti 27, Milano. ALBINI Prof. Comm. Giuseppe Via Amedeo Avogadro 26, Torino.

Arzona Dott. Carlo Manicomio Provinciale in Mombello. AmBRosronI Sac. Dott. Michelangelo Collegio Aless. Manzoni, Merate.

AnpRES Prof. Angelo, Direttore del Gabinetto di Zoologia nella R. Università di Parma.

ARTARIA Rag. F. Augusto Blevio, Lago di Como.

Artint Prof. Ettore, Direttore della Sezione di Mineralogia nel Museo Civico di Milano.

Barassi Sac. Camillo Roggiano Valtravaglia (Luino).

BaRBIANO DI BELGIOIOSO Conte Ing. Guido. Via Morigi 9, Milano.

BarBIERI Dott. Ciro, Assistente alla cattedra di Zoologia nella R. Sc. Sup. d’Agricoltura, e all’Acquario civ. Milano.

Bassani Prof. Francesco, Direttore del Gabinetto di Geologia, nella R. Università di Napoli.

Bazzi Ing. Eugenio Viale Venezia 4, Milano. BeLFANTI Dott. Serafino, Direttore dell’Ist. Sieroterapico di Milano BeLLorTI Dott. Comm. Cristoforo (Socio Benemerito) Via

Brera 10, Milano. Bernasconi Sac. Cav. Giuseppe, Parroco di Civiglio (Como).

BerraRELLI Prof. Cav. Ambrogio Via S. Orsola 1, Milano. BerroLonIi Prof. Cav. Antonio Zola Predosa (Provincia di Bologna).

Besana Ing. Comm. Giuseppe Via Rugabella 19, Milano.

Bezzi Prof. Mario R. Liceo Alfieri, Torino.

Birrt Dott. Cav. Antonio (Socio perpetuo) Paleocapa 2, Mi- lano.

BinaGHI Rag. Costantino Cassa di Risparmio, Milano.

Borris Dott. Prof. Giovanni R. Università di Bologna.

Bonrantr BarBIANo pi BeLGIOIOSo Enrico Castel San Giovanni (Provincia di Piacenza).

IV ELENCO DEI SOCI

Borpini Franco (Socio perpetuo) Piazza S. Sepolero 1, Milano.

BoreHI Comm. Luigi Via Moscova 12, Milano.

BorLerTI Ing. Prof. Francesco Via Vittoria 39, Milano.

Borromeo Conte Dott. Gian Carlo Via Manzoni 41, Milano.

Borromeo Conte Giberto, juniore Piazza Borromeo 7, Milano.

Briost Dott. Prof. Giovanni, Direttore dell’Orto Botanico e della Stazione Crittogamica nella R. Università di Pavia.

Brizi Prof. Cav. Ugo, Istituto di Patologia vegetale della R. Scuola Superiore di Agricoltura, Milano.

BruenareLLI Prof. Luigi (Socio perpetuo), Direttore del Museo Mineralogico nella R. Università di Pavia.

BrunaTI Dott. Roberto Viale Varese 43, Como.

Buzzoni Sac. Pietro, Proposto di S. Rocco, Milano.

Carri Dott. Prof. Sac. Enrico Piazza Cavour 10, Bergamo.

CaLeGARI Prof. Matteo Via San Vittore 47, Milano.

Cantoni Prof. Elvezio Via Benedetto Marcello 43, Milano.

Casatr Conte Dott. Alessandro Viale al Parco 1, Monza.

Casati Conte Gabrio Corso Venezia 24, Milano.

CasTELBARCO ALBANI Conte Ing. Alberto Via Principe Um- berto 6, Milano.

CasreLrRANcO Prof. Cav. Pompeo Via Principe Umberto 5, Milano.

Carrerina Prof. Dott. Giacomo Gabinetto batteriologico della

R. Università di Padova.

CeLoria Prof. Comm. Giovanni, Direttore dell’ Osservatorio Astronomico di Brera, Milano.

CeRMENATI Prof. Mario Via Cavour 238, Roma.

CueLussi Prof. Italo Via S. Marco 50, I p‘°, Siena.

CircoLo Filologico milanese (Socio perpetuo) Via Clerici, Milano.

Copau Dott. Roberto R. Scuola Superiore di Agricoltura, Milano.

Corti Dott. Alfredo, Libero docente nella R. Uuniversità di Parma.

Cozzi Sac. Carlo Abbiategrasso.

CriveLLi March. Vitaliano Via Pontaccio 12, Milano.

CRIVELLI SERBELLONI Conte Giuseppe Via Monte Napoleone 21. Milano.

CurLerTI Pietro (Socio perpetuo) Via Brisa 3, Milano.

Currica DI Cassine March. Luigi Corso Venezia 81, Milano.

D’Appa March. Emanuele, Senatore del Regno (Socio perpetuo) Via Manzoni 43, Milano.

ELENCO DEI SOCI v

Dar Fiume Cav. Camillo Badia Polesine.

Dau Praz Dott. Giorgio, Libero docente presso la R. Univer- sità di Padova.

De ALessanpRI Dott. Giulio, Prof. aggiunto alla Sezione di Geo- logia e Paleontologia nel Museo Civico di Milano.

De MarcHi Dott. Marco (Socio Benemerito) Via Borgonuovo 23, Milano.

De Srerano Dott. Giuseppe Via Umberto I.’ 18, Imola

Direktion der K. Universitàt und Landes Bibliotek, Strassburg.

Direzione del Museo Civico di Storia Naturale (Doria March. Sen. Giacomo) Genova.

Direzione del Museo Civico di Storia Naturale di Pavia.

Ferri Dott. Giovanni Via Volta 5, Milano.

Frova Dott. Camillo Piazza Borromeo 7, Milano.

GeMELLI Dott. Fra Agostino Convento dell’Immacolata, Milano.

GiacHi Arch. Cav. Giovanni (Socio perpetuo) Via S. Raffaele 3, Milano.

GracomeLLi Dott. Pietro Via S. Salvatore (Bergamo Alta).

GranoLI Prof. Giuseppe Via Leopardi 7, Milano.

GiorDANO Prof. Domenico R. Ginnasio di Ragusa (Provincia di Siracusa).

Giovanola Mario Via Abramo Lincoln 16, Milano.

Grassi Prof. Cav. Francesco Via Bossi 2, Milano.

Grassi Prof. Battista, Senatore del Regno (Socio onorario), Di- rettore del Gabinetto di Anatomia Comparata nella R. Uni- versità di Roma. i

GrIFFINI Dott. Prof. Achille R. Istituto Tecnico, Genova.

Gritti Prof. Comm. Rocco Via Monte Napoleone 23 a, Milano,

HoepLi Comm. Ulrico (Socio perpetuo) Milano. InGceGNnoLI Dott. Antonio Corso Buenos Aires 54, Milano. IsimBaRDI March. Luigi Via Monforte 35, Milano.

June Prof. Cav. Giuseppe Bastioni Vittoria 41, Milano.

KéornER Prof. Comm. Guglielmo, Direttore della R. Scuola Su- periore d’Agricoltura di Milano.

LAMBERTENGHI Dott. Ada, Prof. aggiunto alla Sezione di Zoo- logia nel Museo Civico di Milano.

Learpr in ArraGHI Dott. Prof. Zina Via Donizetti 27, Milano.

LuranI Conte Francesco Via Lanzone 2, Milano. MaAppALENA Ing. Leonzio Schio. Marri Cardinale Pietro Arcivescovo di Pisa.

Maeuio Dott. Carlo, Laboratorio di Anatomia Comparata, Pavia.

Wal ELENCO DEI SOCI

MacrETTI Dott. Paolo Via Leopardi 21, Milano.

Mariani Prof. Ernesto, Direttore della Sezione di Geologia e Paleontologia nel Museo Civico di Milano.

Mariani Dott. Giuditta R. Scuola Normale di Aosta.

MarroRELLI Prof. Cav. Giacinto, Direttore della Collezione Or- nitologica Turati nel Museo Civico di Milano.

Mazza Prof. Dott. Felice R. Istituto Tecnico di Roma.

MazzareLLi Prof. Giuseppe R. Università di Messina.

Met Prof. Romolo R. Scuola d’Applicazione per gli Inge- gneri, Via Teatro Valle 51, Roma.

MeLLA Conte Carlo Arborio Vercelli.

MeLzi D’ Erm Duchessa Josephine (Socio perpetuo) Via Ma- nin 23, Milano.

Menozzi Prof. Comm. Angelo R. Scuola Sup. d’Agricoltura di

Milano.

MercaLLI Sac. Prof. Giuseppe R. Liceo Vittorio Emanuele, Napoli.

Monti Barone Dott. Alessandro Brescia.

Monti Prof. Rina (Socio perpetuo) R. Università di Siena.

Mussa Dott. Enrico Via dei Mille 35, Torino.

Myuius Cav. Uff. Giorgio Via Montebello 32, Milano.

NaroLI Dott. Prof. Rinaldo Bellinzona.

Ninni Conte Emilio Alla Maddalena, Palazzo Erizzo, Venezia,

NovarEsE Prof. Napoleone Alberto Cancelliere del Tribunale Civile e Penale, Bozzolo.

OmBonI Dott. Cav. Giovanni Via Torresin, Padova.

Oriconi Ing. Giovanni Battista Via Felice Cavallotti 13, Milano.

PaLapIinI Ing. Prof. Ettore Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano.

Panza Ing. Adolfo Passaggio Carlo Alberto 2, Milano.

Paravictnt Dott. Giuseppe, Medico-Chirurgo presso il Mani- comio provinciale di Mombello.

Parona Dott. Prof. Corrado, Direttore del Gabinetto di Zoologia nella R. Università di Genova.

Parona Prof. Carlo Fabrizio, Direttore del Museo Geologico della R. Università di Torino.

Partrini Dott. Plinio Laboratorio di Geologia della R. Uni- niversità di Pavia.

PEDRAZZINI Giovanni (Socio perpetuo) Locarno.

Peruzzi Dott. Luigi Via Palestro 22, Cremona.

ELENCO DEI SOCI VII

‘Ponti March. Sen, Comm. Ettore, Sindaco di Milano (Socio per- petuo) Via Bigli 11, Milano.

Ponti Cav. Cesare, Banchiere Portici Settentrionali 19, Mi- lano.

Porro Conte Dott. Ing. Cesare Carate Lario (Provincia di Como).

Portis Prof. Dott. Alessandro, Direttore del R. Istituto Geolo- gico Universitario di Roma. Pucuiese Prof. Angelo R. Scuola Veterinaria, Milano. Reposst Dott. Emilio Prof. Aggiunto alla Sezione di Mine- ralogia nel Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Resta Parravicino Conte Comm. Ferdinando Via Conserva- torio 7, Milano.

Rezzonico Dott. Cav. Uff. Giulio Via S. Spirito 13, Milano.

Roncuetti Dott. Vittorio Piazza Castello 1, Milano.

Rossi Ing. Edoardo Corsso S. Celso 9, Milano.

Rossi Dott. Pietro Foro Bonaparte, 5, Milano.

Sacco Prof. Federico R. Scuola degli ingegneri, Gabinetto di Geologia, Castello del Valentino, Torino.

SALMOJRAGHI Ing. Prof. Francesco R. Istituto Tecnico Su- periore di Milano.

Satomon Dott. Prof. Guglielmo Università, Heidelberg.

SaneIorGI Dott. Domenico R. Università di Parma.

ScHIAPARELLI Prof. Comm. Giovanni, Senatore del Regno (Socio perpetuo) Via Fatebenefratelli 7, Milano.

SertoLI Prof. Comm. Enrico Sondrio.

SIBiLia Enrico Via S. Antonio 14, Milano.

SoRpELLI Prof. Ferdinando, Direttore della Sezione di Zoologia nel Museo Civico di Milano.

STAURENGHI Dott. Cesare Via Lecco 2, Monza.

Supino Prof. Felice, Dir. dell’Acquario civico. Milano.

Tacconi Dott. Emilio Gabinetto di Mineralogia della Regia Università di Pavia.

TARAMELLI Prof. Comm. Torquato, Direttore del Gabinetto di Geologia nella R. Università di Pavia.

TERNI Prof. Dott. Camillo Via Principe Umberto 5, Milano.

TrevEs Prof. Dott. Zaccaria Via Sacchi 18, Torino.

Turati Nob. Ernesto Via Meravigli 7, Milano.

Turati Conte Comm. Emilio Piazza S. Alessandro 4, Milano.

VienoLI Prof. Cav. Tito, Direttore del Museo Civico di Storia Naturale Milano,

VIII ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI

Vigoni Nob, Comm. Giulio, Senatore del Regno Via Fate- benefratelli 21, Milano.

Viconi Nob. Comm. Ing. Giuseppe, Senatore del Regno Via Fatenefratelli 21, Milano. |

Villa Cav. Vittorio Via Sala 6, Milano.

Zunini Ing. Prof. Cav. Luigi R. Istituto Tecnico Superiore Milano.

SOCI PERPETUI DEFUNTI

AnnonI Conte Aldo, Senatore del Regno. VISCONTI DI MODRONE Duca Guido.

ERBA Comm. Luigi.

Pisa Ing. Giulio.

MassaRANI Comm. Tullo, Senatore del Regno.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI

in principio dell’anno 1908

ATE RIC A

1, South African Museum Cape Town (1898 Annals, 1903 Report),

AMERICA DEL NORD (Stati Uniti).

2. University of the State of New York Albany N. Y. 1888 Bulletin, 1890 Ann. Rep.).

3. Maryland Geological Survey Baltimore (1897 Reports.).

4. University of California Berkeley, California (1902 Pu- blications).

5. American Academy of Arts and Sciences Boston (1868 Proceedings).

6. Boston Society of Natural History Boston (1862 Procee- dings, 1866 Memoirs, 1869 Occ. Papers).

NB. Il numero tra parentesi indica l’anno nel quale è incominciato lo scamhio delle pubblicazioni tra i singoli Istituti e la Società Italiana di Scienze Naturali.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI IX

. Buffalo Society of Natural Sciences Buffalo N. Y. U.S.

of A. (1886 Bulletin).

. Field Museum of Natural History Chicago U. S. A.

(1895 Publications).

9. Davenport Academy of Natural Sciences Davenport (Iowa) (1876 Proceedings).

10. Iowa Geological Survey Des Moines (Iowa) (1893 Annual Report). i

11. Indiana Academy of Science Indianapolis (Indiana) (1895 Proceedings).

12. Wisconsin Academy of Sciences, Arts and Letters Ma- dison (1895 Transactions, 1898 Bulletin).

13. University of Montana Missuola (Montana) U. S. A. (1901 Bulletin).

14. Connecticut Academy of Arts and Sciences New-Haven (1866 Transactions).

15. Academy of Natural Sciences Philadelphia (1878 Pro-

ceedings, 1884 Journal).

16. American Philosophical Society Philadelphia (1899 Pro- ceedings).

17. Geological Society of America Rochester N. Y. U. S. A. (1890 Bulletins).

18. California Academy of Sciences San Francisco (1854 Proceedings, 1868 Memoirs, 1880 Occasional Papers, 1884 Bulletin).

19. Academy of Science of St. Louis St. Louis (1856 Tran- sactions).

20. The Missouri Botanical Garden St. Louis Mo. (1898 Annual Report).

21.

24. 25.

Kansas Academy of Science Topeka (Kansas) (1883 Transactions).

. United States National Museum Washington (1885 Bul-

letin, 1888 Proceedings, 1891 Annual Reports, 1892 Spe- cial Bulletin).

. United States Geological Survey Washington (1872

Annual Report, 1873 Report, 1874 Bulletin, 1880 Ann. Report, 1883 Bulletin, 1883 Mineral Resources, 1890 Mo- nographs, 1902 Profess. Papers, 1902, Water Supply and Irrigation Paper). Smithsonian Institution Washington (1855 Ann. Report). Carnegie Institution of Whasington Washington (1905).

28.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI

CANADA

. Nova Scotian Institute of Science Halifax (1870 Pro-

ceedings).

. Geological and Natural History Survey of Canada Ot-

tawa (1879 Rapport annuel, 1883 Catalog. canadian Plants, 1885 Contr. canad. Palaeontology, 1891 idem). Canadian Institute Toronto (1885 Proceedings, 1890

Transactions). MESSICO . Instituto geologico de México México (1898 Boletin,

1903 Parergones). AMERICA DEL SUD

. Academia Nacional de Ciencias en Cordoba (1884 Boletin). . Museo Nacional de Buenos Aires Buenos Aires (1867

Anales).

2. Museo Nacional de Montevideo Montevideo (1894 Anales). . Museu Goeldi de Historia Natural e Ethnographia Para,

Brazil (1897 Boletim, 1902 Memorias).

. Museo Nacional de Rio Janeiro Rio Janeiro (1876 Ar-

chivos).

5. Museu Paulista San Paulo, (1895 Revista). . Revista do Centro de Sciencias, Letras e Artes de Cam-

pinas Estado de San Paulo, Brazil (1902).

. Société scientique du Chili Santiago (1892 Actes).

AUSTRALIA

. Royal Society of South Australia Adelaide (1891 Tran-

sactions and Proceedings).

. Royal Society of New South Wales Sydney (1876 Jour-

nal and Proceedings).

. Australian Museum Sydney (1882 Report, 1890 Records).

AUSTRIA - UNGHERIA

. Aquila, Bureau Central Ornithologique Hongrois Buda-

pest (1896).

. Kénig. Ungarisch. geologische Anstalt Budapest (1863

Foldtani, 1872 Mitteilungen, 1883 Jahresbericht).

. Annales historico-naturales Musei Nationalis Hungarici)

Budapest (1897).

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI XI

44, Magyar Botanikai Lapok. Szerkesztòsige 1902. Ung. bot. Blatter Budapest.

45. Académie des Sciences de Cracovie Cracovie (1889 Bul- letin).

46. Verein der Aerzte im Steiermark Graz (1880 Mittei- lungen).

47. Naturwissenschaftlicher Verein fiir Steiermark Graz (1906 Mitteilungen).

48, Ornithologisches Jahrbuch. Organ fiir das palaearktische Faunengebiet Hallein (1890).

49, Siebenburgischer Verein fiir Naturwissenschaften Her- mannstadt (1857 Verhandlungen).

50. Naturwissenschaftlich-medizinischer Verein Innsbruck (1870 Berichte).

51. Verein fiir Natur-und Heilkunde Presburg (1856 Ver- handlungen).

52. I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto (1861 Atti).

53. Bosnisch-Hercegovinisches Landesmuseum Sarajevo (1893 Mitteilungen).

54. Tridentum, Rivista bimestrale di studi scientifici Trento (1898 Rivista).

5b. Società Adriatica di Scienze Naturali Trieste (1877 Bol- lettino).

56. Anthropologische Gesellschaft Wien (1870 Mitteilungen).

57. K. K. geologische Reichsanstalt Wien (1850 Jahrbuch, 1852 Abhandlungen, 1871 Verhandlungen).

58. K. K. zoologisch-botanische Gesellschaft Wien (1853 Verhandlungen).

59. K. K. naturhistorisches Hofmuseum Wien (1886 Ann.).

60. Verein zur Verbreitung naturwissensch. Kenntnisse Wien

61.

62.

(1871 Schriften). BELGIO

Académie Royale de Belgique Bruxelles (1865 Annuaire et Bulletin, 1870-71-72 Mémoires).

Société Belge de géologie, de paléontologie et d’ hydrologie Bruxelles (1888 Bulletin).

. Société entomologique de Belgique Bruxelles (1857 An-

nales, 1892 Mémoires).

XII

64.

65,

66.

84. 85.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI Société Royale zoologique et malacologique Bruxelles (1863 Annales, 1872 Procès-verbaux de Séances). Société Royale de botanique de Belgique Ixelles-les- Bruxelles (1862 Bulletins). FRANCIA Société Linnéenne du Nord de la France Amiens (1867 Mémoires, 1872 Bulletin). . Société Florimontane Annecy (1860 Revue). . Société des sciences physiques et naturelles de Bordeaux

(1867 Mémoires, 1895 Procès-verbaux).

. Société Linnéenne de Bordeaux Bordeaux (1838 Actes). . Académie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie

Chambéry (1851 Mémoires, 1879 Documents).

. Société nationale des sciences naturelles et mathématiques

de Cherbourg (1855 Mémoires).

. Société d’Agriculture, sciences et industries Lyon (1867

Annales).

. Université de Lyon (1891 Annales). . Institut de Zoologie de Université de Montpellier et Sta-

tion Zoologique de Cette (1885 Travaux).

. Annales des sciences naturelles, zoologie et paléontologie,

etc. Paris (1905 Annales).

. Muséum de Paris Paris (1878 Nouvelles Archives, 1895

Bulletin).

. Société d’Anthropologie de Paris Paris (1894 Bulletin).

. Société géologique de France Paris (1872 Bulletin).

. Société nationale d’Acclimatation de France Paris (1861 Bulletin).

. Université de Rennes (1902 Travaux).

. Académie des sciences, arts et lettres Rouen. (1877

Precis).

. Société libre d’émulation, du commerce et de |’ industrie

de la Seine Inférieure Rouen (1873 Bulletin).

. Société d’ histoire naturelle Toulouse (1867 Bulletin).

GERMANIA Naturhistorischer Verein Augsburg (1855 Bericht). Botanischer Verein der Provinz Brandenburg Berlin

(1859 Verhandlungen).

86.

87.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI XII Deutsche geologische Gesellschaft Berlin (1856 Zeit- schrift), Gesellschaft Naturforschender Freunde in Berlin (1895 Sitzungsberichte).

. Kénigl. zoologisches Museum Berlin (1898 Mitteilungen). . K. Preussische geol. Landesanstalt u. Bergakademie

Berlin (1880 Jahrbuch).

. Schlesische Gesellschaft fiir Vaterlindische Kultur

Breslau (1857 Jahresbericht).

. Verein fiir Naturkunde zu Cassel Cassel (1880 Bericht,

1897 Abhandungen und Bericht).

. Naturforschende Gesellschaft Danzig (1881 Schriften).

. Verein fiir Erdkunde Darmstadt (1857 Notizblatt).

. Physikalisch-medicinische Societàt Erlangen (1865 Sit- zungsberichte).

. Senkenbergische naturforschende Gesellsch. Frankfurt am Main (1871 Bericht).

. Naturforschende Gesellschaft (Berichte) Freiburg i. Baden (1890 Bericht).

. Naturforschende Gesellschaft Gérlitz (1859 Abhandlun-

gen).

. Verein der Freunde der Naturgeschichte Giistrow (1857

Archiv).

. Naturhistorisches Museum zu Hamburg (1887 Mitteilungen), . Medizinisch-naturwissenschaftliche Gesellschaft Jena

(1864 Zeitschrift .

. Physikalisch-Oeconomische Gesellschaft Kénigsberg

‘1860 Schriften).

. Zoologischer Anzeiger Leipzig (1878 Zoolog. Anzeiger).

103. K. Bayerische Akademie der Wissenschaften Miinchen (1832 Abhandlungen, 1860 Sitzungsberichte).

104. Ornithologische Gesellschaft in Bayern (E. V.) Miinchen (1399 Verhandlungen).

105. Naturwissenschafticher Verein Regensburg(1860 Bericht)

106. Nassauischer Verein fir Naturkunde Wiesbaden (1856 Jahrbiùcher).

107. Physikalisch-medicinische Gesellschaft Wirzburg (1860

Verhandlungen, 1881 Sitzungsberichte).

XIV

108.

109.

110.

ik

112. 113. 114. 115.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI GIAPPONE

Imperial University of Japan Tékyé (1860 Calendar, 1898 Journal). Zoological Institute College of Science, Imperial University

of Tokyé (1908). GRAN BRETAGNA

Royal Irish Academy Dublin (1877 Transactions, 1884 Proceedings).

Royal Dublin Society Dublin (1877 The scientific Pro- ceedings and Transactions).

Royal physical Society Edinburgh (1858 Proceedings).

Geological Society of Glasgow (1865 Transaction).

Paleontographical Society London (1848).

Royal Society London (1860 Phil. Transactions, 1862 Proceedings).

. Zoological Society London (1833-34 Transactins, 1848

Proceedings).

. British Museum of Natural History London (1895 Cata-

logues).

. Literary and philosophical Society Manchester (1855

Memois, 1862 Proceedings). INDIA

. Geological Survey of India Calcutta (1858-59 Memoirs,

Paleontologia indica, 1861 Memoirs, 1868 Records, 1898 General Report).

. Agricultural Research Institute and Principal of the Agri-

cultural College, Pusa Bengal (1906 Memoirs, Botanical Series, and Entomological Series).

ITALIA

. Accademia Dafnica di scienze, lettere ed arti in Acireale

(1895 Atti e Rendiconti).

2. Accademia degli Zelanti e P. P. dello Studio di seienze.

lettere ed arti Acireale (1889 Rendiconti e Memorie).

. Ateneo di scienze, lettere ed arti Bergamo (1875 Atti). . Accademia delle scienze dell’ Istituto di Bologna (1856 Me-

morie, 1858 Rendiconto).

. Ateneo di Brescia Brescia (1845 Commentari).

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI XV

. Accademia Gioenia di scienze naturali Catania (1834 Atti, 1888 Bullettino).

. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Firenze (1886 Bullettino).

. « Redia » Giornale di entomologia. Pubblicato dalla R. Sta- zione di entomologia agraria in Firenze (1903).

. Società botanica italiana Firenze (1872 Nuovo Giornale botanico, Memorie, 1892 Bullettino.

. Società entomologica italiana Firenze (1869 Bullettino).

. Società Ligustica di Scienze naturali e geografiche

Genova (1890 Atti).

. Società Lombarda per la pesca e l’Acquicoltura Milano

(1899 Rivista mensile di pesca).

. Comune di Milano (Dati statistici e Bollettino demografico).

(1875 Bollettino, 1886 Dati Statistici).

. R. Istituto Lombardo di scienze e lettere Milano (1858

Atti, 1859 Memorie, 1864 Rendiconti).

. R. Società italiana d’igiene Milano (1897 Giornale). . Società dei naturalisti Modena (1866 Annuario, 1883

Atti).

. Istituto Zoologico R. Università di Napoli (1904 Annuario). . Società di Naturalisti Napoli (1887 Bollettino). . Società Reale di Napoli. (Accademia delle scienze fisiche e

matematiche) Napoli (1862 Rendiconto, 1863 Atti).

. R. Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali, econo-

miche e tecnologiche Napoli (1861 Atti).

. La nuova Notarisia Padova (1890).

. Accademia Scientifica Veneto-Trentino-Istriana. Padova (1872 Atti, 1879 Bullettino). . R. Accademia palermitana di scienze, lettere ed arti

Palermo (1845 Atti, 1885 Bollettino).

. R. Istituto ed Orto Botanico di Palermo (1904 Bollettino).

. Società dei Naturalisti Siciliani Palermo. (1896 il Na- turalista Siciliano).

. Società di scienze naturali ed economiche Palermo (1865 Giornale, 1869 Bullettino).

. Società toscana di scienze naturali Pisa (1875 Atti e Memorie).

. Rivista di fisica, matematica e scienze naturali Semi-

nario di Pisa (1906).

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI

R. Scuola Sup. d’Agricoltura in Portici. Bollettino del Laboratorio di Zoologia generale e agraria Portici (1907 Bollettino).

. R. Accadamia medica Roma (1883 Atti, 1886 Bullettino). . R. Accademia dei Lincei Roma (1876 Transunti e Ren-

diconti, 1904 Memorie).

. R. Comitato geologico d’Italia Roma (1870 Bollettino). . Società italiana delle scienze detta dei Quaranta Roma

(1862 Memorie).

. Società zoologica italiana. Museo Zoologico della Regia

Università

Roma (1892 Bollettino).

. R. Accademia di Agricoltura Torino (1871 Annali). . R. Accademia delle scienze Torino (1865 Atti, 1871

Memorie).

. Musei di zoologia ed anatomia comparata della R. Univer-

sità di Torino (1886 Bollettino).

158. Ateneo Veneto Venezia (1864 Atti, 1881 Rivista). 159. R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti Venezia (1860 Atti). 160. Accademia di agricoltura, commercio ed arti Verona (1862 Atti e Memorie) NORVEGIA 161. Bibliotheque de Université R. de Norvège Cristiania (1880 Arch.). 162. Société des sciences de Cristiania (1859 Forhandlinger). 163. Stavanger Museum Stavanger, Norvegia (1892 Aarsbe- retning). PAESI BASSI 164. Musée Teyler Harlem (1866 Archives). 165. Société Hollandaise des sciences & Harlem (1880 Archives

166.

167.

néerlandaises). PORTOGALLO

Broteria, Revista de Sciencias Naturaes do Collegio de S. Fiel Lisboa (1902).

Direccao dos Servigos Geologicos, Lisboa (Portugal) (1885 Communicagò es).

168,

169.

170.

bal

172.

173.

174.

175.

176.

ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI XVII ROMANIA

Sociètè de sciences de Bucarest (1897 Buletinul).

RUSSIA E FINLANDIA

Societas pro fauna et flora fennica Helsingfors (1848 Notiser 1875 Acta, 1876 Meddelanden).

Société Imperiale des Naturalistes de Moscou (1859 Bulletin, 1860 Nouveaux Mémoires).

Académie Impériale des sciences de St. Pétersbourg (1859 Mémoires, 1894 Id Classe physico-mathématique, 1860 Bulletin, 1896 Annuarie).

Comité géologique St. Pétersbourg (1882 Bulletins, 1883 Mémoires).

Direction du Jardin Imperial botanique de St. Pétersbourg (1871 Acta).

Société Impériale des Naturalistes de St. Pétersbourg (1897 Travaux). SPAGNA Sociedad Aragonesa de Cencias Naturales Zaragoza

1902 Boletin). Sociedad Espanola de historia natural Madrid (1897 Actas e Anales, 1901 Boletin, 1903 Memorias).

SVEZIA

. Universitas Lundensis Lund (1883 Acta). . Académie Royale suédoise des sciences Stockholm (1864

Handlingar, 1865 Férhandlingar, 1872 Bihang., 1903 Arkiv).

. Kongl. Vitterhets Histoire och Antiquitets Akademiens

Stockholm (1864 Antiquarisk-Tidskrift, 1872 Manadsblad).

. Bibliothèque de l’ Université d’Upsala (Institution géolo-

gique) Upsala (1891 Meddelanden, 1894 Bulletin).

SVIZZERA

. Naturforschende Gesellschaft Basel (1854 Verhandlungen). . Naturforschende Gesellehaft Bern (1855 Mittheilungen). . Société helvétique des sciences naturelles Bern (183447

Actes o Verhandlungen, 1860 Nouveaux Mémoires).

. Naturforschende Gesellschaft Chur (1854 Jahresbericht).

XVIII ISTITUTI SCIENTIFICI CORRISPONDENTI

185. Institut national genévois Genéve (1861 Bulletin, 1863

Mémoires.

186. Société de physique et d’ histoire naturelle Genève (1859 Memoires).

187. Société Vaudoise des sciences naturelles Lausanne

(1853 Bulletin).

188. Société des sciences naturelles Neuchatel (1836 Mé- moires, 1846 Bulletin).

189. Ziircher naturforschende Gesellschaft Ziirich (1856 Vierteljahrsschrift, 1901 Neujahrsblatt).

190. Commission géologique suisse (Société helvétique des sciences naturelles) ZGirich (1862).

SEDUTA DEL 16 FEBBRAIO 1908 XIX

Seduta del 16 Febbraio 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Vien letto il verbale della seduta precedente, il quale è approvato. Il prof. E. Repossi presenta la sua comunicazione:

« Note di mineralogia lombarda: baritina e calcopirite di Besano »; il prof. G. Martorelli comunica una nota del prof. A. Griffini « Sopra alcuni stenopelmatidi e sopra alcune mecopodidi malesi ed austro-malesi » ed illustra un suo studio ornitologico sul « Lanius Homeyeri Cab.» presentando numerosissimi esem- plari italiani ed esotici, appartenenti alle Collezioni del Museo Civico di Storia Naturale di Milano,

Il presidente comunica un sommario della nota da pubblicarsi negli atti della Società dalla dott. Giuditta Mariani: « Secondo contributo allo studio della cecidologia valdostana ».

Infine il socio dott. Brunati legge una sua nota: « Osser- vazioni geologiche sulla valle del Cosia » nota che per essere giunta tardi alla presidenza non era stata inscritta all’ ordine del giorno.

Il presidente comunica alla Società gli omaggi pervenuti delle pubblicazioni seguenti:

Dott. Zaccaria Treves: « Surmenage par suite du travail professionel »; « Die Mechanische Folge der unter normalen anatomischen Bedingungen stattfindenden durch kuenstliche indirekte Reizung erzeugten Muskelzuckung » e l’altro, fatto in collaborazione col dott. G. Salomone « Ueber die Wirkung der salpetrigen Sàure auf die Eiweissstoffe »; del dott. G. Par- ravicini: « Di un interessante microcefalia littleliana »; del dott. V. Ronchetti: « Caso di infantilismo »; del Conte E. Turati « Nuove forme di Lepidotteri »; e del dott. Fra A. Gemelli « Psicologia e biologia » « La nozione delle specie e la teoria dell’ evoluzione » e « Saggio di una teoria biologica sulla genesi della fame ».

Il presidente in seguito, ricordando come il regolamento so- ciale preveda nel caso di soci i quali abbiano fatte cospicue elar-

LOK SEDUTA DEL 16 FEBBRAIO 1908

gizioni alla Società che possano questi, su proposta del Consiglio direttivo, essere acclamati soci benemeriti, enumera le beneme- renze che verso la Società Italiana ha avuto il socio dott. M. De Marchi e a nome del Consiglio propone quindi che gli sia conferita tale onorifica distinzione.

L'assemblea approva unanimemente, plaudendo.

Il presidente aggiunge inoltre che il dott. M. De Marchi, co- nosciute le condizioni ancora leggermente precarie della Società, in causa delle spese incontrate per il Congresso del Settembre 1906, si è offerto di contribuire di nuovo, e largamente, a colmare il deficit, qualora la Società si addossi la passività rimanente. L’ assemblea applaude vivamente, incaricando la presidenza di esprimere cordiali ringraziamenti al dott. De Marchi.

Si passa quindi alla votazione per l'ammissione a socio del prof. Supino F. ed in seguito a quella del dott. Giovanola M.

Frattanto il presidente comunica il Bilancio consuntivo, osservando che il medesimo nel suo complesso si presenta discreto, tenuto conto delle gravi spese che la Società ha in- contrato nello scorso anno. Il Bilancio stesso si chiude con un avanzo di L. 231; esso ha subito in quest'anno un notevole ritardo nella sua compilazione, perchè molti soci invece di saldare le loro partite nel bimestre dell’ annata, ritardarono il pagamento, determinando conseguentemente un impedimento alla chiusura dei conti. Si può dire che il bilancio annuale ordinario sia pienamente assestato e consolidato nelle cifre di passivo e di attivo; esso permette di guardare l'avvenire con tranquilla fidanza nell’incremento della Società.

Apre poi la discussione sul medesimo; nessuno facendo osser. vazioni, il bilancio viene messo in votazione ed approvato ad unanimità.

Infine il presidente comunica la proposta del Consiglio Direttivo, di assumere a carico della Società le passività re- sidue del Congresso dei Naturalisti Italiani del settembre 1906. Il saldo di tale residuo, che si riduce a circa L. 907, spetta di naturale conseguenza alla Società, perchè la medesima fu la promotrice del congresso stesso. Egli osserva che il Preven- tivo già abbozzato per l’anno 1908 permette di sostenere la spesa; considerando poi la nuova offerta del benemerito socio dott. De Marchi la passività finale sarebbe ridotta a pressapoco L. 300, sicchè resta evitato il pericolo di dover intaccare i] fondo di riserva.

SEDUTA DEL 15 MARZO 1908 xxi

Il prof. Brizi crede conveniente accettare la proposta e propone plauso alla Presidenza che ha amministrato così pru- dentemente i fondi e cercato volonterose contribuzioni alle spese. Messa in votazione la proposta del prof. Brizi essa è approvata.

Il presidente rende conto della votazione per l’ ammissione a soci del prof. Supino F. e dott. Giovanola M., i quali sono ammessi.

In ultimo si passa alla votazione delle cariche in scadenza (Vice-Presidente, Segretario, Vice-Segretario, Archivista, tre Consiglieri, e cassiere).

Vengono riconfermati :

Besana ing. G. Vice-Presidente; De-Alessandri prof. G. Segretario; Repossi prof. E. Vice-Segretario ; Castelfranco prof. P. Archivista; Bellotti dott. C. |

Magretti dott. P. Consiglieri; Salmojraghi prof. F. \

Villa Cav. V. Cassiere. Proclamato l’esito della votazione, il Presidente toglie la seduta.

Seduta 15 Marzo 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Aperta la seduta, il segretario legge il verbale della seduta precedente, il quale è approvato.

Il presidente legge in esteso la nota della prof. Rina Monti « L’insegnamento della Zoologia nella facoltà di medi- cina ».

Il socio dott. Ada Lambertenghi illustra la sua nota « Con- tributo allo studio della cellula renale dell’ Helix pomatia L. ».

Essendo per impedimento assente il dott. A. Gemelli, la sua lettura viene rimandata alla prossima seduta.

Il presidente comunica la nota del socio prof. Griffini « Sopra alcuni Grillacridi «.

Infine il socio prof. Ugo Brizi illustra con numerosi pre-

XXII SEDUTA DEL 15 MARZO 1908

parati il suo studio « Sopra un nuovo fungo parassita : delle orchidee.

i Il presidente legge una lettera del dott. M. De Marchi il quale ringrazia il Consiglio Direttivo ed i soci per il conferi- togli onorifico attestato di benemerenza, augurando sorti migliori ai buoni intendimenti della Società.

Egli presenta in seguito il bilancio preventivo, fortunata- mente ritornato sul piede normale e senza deficit, cosa che rappresenta un vero successo dopo le spese ingenti degli scorsi anni. Nel bilancio furono aumentate considerevolmente le spese di stampa, per dare sempre maggior sviluppo agli Atti Sociali, avendosi intenzione nel corrente anno di stampare non 4 ma 5 fascicoli, allo scopo di mettersi completamente in carreggiata nel corso delle pubblicazioni.

Il presidente apre la discussione sul bilancio preventivo. Il prof. Brizi raccomanda di rendere più attiva la vendita degli atti, ricordando come la Società botanica italiana ricavi da essa un introito molto maggiore di quello della nostra Società.

Il presidente risponde che egli non vede in proposito altro mezzo che quello già in uso della nostra Società, cioè di affidare la rivendita degli atti ai librai, e riferisce come degli atti del Congresso dei naturalisti italiani furono richieste poche copie.

Egli soggiunge che si farà il possibile per aumentare la vendita; ma non nasconde le difficoltà, perchè il nostro perio- dico ha ‘base molto larga nel campo delle scienze naturali e quindi la sua vendita è più difficile che per un periodico spe- cializzato in un ramo delle scienze.

Il prof. Castelfranco propone, per aumentare la vendita degli atti, di offrire agli acquirenti a prezzi ridotti anche le annate passate, allettando così i soci ed i cultori delle scienze naturali a far domanda della raccolta completa.

Il presidente risponde che ciò fu già fatto abbondante- mente pel passato e parecchi soci ne hanno approfittato, otte- nendo uno sconto assai notevole sul prezzo di copertina delle singole annate.

Nessun altro facendo osservazioni, il bilancio è messo in votazione ed è approvato.

Esaurito con questo l’ordine del giorno, la seduta è levata.

SEDUTA DEL 3 MAGGIO 1908 XXI

Seduta del 3 Maggio 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Letto il verbale della seduta precedente,il quale è appro- vato, il socio ing. F. Salmojraghi comunica la sua nota « Su alcuni terreni alluvionali di Vizzola Ticino e Castelnovate » ed il socio prof. F. Sordelli presenta il suo studio sui « Vertebrati dell'Argentina e del Benadir donati al Museo Civico di Milano dal sig. Bondimaj.

Essendo per doveri professionali ancora assente il socio Gemelli dott. A. la sua lettura inscritta all’ordine del giorno é rimandata ad altra seduta.

Il presidente comunica gli omaggi pervenuti alla Società delle pubblicazioni seguenti:

Cozzi Carlo. Il sentimento della natura in Aleardo Aleardi. Vigevano, 1908.

Choquet. J. Etude comparative des dents humaines dans les différentes races.

Can. Coco Licciardello F, Il crepuscolo. Saggio di poesie vespertine. Catania, 1908.

Partecipa poi l’avviso di concorso bandito dal R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti al premio (L. 3000) di fon- dazione Arrigo Forti (scadenza 8 Gennaio 1911) per lavori di botanica e di zoologia.

Egli in seguito, a termine dello statuto sociale, invita l’As- semblea a procedere alla votazione per l'ammissione di due nuovi soci: dott. Carlo Maglio, proposto dai soci prof. Taramelli e Artini e prof. A. Pugliese, proposto dai soci prof. U. Brizi e dott. G. Cobau.

Mentre gli scrutatori attendono allo spoglio delle schede, il presidente avverte che, giusta le deliberazioni dell’ assemblea nella seduta del Dicembre scorso, egli coi colleghi della di- rezione ha studiato un programma per una gita sociale ad Esino col seguente itinerario: Milano-Perledo-Esino-Pizzo dei Cich e ritorno per Lierna-Lecco, gita che si farebbe il pros- simo 28 Maggio. Alla gita potranno partecipare escursionisti

XXIV SEDUTA DEL 3 MAGGIO 1908

non ascritti alla Societa, purché i medesimi siano presentati da soci ed egli si lusinga che tale escursione scientifica, per la regione interessante che attraversa, per la facilità dei mezzi di accesso e per la spesa limitata, troverà largo numero di ade- renti. La presidenza farà premura di comunicare con apposita lettera circolare ai soci l’invito a parteciparvi.

Dopo alcune osservazioni del prof. Castelfranco, il quale raccomanda di aggiungere alla circolare diretta ai soci una larga diffusione dell’invito a mezzo della stampa, l’ assemblea unanime approva il programma.

Infine il presidente proclama l’esito della votazione per l'ammissione dei due nuovi soci proposti, i quali risultano ammessi; ed essendo esaurito l’ ordine del giorno, toglie la seduta. ;

SEDUTA DEL 21 GIUGNO 1908 XXV

Seduta del 21 giugno 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Letto il verbale della seduta precedente, il quale è appro- vato, il socio prof. C. Terni comunica le sue note: « Nuova epizoozia di agoni nel lago di Lugano » e « Un nuovo mixo- sporidio flagellato parassita degli agoni » (Myxobolus alosae Terni), illustrando il suo dire colla dimostrazione di numerosi preparati.

Il socio prof. F. Supino presenta la sua nota; « Morfologia del cranio e note sistematiche e biologiche sulle famiglie Tra- chinidae e Pediculati » ed in seguito comunica l’altro suo studio: « Sui cosidetti pesci antimalarici ».

Il socio prof. Terni associandosi alle conclusioni del pro- fessor Supino, il quale aveva asserito che la lotta contro la malaria non si deve limitare alla distruzione della zanzara coi pesci, ma estendersi alla bonifica dell’uomo ammalato, osserva che egli col Rossi ritiene che la lotta mediante i pesci rappre- senti solo un mezzo sussidiario di combattimento, essendo pre- cipui quelli riguardanti l'igiene delle abitazioni, dei cibi ecc. Tale lotta d’altra parte avrebbe il vantaggio di cumulare una impresa economica con un’altra igienica. Egli consiglierebbe un grande sviluppo della Tinca volgare che eventualmente potrebbe essere privata del sapore di fango (dovuto a speciali bacterii) con opportuna epurazione in acque correnti limpide.

Il prof. Terni desiderebbe che la Società Italiana si affer- masse con un ordine del giorno in proposito, considerato che nelle nostre acque furono già immessi troppi pesci inutili od anche ;dannosi.

Fanno osservazioni in riguardo il prof. Supino, l’ing. Besana, ed infine l’assemblea approva ad unanimità il seguente ordine del giorno presentato dal prof. Terni: La Società Italiana di Scienze Naturali, presa conoscenza degli esperimenti di pisci- coltura come mezzo sussidiario di lotta contro la malaria, plaudendo all’iniziativa di. S.. M. il Re ed all’opera solerte

*

XXVI SEDUTA DEL 21 cIiuGNo 1908

della direzione di Sanità pubblica, rileva il fatto che nelle nostre acque esistono pesci utilizzabili per questo scopo; fa voti perchè, pur studiando la convenienza di introdurre pesci stranieri, si dia la preferenza agli esperimenti con pesci indigeni già naturalmente adattati ad acque stagnanti e favorevolmente usati per l'alimentazione pubblica. Nello stesso tempo fa voti che sia tenuto presente il divieto per la introduzione arbitraria di nuove specie di pesci in acque pubbliche, a norma di quanto prescrive il regolamento sulla pesca.

Il socio prof. Sordelli a nome del socio Cozzi Sac. C. presenta lo studio « Le arboricole del salcio nell’Agro abbia- tense » ed il socio dott. C. Barbieri riferisce sul suo studio: « Neuromeri e somiti nella regione meta-otica dei Teleostei ».

Il socio prof. Sordelli presenta la sua nota: « Di due testug- gini gigantesche » Poi il presidente in assenza del dott. Gemelli fra A. comunica la nota del medesimo: « Sui nervi e sulle terminazioni nervose della membrana del timpano » ed un’altra dell’ing. Maddalena L. intitolata: « Studio petrografico dei basalti delle Bragonze nel Vicentino »; in ultimo presenta una nota del socio dott. E. Mussa « Note floristiche delle prealpi torinesi fra la Dora Riparia e la Stura di Lanzo (Zona delle pietre verdi) ».

Il presidente infine comunica alla società la pubblicazione giunta in omaggio dal prof. Terni « La piscicoltura nella lotta contro la malaria Roma 1906 » e legge una lettera del prof. A. Pugliese il quale ringrazia la Società per la sua ammissione a socio.

Annunzia di aver inviate congratulazioni a nome suo e della Società in occasione della alta distinzione conferita dal Governo al nostro socio onorario prof. B. Grassi colla sua nomina a membro della Camera vitalizia e di aver ricevuto cortesi rin- graziamenti.

Riferisce come dopo il recente ampliamento dei locali dispo- nibili nel Museo Civico la Società Italiana avrà nel prossimo anno accademico una sede più capace e più comoda, ed informa anche sopra le trattative e la susseguita stipulazione fatta dal Consi- glio direttivo di un nuovo contratto per la stampa degli atti sociali colla tipografia Succ. Frat. Fusi in Pavia, dal quale contratto egli si ripromette qualche vantaggio economico.

Infine intrattiene l'assemblea sull’esito lusinghiero che ha avuto la gita sociale fatta il 28 maggio scorso nella regione

SEDUTA DEL 22 NovEMBRE 1908 XXVII

Varenna-Perledo-Esino-Lierna; poichè, dato il successo della prima, sarebbe desiderabile che se ne facesse un’ altra in prossima occasione, la presidenza studierà la questione ed in caso dira- merà gli inviti relativi.

In ottemperanza al comma dell’articolo 30 del regolamento sociale, il Segretario legge seduta stante il verbale, il quale è approvato e si toglie la seduta.

Seduta del 22 novembre 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Aperta la seduta nella nuova aula della Società presso il Museo Civico, il prof. Sordelli a nome del prof. Griffini presenta la nota: « Intorno ad alcuni Gryllacris » ed il segretario a nome del prof. Sacco comunica lo studio: « Glacialismo ed ero- sione nella Majella ». Essendo assente il dott. Airaghi, la comu- nicazione della sua nota posta all’ordine del giorno viene rimandata ad altra seduta.

Hsaurite le comunicazioni che erano all’ordine del giorno, il prof. Martorelli da notizia di una nuova cattura di Chae- tusia gregaria (specie di pavoncella) avvenuta a Ripalta presso il lago di Lesina. L’esemplare viene dal prof. Martorelli presen- tato fresco in carne, essendo morto nella notte nell’aviario del Giardino Publico di Milano. È un giovane apparentemente in prima veste e venne preso alle reti assieme a varie pavoncelle, in compagnia delle quali giunse a Milano al sig. Ferruccio Ogliari, che gentilmente ne fece dono al Museo. Nella speranza che sopravvivesse venne posto nel Giardino Pubblico; ma nono- stante si fosse dimostrato.agevole e punto timoroso e si cibasse volontieri di carne, morì dopo sette giorni, deludendo così la speranza di poterne osservare le mute, assai poco note agli ornitologi. La Chaetusia gregaria è specie dell'Europa Sud-Orien- tale e di parte dell’Asia centrale. Questa è l’ ottava cattura ben accertata per l’Italia ed è notevole la costante apparizione di questa pavoncella colla specie comune fra noi.

Il presidente in seguito notando tra i presenti all’ as- semblea il socio prof. Rinaldo Natoli, presidente della Società Ticinese di Scienze Naturali, a nome dei soci convenuti porge al collega cordiali saluti. Il prof. Natoli ringrazia vivamente.

XXVII SEDUTA DEL 22 NOVEMBRE 1908

Passando alle comunicazioni, il presidente osserva come le condizioni della Società Italiana di Scienze Naturali, sia per la poca frequenza dei soci alle sedute, sia per il numero limitato delle note comunicate per il Bollettino sociale, dimostrino il pericolo di un rilassamento ovvero di un ristagno nello sviluppo dell’associazione. Egli ritiene che alla futura presidenza spetti un compito assai maggiore di quello svolto durante la sua permanenza alla direzione della Società, per evitare che la nostra associazione, la quale è la più vecchia d’Italia, ritorni inoperosa per marasma senile. Finanziariamente le sorti sono assicurate; il nuovo contratto conchiuso colla tipografia Suc- cessori Fratelli Fusi di Pavia ha permesso di economizzare una somma discreta nella pubblicazione degli Atti e consente che si guardi all’avvenire senza preoccupazioni; ma bisogna mirare più in alto. Egli raccomanda caldamente ai colleghi di promuo- vere l’iscrizione di nuovi soci e di contribuire con studi e memorie all'incremento degli Atti.

Egli pel passato si era illuso che la proposta partita da Milano, e precisamente durante il Congresso pel cinquantesimo anniversario della Società, dai prof. Volterra, Issel e Pirotta, di fondare una federazione fra le associazioni esistenti, favorisse lo sviluppo della Società Italiana. Ma a quanto sembra, i frutti sono assolutamente diversi e la nuova associazione invece di rappresentare il prodotto di fusione di quelle già esistenti è una associazione nuova che porterà antagonismo e stabilirà una specie di concorrenza colle vecchie. Egli quindi si domanda se non fosse opportuno ritornare all’antica idea, la Società facendosi iniziatrice di una federazione fra tutte le Società italiane di Scienze Naturali.

Un’ altra idea che egli vorrebbe attuare è la seguente: i naturalisti italiani sparsi in tutta la penisola, nelle scuole medie e private, lontani da ogni centro scientifico, privi di consigli e di incoraggiamenti, sentono vivamente la necessità di un periodico a larga base scientifica, il quale in forma piana ma pur esatta dia loro, anche in sunto, notizia di quanto si va scoprendo e facendo di nuovo nel campo delle scienze naturali.

Tale pubblicazione potrebbe essere redatta a cura della direzione della Società, che dovrebbe chiamare a collaborarvi naturalisti distinti e conosciuti. La società stessa dovrebbe farsi editrice di tale periodico e concederlo a prezzo di favore

SEDUTA DEL 6 DICEMBRE 1908 XXIX

ai naturalisti italiani; così richiamerebbe un largo contributo di energie giovanili e disaggregate, a incremento della sua vitalità. Egli si augura che i colleghi della Società Italiana di Scienze Naturali studino la sua proposta e che si possa addi- venire a qualcosa di concreto.

Il prof. Castelfranco approva le due proposte, massime la seconda, perchè egli ritiene che le giovani reclute siano indi- spensabili al buon andamento sociale; egli però, come altra volta, propone che per attirare maggior concorso nei ritrovi sociali e per affermare più vivamente attiva l'associazione, si cerchi anche mediante conferenze tenute da scienziati illustri di colpire maggiormente l’attenzione dei concittadini.

Il presidente ritiene che le conferenze non riescano ad accrescere di nuove energie la compagine sociale, perchè di conferenze oramai si è abusato ed il pubblico manifesta non dubbi segni di stanchezza; egli tuttavia studierà la questione e terrà informati i soci.

Infine comunica le pubblicazioni giunte in omaggio alla Società:

Andres Angelo. « I meriti zoologici di Ulisse Aldrovandi ».

« Onoranze ad Ulisse Aldrovandi nel centenario della sua morte, celebrate in Bologna nei giorni XI, XII, XIII giugno 1907 ».

La seduta è tolta.

Seduta del 6 dicembre 1908.

Presiede il presidente prof. E. ARTINI.

Oltre ai soci sono presenti numerosi medici, veterinari, professori della R. scuola Veterinaria e di Agricoltura, fra cui i sigg. prof. Lanzillotti direttore della scuola di Veterinaria, comm. Stabilini Presidente del Comizio Agrario, dott. Pampana medico Provinciale, dott. Varaldi prof. alla scuola di Veterinaria, dott. Fiorentini, Veterinario dell’ufticio Municipale.

Aperta la seduta, il segretario legge il verbale della seduta precedente, il quale è approvato.

Il socio dott. Terni comunica la sua nota: « Eziologia e patogenesi dell’ afta epizootica », e presenta numerosi preparati

dimostrativi, Sulle osservazioni e sui risultati del dott. Terni si

XXX SEDUTA DEL 6 DICEMBRE 1908

accende un’ animata discussione, alla quale partecipano il pro- fessor Fiorentini, il prof. Stazzi, ed il dott. Vallillo (').

Il segretario a nome del prof. C. Airaghi presenta la nota del medesimo: « Di alcuni echinidi miocenici del gruppo della Majella »; a tale proposito osserva che egli avendo avuto campo di studiare una bella raccolta di ittioliti rinvenuti nella stessa località degli echinidi studiati dal dott. Airaghi, può confer- mare pienamente la miocenità del giacimento, ritenendolo come spettante al piano Elveziano del Mayer.

Il socio ing. Maddalena comunica alcune osservazioni : « Sui minerali della Val Cavargna »; il presidente prende occa- sione per porgere all’ing. Maddalena, che si accinge ad un lungo viaggio in Dankalia, i saluti e gli auguri della Società, pregan- dolo al suo ritorno in patria di comunicare alla Società Italiana i risultati scientifici del viaggio stesso. i

L’ing. Maddalena ringrazia e dice che si terrà lieto di informare i colleghi di quanto avrà campo di osservare.

Il presidente comunica gli omaggi pervenuti alla Società dal prof. Mario Bezzi: « Ditteri eritrei » « Eine neue brasilia- nische Art der Dipterengattung Adlognosta O. S. », « Noterelle cecidologiche, Rhagionidae et Empididae Palaearcticae novae ex Museo Nationali Hungarico », « Secondo contributo alla cono- scenza del’ genere Asarcina ». « Die Chionea der Alpen ». « In memoria di Camillo Rondani, nel centenario della sua nascita ».

Si procede quindi alla votazione per la nomina dei revisori del bilancio consuntivo dell’anno 1908; vengono nominati il prof. E. Mariani e l'ing. Bazzi E. con 19 voti sopra 19 votanti; indi si leva la seduta.

(1) Il sunto della discussione sarà pubblicato a parte fra le comunicazioni scientifiche.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

DELLE PUBBLICAZIONI RICEVUTE IN DONO OD IN CAMBIO DALLA SOCIETÀ

dal 1 marzo 1908 al 31 gennaio 1909

Non periodiche (')

*AMEGHINO FLORENTINO, Notes sur les poissons du Patagonien, 1908.

El arco escapular de los edentados y monotremos, y el origen reptiloide de estos dos grupos de Mamiferos, 1908.

Encore quelques mots sur les Tatous fossiles de France et d'Al- lemagne, 1908.

*ANDRES ANGELO, I meriti zoologici di Ulisse Aldrovandi che fu il più grande zoologo del Rinascimento. Discorso inaugurale 1908 Roma.

Atti del terzo congresso nazionale di pesca tenutosi in Milano nei giorni 19-23 settembre 1906 sotto l’ alto patronato di S. M. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, redatti a cura del Segretario generale prof. dott. G. Mazzarelli 1908.

La pesca in Italia. Provvedimenti governativi negli anni 1904 e 1905 pel dott. Enrico Giacobini, dalla Rivista mensile di pesca anno VIII, N. 8-10, 1906.

*Bezzi Mario, Eine nene brasilianische Art der Dipterengattung Allo- gnosta O. S. aus deutsch. ent. Zeitschr, 1908.

Die Chionea der Alpen, aus « Societas entomologica » Jahrg. XXIII, pag. 97-99.

Rhagionidae et Empididae palaearcticae novae ex Museo Nationali Hungarico, Annales 1908.

Secondo contributo alla conoscenza del genere Asarcina, Annales 1908.

Noterelle cecidologiche, estratto da Marcellia, Riv. int. di Cecido- logia, Vol. VII, 1908.

In memeria di Camillo Rondani nel primo centenario della sua nascita. Bollettino dei Musei di zoologia ed anatomia comparata della R. Univ. di Torino Vol. XVIII, N. 592.

Ditteri eritrei raccolti dal dott. Andreini e dal prof. Tellini parte 2°, 1908 Firenze.

(1) Le pubblicazioni segnate con asterisco furono donate dai rispettivi Autori. le altre ebbero da Società e Corpi scientifici corrispondenti,

XXXII BULLETUINO BIBLIOGRAGICO

*Boegan EugenIo, Le cavità sotterranee presso Dignano 1909 Trieste.

Carta geologica delle Alpi Occidentali !/,30-000-

*CasTELFRANCO Pompeo, Monete galliche della Transpadana, 1908 Milano.

Centenario della Cattedra di Zoologia nella R. Università di Napoli

1806-1906 (1907). é

*Cuoquer J., Etude comparative des dents humaines dans les différentes races 1908 Chateauroux.

*Coco LicciarpeLLo F., Il Crepuscolo, Saggio di poesie vespertine, con- tinuazione di quelle pubblicate nel 1905, Catania 1908.

Congrès international d'Anthropologie et d’Archéologie préhisto- riques. Compte rendu de la treizieme session Monaco 1906 Tome II, 1908 Monaco.

*Cozzt CarLo, Il sentimevto della Natura in Aleardo Aleardi. Estr. dal Viglevanum, anno ll, fasc. 1, 1908 Vigevano.

*IsseL Arturo, Liguria preistorica. Epilogo. Estratto dal Vol. XL, degli Atti della Società Ligure di Storia Patria 1908. Genova. *MarIani Giupitra, Nuovo contributo alla Cecidologia italica, dalla Marcellia. Riv. int. di Cecidologia, Vol. VIl 1908 Avellino.

Monumenti veneti nell’ Isola di Creta, Relazione della Missione

veneta a Creta del dott. Giuseppe Gerola.

Mordwilko A. Origine des hòtes intermédiaires chez les para-

sites des animaux, extrait du Tome XIll, 1908 de l'Annuaire.

*ScHAEBERLE J. M., The earth as a heat-radiating Planet. (Reprinted from Science, N. S. Vol. XX.VII, pag. 392-393).

The infallibility of Newton's law of radiation at known tempera- tures. (Rep. fr. Science N. S. Vol. XXVII, pag. 784-785).

Geological climates ete. (Vol. XXVIl N. 701, pag. 894. June 5, 1908).

An explanation of the cause of the Eastward circulation of our atmosphere. (Rep. fr. Science, N. S. Vol. XXVIII, N. 717, pa. 415-416 September 25, 1908).

On the origin and age of the sedimentary rocks (Rep. fr. Science, N. S. Vol. XXVIII, N. 721 pag. 562-565, October 23, 1908.

Smithsonion Institution Classified List of Smithsonian Publications available for distribution May 1908.

*SteLLA A., Carta Geologica della regione del Sempione, e rettifiche, Questa Carta è pubblicata per cura della Commisione Geologica Svizzera colla collaborazione del R. Ufficio. Geologico, ed ha per titolo: Beitrige zur geologischen Karte der Schweiz Lief. XXVI. Spezialkarte n. 48 etc. von C. Schmidt und H. Preiswerk (1892 1905) mit Verwertung der Aufnahmen von A. Stella (1898-1906).

*Terni Gam:LLo, La piscicultura nella lotta contro la malaria. Estratto dal volume degli Atti del Congresso. agrario nazionale tenutosi a Milano nei giorni 20-26 maggio 1906 Roma.

BULLETTINO BIOLIOGRAFICO XXXIII

Pubblicazioni periodiche

DI SOCIETÀ ED ACCADEMIE SCIENTIFICHE CORRISPONDENTI

<a

AFRICA.

Cape Town. South African Museum (Annals). Vol. IV, Part. VIII, 1908; Vol. VI, Part. 1, 1908; Vol. VII, Part. 1-11, 1908.

Cape of Good Hope. Colonial Secretary’s Ministerial Division. South African Museum. Report for the year ended 31% December 1907 (1908).

Pietermaritzburg. Natal Government Museum (Annals). Vol. 1, Part. 3, 1908.

AMERICA DEL NORD. (Stati Uniti)

Albany. New York State Education Department. New York State Museum (Bulletin). N. 110, 112-115, 1907.

Baltimore. Maryland Geological Survey. Report on the Physical Features of. Vol. 1V, Calvert County with 3 maps; Vol. V, St. Mary's County with 3 maps.

Berkeley. University of California (Pubblications). Geology, Vol. V, N. 9-11, 1907; Zoology, Vol. lll, N. 14, and Index 1907; Vol. lV, N. 1-2, 1907; Botany,-Vol. ll, N. 14-15, 1907.

Boston. American Academy of Arts and Sciences (Proceedings), Vol. 42, N. 29, 1907; Vol. 43, N. 4-15, 1907-1908.

Boston Society of Natural History (Proceeding), Vol. 33, N. 3-9,

1906-1907.

Buffalo. Buffalo Society of Natural Sciences (Bulletin), Vol. VIII, N63 19075

Chicago. Field Museum of Natural History (Publication). N. 121-126, 1907.

Colorado Springs (Colorado). Colorado College Pubblication. General Series, N. 26, Language Series 18 Vol. ll, 1907. General Series N. 29, Science Series Vol. XI, N. 51-53 N. 30, Vola 7aNaf:13 019075

Davenport. Davenport Acadmey of Sciences (Proceedings). Vol. X, 1904-1906 (1907), Vol. XII, Pages 1-94, 1907. Indianapolis. Indiana Academy of Science (Proceedines), 1906

(1907).

XXXIV BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Lancaster (Pa). Contributions to Knowledge in Animal evolution. From the research Laboratory of Samuel Ellsworth Weber vete- rinarian. I. Polygenesis in the eggs of the Culicidae. iI. Mutation in Mosquitoes, discussion and communications, 1907.

Madison (is). Wisconsin geological and Natural History Survey. (Bulletin), N. XVI-XVII, Scientific Series N. 4-5, 1907. N. XVIII Economie Series N. 11, 1906.

Michigan. The Michigan Academy of Science (Report).

Nith Report, containing an account of the annual Meeting held at Ann Arbor, March 27-29, 1907.

Montana. University of Montana (Bulletin).

N. 46. (Biological Series N. 14). Pictured Rocks Indian writings on the Rock cliffs of Flathead Lake, Montana by Morton John Elrod 1908.

» 48. Announcement of the fifth Annualinter-scholastic Meet for 1908. » 48. Presidet's Report 1906-1907.

New Haven. The Connecticut Academy of Arts and Sciences (Transactions). Vol. XII pp. 47-147, 1907; Vol. XIV, pp. 1-57; 1908.

Philadelphia. Academy of Natural Sciences of Philadelphia (Journal). Second Series, Vol. XIll, Part 3, 1907.

(Proceedings). Vol. LIX, Part. il-11l, 1907-1908.

American philosophical Society (Proceedings). Vol. XLVI N. 186-187, 1907.

Rock Island (1/0). Augustana Library Publications. N. 6, Linné memorial number, 1907.

San Francisco (California). California Academy of Sciences (Pro- ceedings). Fourth Series. Vol. lll, pag. 1-48, 1908.

St. Lois (Mo). Missouri botanical Garden (Annual Report). 18 An- nual Report, 1907.

Washington. Carnegie Institution of Washington.

Mutations, Variations. and Relationship of the Oenotheras by D. T. Mac- dougal, A. M. Vail, and G. H. Shull. 1907. Reprint from Yearbook of Department of Agriculture. Birds that eat scale insects by W. L. Meatee. 1906. U. S. Department of Agriculture, Bureau of Biological Survey. (Bulletin). N. 32. Food habits of the Grosbeaks. by W. L. Meatee. 1908. Bureau of Biological Survey (North American Fauna). N. 24. A biological reconnaissance of the base of the Alaska Peninsula by Wilfred H Osgood. 1904. » 25. Biological Survey of Texas by Vernon Bailey 1905. » 26. Revision of the Skunks of the genus Spilogale by Arthur H. Howell 1906. Department of the Interior U. S. Geological Survey (Bulletin). N. 304, dll, (Sts Molt, B18.) 320; 323, 324. 1907.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XXXV

Washington. (Professional Paper).

N. 53. Geology and water resources uf the Bighérn Basin, Wyoming by Cassius A. Fisher 1906.

(Water-Supply and Irrigation Paper). N. 195, 197-199, 201-206, 208. 1907.

Smithsonian Institution (Annual Report of the Board of Regents of the Smithsonian Institution) Showing the Operations, Expen ditures and Condition of the Institution. For. the year ending

June 30, 1906 (1907).

Sm. Inst. (Bulletin).

N. 50. Part. IV. The birds of North and Middle America by Robert Ridg- way 1907.

» 53. Part. II. Catalogue of the type and figured specimens of fossils, minerals, rocks and ores. Fossil vertebrates; fossil plants; minerals, rocks, and ores by George P. Merrill, 1907.

» 57. The families and genera of Bats by Gerrit S. Miller 1907.

» 58. Herpetology of Japan and adjacent Territory by Leonhard Stej-

neger 1907. » 59. Recent Madreporaria of the Hawahan Islands and Laysan by T.

Wayland Vanghan 1907. U.S. Nat. Museum. Contributions from the U. S. Nat. Herbarium. Vol. X. Part. 5. Report on the diatoms of the Albatross voyages in the Pacific Ocean, 1888-1904 by Albert Mann. 1907. » » Part. 6. The Cyperaceae of Costa Rica by C. B. Clarke 1908. LED) » 7. Studies of tropical American Ferns. N. 1 by William R. Maxon 1908. » » Index Vol. X, 1906-1908,

U.S. Nat. Musem (Proceedings). Vol. XXXII, 1907. Report on the Progress and condition of the U. S. National Museum. For the year ending June 30, 1907 (1907),

CANADA.

Halifax. Nova Scotian Institute of Science (Proceedings and Tran- sactions) Vol. XI, Part. 3, 4, 1904-1905, 1905-1906 (1908), Vol. XII, Part. 1, 1906-1907 (1908).

Ottawa. Geological Survey of Canada (Annual Report). New Series Vol. XVI 1904 with 14 Maps, (1906).

General index to Reports 1885-1906 compiled by F, J. Nicolas 1908.

Summary Report of the Geological Survey Department of Canada

for the calendar year 1906.

Canada Department of Mines, Geolog. Survey Branch. The Falls of Niagara etc. by Joseph W. Winthrop Spencer 1907.

Report on a portion of Northwestern Ontario traversed by the National transcontinental railway between Lake Nipigon and Sturgeon Lake by W. H. Collins 1908.

Report on gold values in the Klondike High Level Gravels by R. G. Me Connell 1907.

XXXVI BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Ottawa. The Telkwa River and vicinity B. C. by W. W. Leach 1907.

Topographical sheet N. 1001. Special Map of Rossland British Columbia, by W. K. Boyd.

Map of the Yukon Territory N. 917.

Canada’s fertile Northland with Maps published under direction Hon Frank Oliver, Minister, 1908 Ottawa.

Report on a portion of Conrad and Whitehorse Mining Districts, Yukon by D. D. Cairnes N. 982.

Preliminary Report on a part of the Similkameen District British Columbia by Charles Camsell. N. 986.

Preliminary Report on a portion of the Main Coast of British Columbia and adjacent Islands included in New Westminster and Nanaimo Districts by O. E. Leroy N. 996.

Report on a recent discovery of Gold near Lacke Megantic, Quebec by John A. Dresser N. 1028.

Plans and Sections Caribou Gold District Halifax C. N. S. N. 643.

Plan ete. Goldenville Gold District Guysborough C. N. S. N. 645.

Plan etc. Fifteen. Mile Stream Gold District Halifax County N. S. N. 650.

Plan etc. Lawrencetown Gold District Halifax County N.S. N. 666.

Plan etc. Waverley Gold District Halifax C. Nova Scotia N. 721.

Plan etc. Lake Catcha Gold District Hlifax C. Nova Scotia N. 765.

Plan ete. South Uniacke Gold District Hants and Halifax C. Nova Scotia N. 768.

Plan etc. Tangier Gold District Halifax C. Nova Scotia N. 773.

Plan etc. Leipsigate Gold District Lunenburg N. 937.

Plan ete. Brookfield Gold District Queens C. Nova scotia N. 1012.

Plan etc. Moose River Gold District Halifax C. N. S. N. 646.

Plan etc. Mooseland Gold District Halifax C. N. S. N. 648.

Plan ete. Forest Hill Gold District Guysborough C. N. S. N. 649.

Plan ete. Upper Seal Harbour Gold Distriet C. N. S. N. 663.

Plan etc. Renerew Gold District Hants C. N. S. N. 701.

Plan etc. Waverley Gold District Halifax C.,N. S. N. 721.

Plan ete. Isaac Harbour Gold District Guysborough C. N. S. N. 832.

Plan etc. Wine Harbour Gold District Guysborough C. N. S. N. 867.

Plan etc. Harrigane Cove Gold District Halifax C. N. S. N. 945.

Plan etc. Malaga Gold District Queens C. N. S. N. 995.

Map of the Province of Nova Scotia N. 927.

Map Canada Department of Mines.

Plan and Section Killag Gold District Halifax C. N. S. N. 622.

Plan and Section Oldham Gold District Halifax C. N. S. N. 642.

Plan and Section Mount Uniacke Gold District Hants C. N. S. N. 709.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XXXVII

Ottawa. Plan and Section Montague Gold District Halifax C. N. S.

N. 740. Plan and Section Cockran Hill Gold District Guysborough C. N. S. N. 843.

Plan and Section Gold River Gold District Halifax Lunenburg ©. N. S. N. 844.

The Geology and Mineral Resources of New Brunswick by R. W. Ells N. 983 Ottawa 1907.

Summary Report on explorations in Nova Scotia 1907 by Hugh Fletcher N. 1021 Ottawa 1908.

Toronto. Canadian Institute (Transactions). N. 17, Vol. VIII, Part. 25; 1906.

MESSICO.

Mexico. Instituto geologico de Mexico (Boletin).

N. 23. La faune jurassique de Mazapil avec un appendice sur les fossiles du crétacique inférieur par le doct. Carlo Burckhardt 1906 avec un Atlas de 43° planches.

(Parergones). Tomo ll, N. 1-7, 1907.

AMERICA DEL SUD. (Argentina)

Buenos Aires. Museo Nacional de Buenos Aires (Anales). Serie Il, Tomo IX, 1908.

BRASILE.

Para. Museu Goeldi (Museu Paraense) de Historia Natural e Ethuo- graphia (Boletim). Vol. V, 1907-1908, N. 1, 1908.

San Paulo. Sociedade scientifica de Sao Paulo (Revista). Vol. 1l, NIOWS Ne le

CHILI.

Santiago. Société scientifique du Chili (Actes). Tome XVII, 1907, Livraisons 1-5.

ECUADOR.

Quito (Ecuador). Universidad Central (Anales). Tomo XXII, Ano 25, 1908, N. 158-162.

Panama. El Museo Nacional de Panama 1906-1907 su primer ano de existencia por R. T. Marquis, 1907.

XXXVIII BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

PERU.

Lima. Sociedad Nacional de Agricultura. (El Agricultor Peruano). A. X, 1908, N. 226-227. El primer problema de la Agricultura Nacional. Discurso de aper- tura del ano universitario de 1907. Dr. A. M. Rodriguez Dulanto, 1907.

AUSTRALIA.

Brisbane. Queensland Museum (Annals). N. 8. List of the Mosquitoes of Queensland by Thos. L. Bancroft. 1908. » 9. Part I. New or little known Fishes in the Queensland Museum by J. Douglas Ogilby 1908. » II. Revision of the Batrachoididae of Queensland by J. Dou- glas Ogilby 1908. Sydney. Royal Society of New South Wales (Journal and Procee- dings). Vol. XXXVII, 1903; Vol. XXXVIII, 1904; Vol. XXXIX, 1905; Vol. XL, 1906; Vol. XLI, 1907. Australian Museum (Records). Vol. VI, N. 6, 1908; Vol. VII, N. 1-2. Annual Report of the Trustees being for the year ended 30 june, 1907.

AUSTRIA-UNGHERIA.

Budapest. Magyar Botanikai Lapok (Ungarische botanische Blatter), Jahrgang VII, 1908, N. 1-8. i

Kgl. ungarisch-geologische Anstalt. Erliuterungen zur geologischen Spezialkarte der Linder der ungarischen Krone. Die Umgebung von Abrudbanya, Blatt: Zone 20 Kol. XXVIII, (1: 75000) geolo- gisch aufgenommen von Alexander Gesell. und Dr. Moritz v. Palfy, 1908.

(Jahresbericht). Fiir 1906 (1908).

(Mitteilungen aus dem Jahrbuch). Band XVI Heft 4, 1908.

(Zeitschrift, Foldtani Kéozlòny). Kétet XXXVII, Fizet 12, 1907; Kotet XXXVIII, Fiizet 1-10, 1908.

Musei Nationalis Hungarici (Annales Historico Naturales). Vol. VI, Pars prima et segunda 1908.

Cracovie. Académie des sciences de Cracovie. Classe des sciences Mathématiques et naturelles. Bulletin international. Année 1907, N. 9-10; 1908, N. 1-8.

Katalog literatury naukowej polskiej. Tom. VIl, Rok 1907; Zeszyt IlI-1V, 1908.

Graz. Naturwissenschaftlicher Verein fiir Steiermark (Mitteilungen). Band 43, Jahrgang 1906, Heft Abhandlungen, Sitzungsbe-

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XXXIX

richte; Band 44, Jahrgang 1907, Heft Abhandlungen Sit- zungsberichte.

Hallein. Ornithologisches Jahrbuch. Organ fur das palaearktische Faunengebiet. Herausgegeben von Victor Ritter von Tschusi zu Schmidhoffen. Jahrgang XIX, 1908, Heft 1-6.

Hermannstadt. Siebenburgischer Verein fiir Naturwissenschaften zu Hermannstadt (Verhandlungen und Mitteilungen). LVII Band, Jahrgag 1907 (1908).

Innsbruck. Naturwissenschaftlich medizinischer Verein in Inns- bruck (Berichte). XXXI Jahrgang 1907-908 (1908),

Beilage zu den Berichten etc. ete. Bd. XXXI, 1908. Kritische Bemerkungen ueber die europiischen Lebermoose mit Bezug auf die Exemplare des Exsicantenwerkes Hepaticae europaeae exsiccatae V Seric. von Victor Schiffner 1908.

Rovereto. I. R. Accademia di scienze lettere ed arti degli Agiati in Rovereto (Atti). Anno accademico CLVIII, Serie Il, Vol. XIV, anno 1908, Fasc. 1.

Trento. Tridentum, Rivista mensile di studi scientifici. Anno X, 1907, Fasc. 5-9; Anno XI, 1908, Fasc. 1-3. Trieste. Società Alpina delle Giulie, Alpi Giulie. Rassegna bime-

strale. Anno XIII, 1908, N. 2-6.

Wien. Anthropologische Gesellchaft in Wien. (Mitteilungen). Band XXXVII, der 3'" Folge VII, Bd., Heft 6; Band XXXVIII, der 3" Folge VII, Bd., Heft 1-4.

K. K. geologische Reichsanstalt (Abhandlungen). Band XVI. Heft 2. Die Acanthicus sehichten im Randgebirge der wiener

Bucht bei Giesshibl (Mòdling Wnw.) von Franz Toula i907.

(Jahrbuch). Jahrgang 1907, Band LVII, Heft 4; Jahrgang 1908, Band LVII, Heft 1-2.

(Verhandlungen). Jahrgang 1907, N. 15-18; Jahrgang 1908, N. 1-14,

K. K. naturhistorisches Hofmuseum (Annalen). Band XXI, 1906, N. 3-4; Band XXII, 1907, N. 1.

Verein zur Verbreitung naturwissenschaftlicher Kenntnisse in Wien (Schriften). Band 48, Vereinsjahr 1907-908 (1908).

BELGIO.

Bruxelles. Académie Royales des Sciences, des Lettres et des Beaux-Arts de Belgique (Annuaire). 74° année 1908.

(Bulletin). Année 1907, N. 6-12; Année 1908, N. 1-2.

(Mémoires) Collection in 8°. Série Tome ll. Fase. I-ll.

(Mémoires) Collection in 4°. Sérié, Tome 1, Fasc. Ill-V, 1906-907.

Société Belge de géologie, de paléontologie et d'hydrologie (Bulletin). Année XXI, 1907, Tome XXI, Fasc. 11-1V, Mémoires 1908.

XL BULLETTINO BIBLIOGRAFIA

Bruxelles. Procés Verbal, Séance du !5/, + 18/19/79 2a fe Tables générales des matières des Tomes 1 4 20, du Bulletin 1907. Société entomologique de Belgique (Annales). Tome 51, 1907. Société Royal de Botanique de Belgique (Bulletin). Année 1907, Tome 44° Fasc. 1-3, 1907-908. Société Royale zoologique et malacologique de Belgique (Annales). Tome XLI, année 1906; Tome XLII, année 1907 (1907).

FRANCIA. Amiens. Socièté Linnéenne du Nord de la France (Bulletin). Tome XVIII (1906-907) N. 369-380), Année 35-36. Annecy. Société Florimontane d'Annecy (Revue savoisienne).

48° Année, 1907, Trimestre 3-4; 49° Année, 1908, Trimestre 1-2. Suppl. & la Rev. sav., 1908, Fenille 8-9-10.

Bordeaux. Société des sciences physiques et naturelles de Bor- deaux.

Commission météorologique de la Gironde. Observations pluviométri ques et thermométriques faites dans la Département de la Gironde de juin 1906 à mai 1907 (1907).

(Procès Verbaux des Séances). Année 1906-1907 (1907).

Société d'Océanographie du Golfe de Gascogne. Rapports présentés a l’Assemblée générale de fevrier 1908,

Cette. Institut de Zoologie de 1’ Université de Montpellier et de la Station zoologique de Cette (Travaux). 2 Sérié. Mémoire N. 16. La fècondation chez la Serpule par Albert Soulier

1906.

Lyon. Société d’ Agriculture, Sciences et Industrie de Lyon (Annales). Année 1906 (1907).

Université de Lyon (Annales). Nouvelle Série, 1 Science. Médecine. Fasc. 21. Quelques démonstrations relatives a la theorie des mombres

entiers complexes cubiques. Propriétés de quelques groupes d’ ordre fini par Raymond le Vavas- seur 1908. » 23. Les oiseaux des phosphorites du Querey par C. Gaillard 1908.

Paris. Annales des sciences naturelles. Zoologie, comprenant l’ ana- tomie, la physiologie, la classification et l’° histoire naturelle des animaux. 84° Année, 1X Serie, Tome VII, N. 1-6, Tome VIII, N. 1-4, 1908.

Muséum d’histoire naturelle de Paris (Bulletin). Année 1907, N. 6-7; 1908, N. 1-5.

(Nouvelles Archives). Série Tome 1X, Fasc. 2, 1907; Tome X, Fasc. 1, 1908.

Société d’Antropologie de Paris (Bulletins et Mémoires) Série, Tome 8, Fasc. 1-6, 1907; Tome 9, Fasc. 1, 1908.

Société géologique de France (Bulletin). Serie, Tome VI, 1906, Fasc. 8-9; Tome VII, 1907, Fasc. 1-9; Tome VIII, 1908, Fasc. 1-2.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XLI

Rennes. Université de Rennes (Travaux scientifiques). Tome VI, 1-2 Part., 1907.

Rouen. Académie des sciences, belles lettres et arts de Rouen (Précis analytique des travaux de). Pendant l'année 1905-906 (1907), 1906-907 (1908).

Société libre d’émulation du commerce et de l'industrie de la Seine-inférieure (Bulletin). Exercice 1906 (1907),

Toulouse. Société d’ histoire naturelle et des sciences biologiques et energétiques de Toulose (Bulletin trimestriel). Tome 39, 1906, N. 3-4; Tome 40, 1907, N. I.

Table générale des matieres contenues dans les volumes parus de 1900 à 1905.

GERMANIA.

Augsburg. Naturwissenschaftlicher Verein fur Schwaben und Neu-

burg (a. V.) friiher Naturhistorischen Verein in Augsburg. 38. (Bericht) verétfentlicht im Jahre 1908.

Berlin. Botanischer Verein der Provinz Brandenburg. (Verhan- dlungen). Jahrgang 49, 1907 (1908).

Deutsche geologische Gesellschaft (Monatsberichte). Jahrgang 1907, N. 8-12; Jahrgang 1908, N. 1-7.

(Zeitschrift). Band 59, Heft 1V, 1907; Band 60, Heft I-III, 1908.

Gesellschaft naturforschender Freunde zu Berlin (Sitzungsberichte). Jahrgang 1906, N. 1-10; Jahrgang 1907, N. 1-10.

Zoologisches Museum in Berlin (Mitteilungen). Band Ill, Heft 4, 1908; Band IV, Heft 1, 1908,

Breslau. Schlesische Gesellschaft fiir vaterlandische Cultur (Jahres Bericht). 85. Jahres-Bericht, enth&lt den Generalbericht ueber die Arbeiten und Veriinderungen der Gesellschaft im Jahre 1907 (1908).

Danzig. Naturforschende Gesellschaft in Danzig (Schriften). N. F. 12° Bandes, 2 Heft 1908.

Westpreussisch-botanisch-zoologischer Verein. 30 Bericht, 1908. Darmstadt. Vereim fiir Erdkunde und Grossh. geologische Landes- anstalt zu Darmstadt (Notizblatt). 1V Folge, Heft 28, 1907. Dresden. Naturwissenschaftliche Gesellschaft Isis in Dresden (Sit- zungsberiehte und Abhandhungen). Jahrgang 1907, Juli bis

Dezember 1907; Jahrgang 1908, Januar bis Juni 1908.

Frankfurt. Senckenbergisch naturforschende Gesellschaft in Frank- furt am Main (Bericht). Vom Juni 1907 bis Juni 1908.

Freiburg. I. Br. Naturforschende Gesellschaft zu Freiburg I. Br. (Berichte). Band XVII, Heft 1, 1908.

Giistrow. Verein der Freunde der Naturgeschichte in Mecklenburg (Archiv). Jahrgang 61, 1907, ll Abteilung; Jahrgang 62, 1908, l Abteilung.

XLIÎ BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Halle a S. Zoologisches Museum zu Berlin (Bericht) Rechnungs- jahr 1907 (1908).

Hamburg. Naturhistorisches Museum in Hamburg (Mitteilungen). Jahrgang XXV, 1907 (1908). Hamburg. Naturwissenschaftlicher Verein in Hamburg. (Abhand-

lungen aus dem Gebiete der Naturwissenschaften). Band XIX. Heft 1. Oligochaeten von Australien von Dr. W. Michaelsen 1907. x » » » 2. Beitràge zur Kenntniss unserer Moosflora von R. Timm 1907. Nat. etc. (Verhandlungen). Folge, XIV, 1906 (1907): XV, 1907 (1908). Jena. Medizinisch-naturwissenschaftiche Gesellschaft zu Jena (Je- naische Zeitschrift fur Naturwissenschaft). Band 43, N. F. 36 Band, Heft 2-4, 1907-08; Band 44, N. F, 37 Band, Heft 1, 1908. Konigsberg. Physikalisch-okonomische Gesellschaft zu Kénigsberg in Pr. (Schriften). 48 Jahrhang 1907 (1998). Leipzig. Zoologischer Anzeiger. Band XXXII, 1908, N. 22-26; Band XXXIII, 1908, N. 1-26. Magdeburg. Museum fiir Natur und Heimatkunde zuMagdeburg (Abhandlungen und Bericte). Band 1, Heft 1V, 1908. Miinchen. K. Bayerische Akademie der Wissenschaften zu Mùn- chen (Sitzungsberichte der mathematisch-physikalischen Klasse). Jahrgang 1907, Heft Ill, (1908); Jahrgang 1908, Heft 1, (1908). Ornithologische Geselischaft in Bayern (Verhandlungen). Band VII, 1906 (1907). Regensburg. Naturwissenschaftlicher Verein zu Regensburg (Be- richte). Xl Heft fiir die Jahre 1905 und 1906 (1908).

Stuttgart. Kgl. Naturalien Kabinett zu Stuttgart (Mitteilungen).

N. 31. Tropisch-afrikanische Spinnen des Kgl. Naturalienkabinetts in Stutt- gart von Embr. Strand 1906.

» 32. Ueber eine Porrhomma-Art aus frankischen Héhlen von E. Strand 1906.

» 33. Dendrocoelum cavaticum Fries von Dr. Eduard Enslin 1906.

» 34. Zur Kenntnis afrikanischer Mantodeen von Dr. Franz Werner 1906.

» 35. Ueber einige Vogelspinnen und afrikanische Spinnen des Naturhi- storischen Museums zu Wiesbaden von E. Strand 1906.

» 36. Diagnosen nordafrikaniscker, hauptsiichlich von Carlo Freiherr von Erlanger gesammelter Spinnen von E. Strand 1906.

» 37, n. 1. Sumatra und New Guinea-Spinnen des Naturhistorischen Mu- seums zu Wiesbaden.

n. 2. Islandische Arachniden. n. 3. Weiteres ueber afrikanische Spinnen des Nat. Museums zu

Wiesbaden von E. Strand 1906.

» 38. Die Hohlenfauna des frankisehen Jura von Dr. Eduard Enslin 1906.

» 39. Sage von Propristis Schweinfurthi Dames aus dem oberen Eocin von Aegypten von Dr. E. Fraas 1907.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XLIII

N. 40. Aviculariidae und Atypidae des Kgl. Naturalienkabinetts in Stuttgart von E. Strand 1907. » 4l.n. 1. Vorlaufige Diagnosen afrikanischer und siidamerikanisher Spinnen. n. 2. Vorliufige Diagnosen sud und ostasiatischer Clubioniden, Ageleniden Pisanriden, Lycosiden, Oxyopiden und Salticiden. n. 3. Zwei neue Spinnen aus wurttembergischen Hohlen von E. Strand 1907. » 42. Aetosaurus crassicauda n. sp. nebst Beobachtungen tiber das Becken der Aetosaurier von Dr. E. Fraas 1907. » 43. Pleistocine Fauna aus den Diamant-Seifen von Siidatrika von Dr, E. Fraas 1907. » «4. Spinnen des zoologischen Instituts in Tiibingen von E. Strand 1907. » 45. Siid u. ostasiatiche Spinnen I. von E. Strand 1907. » 46. Vorliiufige Diagnosen neuer Spinnen aus Madagascar und Sansibar von E. Strand 1907. » 47. Zur Kenntnis der niederen Tier und Pflanzenwelt des Dutzendteichs bei Nurnberg von Dr. Kurt Lampert 1907. » 48. Einige Glyphea-Arten aus dem sehwabischen Jura von E. Schutze 1907. Wiesbaden. Nassauischer Verein fir Naturkunde (Jahrbiicher). Jahrgang N. 61, 1908. Wiirzburg. Physikalisch-medicinische Gesellschaft zu Wirzburg (Sitzungs-Berichte). Jahrgang 1907, N. 3-7. (Verhandlungen). N. F. Band XXX[X, N. 3-7: N. F. Band XL, Nw

GIAPPONE.

Tokyo. College of Science Imperial University of Tokyo Japan (Journal). Vol. XXIII, Article 2-14, 1907-908; Vol. XXIV, 1908:

Vol. XXV, Art. 19, 1908.

Zoological Institute, College of Science, Imperial University. Contrib. from the Zool. Inst. N. 67-71.

GRAN BRETAGNA.

Dublin. Royal Dublin Society (The economic Proceedings). Vol. 1, Part 12, 1908.

The scientific Proceedings. Vol. Xl (N. S.), N. 21-28, 1908.

Royal Irish Academy (Proceedings). Vol. XXVII, Section A, N. 8-9; Section 8, N. (-2; Section C, N. 4, Appendix 5.

Edinburgh. Royal physical Society for the promotion of Zoology and other branches of Natural History, Proceedings. Session 1907-1908, Vol. XVII, N. 4, 1908.

Glasgow. Geological Society of Glasgow (Transactions). Vol. X, Part 1-2, 1892-896 (1895-896): Vol. Xl, Part 1-2, and Supple- ment 1896-899 (1898-1900); Vol, XII, Part 1-3, and Supplement 1899-905 (1902-906),

XLIV BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

London. Royal Society of London (Philosophical Transactions). Series A, Vol. 207, p. 545-599, and Title; Vol. 208, p. 1-528, and Title; Vol. 209, p. 1-203; Series B, Vol. 199, p. 393-425, Title and Index; Vol. 200, p. 1-240.

Royal Society (Proceedings). Series A, Vol. 80, N. 537-542 ; Series B, Vol. 80, N. 537-544; Series A, Vol. 81, N. 543-550.

Reports to the evolution Committee. Report IV, 1908.

Zoological Society of London (Proceedings of the general meetigs for scientific business). 1907, Pages 747-1121, 1908. 1908, Part 1-111.

A list of the Fellows and honorary, foreingn, and corresponding Members and Medallists of the Zoological Society of London 1908.

(Transactions). Vol. XVIII, Part 2-3, 1908.

Manchester. The Manchester literary and philosophical Society (Memoirs and Proceedings). Vol. 52, 1907-908, Part 11-11; Vol. 53, 1908-909, Part 1.

INDIA. Calcutta. Department of Agriculture in India; Agricultural Research Institute, Pusa (Memoirs). Botanical Series Vol. Il, N. 3-5,

1907-908. Department etc. Entomological Series Vol. H, 1908, N. 1-6. Department etc. Report of the Imperial Department of Agriculture for the years 1905-906 and 1906-907 (1908). The Geological Survey of India (Memoirs). Vol. XXXIV, Part 4, 1907; Vol. XXXVI, Part 2, 1908. Palaeontologia Indica (Memoirs). Series XV. Vol. I. Part 1. Upper triassic and liassie faunae of the exotic blocks of Malla Jocar in the Bhot Mahals of Kumaon by Carl Diener 1908. » » » V.N. 3. Ladinie, Carnic, and Noric faunae of Spiti by C. Diener.

(Records). Vol. 36, Part 3-4, 1908; Vol. 37, Part 1, 1998.

ITALIA.

Acireale. R. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Zelanti (Rendiconti e Memorie). Anno acc. 232-233, Serie 3, Vol. IV, 1904-905. Memorie della classe di scienze 1908.

Bologna. R. Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna (Memorie). Serie VI, Tomo 1V, 1907.

(Rendiconto). Nuova Serie: Vol. X1, 1906-907 (1907).

Catania. Accademia Gioenia di scienze naturali (Atti). Anno 84, 1907, Serie 4, Vol. XX.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XLV

Catania. (Bollettino delle sedute) Anno 1907, Novembre 1908 Gennaio Anno 1908 Fase. 1-4.

Firenze. Biblioteca Nazionale centrale di Firenze (Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa). Indice alfabetico del 1907. Anno 1908 N. 86-96; Anno 1909, N. 97.

Società botanica italiana. Bullettino bibliografico della botanica italiana. Anno 4, 1907, p. 255-290: Anno 5, 1908, p. 291-333.

Soc. bot. (Bullettino). Anno 1907, N. 7-9; Anno 1908, N. 1-9.

Nuovo Giornale botanico italiano. Nuova Serie. (Memorie). Vol. XV, 1908, N. 1-3.

R. Stazione di entomologia agraria in Firenze. « Redia » Giornale di entomologia. Vol. IV. Fasc. Il, 1907.

Socictà entomologica italiana. (Bullettino). Anno 38, 1906, Trime- stre lll-1V, 1908; Anno 39, 1907, Trimestre 1-1V, 1908.

Genova. R. Accademia medica di Genova (Bollettino). Anno XXIII, N. 1-3, 1908.

Società di letture e Conversazioni Scientifiche. Rivista Ligure di scienze, lettere ed arti. Anno XXX, 1908, Fase. I.

-- Società Ligustica di scienze naturali e geografiche (Atti). Vol. XVIII, anno XVIII, 1907, N. 3-4; Vol. XIX, anno XIX, 1908, N. 1-2.

Milano. Associazione Sanitaria milanese ecc. Il Progresso Sanitario. Anno X, 1908, N. 1-12.

Fondaziune scientifica Cagnola dalla sua istituzione in poi (Atti). Vol. XX1 che abbraccia gli anni 1906-907, Milano 1908.

Municipio della città di Milano, Bollettino statistico mensile. Anno XXIV, 1908, N. 2-11.

(Dati statistici). A corredo del resoconto dell’ amministrazione Comunale 1907 (1908).

Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere (Rendiconti). Serie Il, Vol. XLI, 1908. Fasc. 4-20,

R. Osservatorio astronomico di Brera. Osservazioni meteorologiche eseguite nell’anno 1907 col riassunto composto sulle medesime da E. Pini.

Reale Società italiana d’igiene (Giornale). Anno 30, 1908, N. 2-12.

Società lombarda per la pesca e |’ acqiucoltura (Bollettino). Anno I, 1908, N. 1-7.

Società lombarda per la pesca e l’ aquicoltura. Rivista mensile di pesca, lacustre, fluviale marina, continuazione dell’Acquicoltura Lombarda. Anno IX, 1907, N. 11-12; Anno X, 1908, N. 1-10.

Modena. Società dei Naturalisti e Matematici di Modena (Atti). Serie IV, Vol. V, anno 36, 1903; Vol. V1, anno 37, 1904; Vol. VII, anno 38, 1905 (1906); Vol. VIII, anno 39, 1906 (1907); Vol. IX, anno 40, 1907 (1908).

Napoli. Museo zoologico della R. Università di Napoli (Annuario). N, S, Vol. ll, N. 17-27, 1906-908.

XLVI BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Napoli. Società di Naturalisti in Napoli (Bollettino). Serie ll, Vol. I, o Vol. XXI, anno XXI, 1907 (1908).

Reale Accademia delle scienze fisiche e matematiche (Sezione della Società Reale di Napoli (Atti). Serie 2, Vol. XIII, 1908.

(Rendiconto). Serie 3, Vol. Xlll, anno XLVI, 1907, Fasc. 8-12; Vol. XIV, anno XLVII, 1908, Fasc. 1-7.

Padova. Accademia scientifica Veneto-Trentino-Istriana (Atti). Nuova Serie anno V, 1908, Fase. 1, Terza Serie anno 1, 1908.

La Nuova Notarisia. Rassegna consacrata allo studio delle alghe. Serie XIX, (anno XXIII dalla fondazione della « Notarisia »). Gennaio, Aprile, Luglio, Ottobre 1908.

Palermo. Reale Accademia di scienze, lettere e belle arti di Palermo. Serie 3, Vol. VIII, 1908.

R. Orto botanico e giardino coloniale di Palermo (Bollettino). Anno VII, 1908, Fasc. 1-3.

Parma. Bullettino di paletnologia italiana. Serie 1V, Tomo Ill, anno XXXIIl, 1907, N. 11-12 e indice; Tomo IV, anno XXXIV, i908, N. 1-8.

Pisa. Società cattolica italiana per gli studi scientifici. Rivista di fisica, matematica e scienze naturali. Anno 9, 1908, N. 98-106, 108.

Società Toscana di scienze naturali (Memorie). Vol. XXIV, 1908.

(Processi Verbali). Vol. XVI, N. 3-5.

Portici. R. Scuola Superiore di Agricoltura in Portici. (Bollettino del Laboratorio di Zoologia generale e agraria). Vol. ll, con 2)1 figure nel testo, 1908.

Roma. R. Accademia dei Lincei (Atti, Rendiconti). Anno CCCV, 1908, Serie 5, Vol. XVII, Semestre I, Fasc. 3-12, Semestre Il, Fase. 1-12. Adunanza solenne del 7 giugno 1908.

R. Acc. ecc. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali (Memorie). Anno CCCIV. Serie 5. Vol. VI, Fascicolo XIII. Ricerche sopra IV acido

santoninico per A. Angeli e L. Marino 1907. Fasc. XIV. Studi sulle rocce vulcaniche di Sardegna. I Le rocce di

Sassari e di Porto Torres per Federico Milloseviech 1908.

» XV. Sulla morfologia della ghiandola tiroide normale nell'uomo per L. Tenchini e P. Cavatorti 1908.

» XVI. Su alcune Celestine di Sicilia per Eugenio Traina 1908.

» XVII, Studio geologico sul Montenegro Sud-Orientale e littoraneo per A. Martelli, 1908.

R. Comitato geologico d’Italia (Bollettino). Anno 1907, Vol. 38, della 4* Serie, N. 4; anno 1908, Vol, 39, della 4* Serie, NORl=2:

Società italiana delle Scienze (Memorie di matematica e di fisica). Serie terza, Tomo XV, 1908.

Società zoologica italiana con sede in Roma (Bollettino). Serie Il, Vol. IX, anno XVII, 1908, Fasc. 1-10.

R. Accademia medica di Roma (Bullettino). Anno acc. 1900-901, XXVII, Vol. XXI, Fasc. 7-8; Anno acc. 1901-902, XXVIII,

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XLVII

Vol. XXII, Fasc: 1-8; Anno acc. 1902-903, XXIX, Vol. XXIII, Fasc. 1-5; Anno acc. 1907-908, XXXIV, Fasc. 1-6.

Torino. Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Uni- versità di Torino (Bollettino). Vol. XXII, N. 546-575, 1907; Vol. XXIII, N. 576-595, 1908.

R. Accademia d’'Agricoltura di Torino (Annali). Vol. 50, 1907 (1908). R. Accademia delle scienze di Torino pubblicati dagli accademici Segretari delle due Classi (Atti). Vol. XLIII, Disp. 1-15.

“— Osservazioni meteorologiche fatte nell’anno 1907 all’ Ossevatorio della R. Università di Torino 1908.

Udine. Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano. (Mondo sotter- rareo. Rivista di speleologia e idrologia). Anno IV, N. 1-6, 1908 ; Anno V, N. 1-2 1908.

Venezia. L'Ateneo Veneto. Rivista bimestrale di scienze lettere ed arti. Anno, XXXI, 1908, Vol. I, Fasc. 1-3; Vol. ll, Fase. 1-3.

Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti (Atti). Anno acc. 1907-908, Tomo LXVII, Serie Tomo X, Disp. 5-10; Anno ace. 1908-909, Tomo LXVIII, S. Tomo XI, Disp. 1-3.

Verona. Accademia d'Agricoltura, scienze, lettere, arti e commercio di Verona (Atti e Memorie). Serie IV, Vol. Vil. (LXXXII, del- l'intera collezione) 1907.

Osservazioni meteoriche dell’ anno 1906. Appendice al Vol. VII. (LXXX dell’ intera collezione). Museo civico di Verona (Madonna Verona). Annata ll, 1908, Fasc. |.

NORVEGIA.

Stavanger. Stavanger Museum (Aarshefte). For 1907 18° Aar- gang 1907.

PAESI BASSI.

La Haye. Société Hollandaise des sciences à Harlem. Archives néerlandaises des sciences exactes et naturelles, Serie II, T. XIII, 1908, Livraisons 3-5.

Haarlem. Musée Teyler (Archives). Serie Il, Vol. Xl, Partie 1-2, 1907-908.

PORTOGALLO.

Coimbra. Academia Polytechnica do Porto (Annaes scientificos) publicados sob a direccao de F. Gomes Teixeira. Vol. ll, N. 4, 1907; Vol. lll. N. 1-4, 1908.

Lisboa. Commissào do Servico Geologico, de Portugal (Communi- cacoes). T. VII, 1907.

XLVIII BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Lisbonne. Société portugaise de sciences naturelles (Bulletin). Vol. 1, Fasc. 4, 1908.

S. Fiel (Portugal). Broteria, Revista de sciencias naturaes do Col- legio de S. Fiel. Vol, VII, 1908, Serie zoologica, y Serie botanica.

ROMANIA.

Bucuresti. Societatii de Stiinte din Bucuresti-Romania (Buletinul). Anul XVI, 1907, N. 5-6, 1908; Anul XVII, 1908, N. 1-4.

RUSSIA E FINLANDIA.

Moscou. Société Impériale des Naturalistes de Moscou (Bulletin). Année 1906, N. 3-4, (1907). St. Pétersbourg. Académie Impériale des Sciences de St. Péter-

sbourg. (Annuaire du Musée zoologique). Tome XII, N. 4, 1907; Tome lik Ne 1=3,). 19082 Beilage zum « Annuaire du Musée zoologique, ete. » Verzeichnis der

palaearktischen Hemipteren mit besonderer Beriicksichtigung ihrer Verteilung im russichen Reiche von B. Oshanin. I Band. Heteroptera, Il Lieferung, 1908.

Académie Impériale des sciences (Bulletin). VI Série Année 1908 N. 3-18; Année 1909, N. 1.

Mémoires de la Classe physico-mathématique.

VIII Série. Vol. XVIII. N. 1. Helminthen der russischen Polar Expédition 1900-1903 von Dr. O. Linstow, 1905.

» » » » N. 2. Résultats scientifiques de l'Espédition Polaire Russe en 1900-903. » » » » N. 3. Ueber die Ausbeute der russischen Polar

Expedition an Blattwespen im arctischen Sibirien von Fr. W. Konow 1907.

» » » » N. 4. Zur Kenntnis der Echinodermen-Fauna des sibirichen Eismeeres von M. Kalischewskij 1907. DI » » N. 5. Zur Ichthyologie des Eismeeres Die von der

russischen Polar-Expedition im Eismeer gesam- melten Fische von N. Knipowitseh 1907.

» » » » N. 6. Zur Pantopoden-Fauna des sibirischen Eis- meeres von Prof. W. Schimkewitsch 1907.

» » » XIX. N.1. Ichthyologische Untersuchungen im Eismeer I Lycodes und Lycenchelys von N. Knipowitseh 1906.

» » » » N. 10. Revision der Ostbaltishen silurischen Trilo- biten von Fr. Schmidt 1906.

» » » » N. 11. Morphogenetische Studien on Wùrmern von W. Salensky 1907.

» » » XX. N. 1. Etudes sus l Histoire paléontologique des Ongulés par Marie Pavlow.

» » » » NANI

» » » » IND:

» » » » N. 6.

» » » » Nea.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO XLIX

VIII Serié. Vol. XX. N. 8. Revision der Ostbaltischen silurischen Trilo

biten von Fr. Schmidt 1907.

St. Pétersbourg. Comité géologique (Bulletins). Tome XXIV, 1905, N. 1-10; Tome XXV, 1906, N. 1-9. Comité ete. (Mémoires). Nouvelle Série : Livr. 16. Allgemeine geologische Karte von Russland. Blatt, 73 Elatma,

»

»

»

»

Morschansk, Sapojok, Insar von N. Bogoslovsky 1906.

21. Recherches géologiques sur les gisements de fer de Zigara

et de Komarovo (Oural Méridional) par L. Koniouchevsky 1906. 23. Die Fauna der obercarbonischen suite des Wolgadurehbruches

bei Samara von A. Stuckenberg 1905.

24. Das Naphtagebiet von Groznyj, von K. Kalieky 1906.

25. Description géologique du District minier de Néviansk par A. Krasnopolsky 1906.

26. Das Dibrar system im Sudostlichen Kaukasus von K. Bog- danowitsch 1906.

27. Die Trochilisken von A. Karpinscky 1906.

29. Die Pelecypoden der Jura-Ablagerungen im europaeischen Russeand. III Mytilidae von A. Borissjak 1906.

31. Die Schwefelsalzquellen beim Hiittenwerk Bogojawlensk von A. Netschajew 1907.

33. Beitràge zur Kenntniss der fossilen Flora des Steinkohlenre- viers von Dombrowa von M. Zalessky 1907.

Musée Botanique de l’Académie Impériale des Sciences (Travaux). NA 902 NAVI 190d; N. IHS 1907:

Musée Botanique etc. Schedae ad Herbarium florae Rossicae. N. 1V-V, 1902-1905.

Société Impériale des Naturalistes de St. Pétersbourg (Travaux). (Comptes rendus des séances). Tome XXXVIII, Liv. 1, 1907, N. 5-8.

Section de Botanique. Vol. XXXIV, Livr. 3, 1904 (1908); Vol. XXXV, Livr. 3, 1906, Journal botanique N. 7-8; Livr. 4, 1908; Vol. XXXVI, Liv. 3, 1907, Journal botanique N. 1-8.

Section de Géologie et de Minéralogie. Vol. XXXII, Livr. 5, 1907.

Section de Zoologie ed de Physiologie. Vol. XXXVI, Liv. 4, 1907.

SPAGNA.

Madrid. Real Sociedad Espanola de Historia Natural (Boletin). Tomo Vil, 1907, N: 10s" Tomo Vill, "190877N. 1-10.

(Memorias). Tomo I Memoria 23. Odonates de la Guinée Espagnole par René Martin

1907.

» 24 Histeridae of Spanish Guinea by G. Lewis, F. L.S. 1907.

» 25. Lista de los mamiferos de las posesiones espanolas del Golfo de Guinea por A. Cabrera. 1908.

» 26. Mantidos de la Guinea espanola por. I. Bolivar 1908.

L BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Tomo V Memoria 2. Observaciones geologicas en la Isla de Hierro (Ca-

narias).

o) » 3. Cartas de propria mano de C. Linneo, que se conser: van en el Jardin Botinico de Madrid 1908.

» » » 4. Los Apidos de Espana. por José Maria Dusmet y Alonso 1908.

NAVI » 5. Contribucién al conocimiento de los Equinodermos

de Espana y en especial de los Holoturioideos por F. A- randa y Millan 1908. Zaragoza. Facultad de Ciencias de Zaragoza (Anales). Ano 1), 1908, N. 5-6. Sociedad Aragonesa de Cencias Naturales (Boletin). Tomo VII, i908, N. j-3 5-10.

SVEZIA.

Lund. Universitatis Lundensis (Acta, Nova Series). Andra afdel- ningen Medicin samt Matematiska och Naturvetenskapliga I, 1907 (1907-908). Stockholm. K. Svenska Vetenskapsakademien i Stockholm (Arkiv). For Matematik, Astronomi och Fysick. Band 4, Hifte 1-4, 1908. Arkiv for Kemi, Mineralogi och Geologi Band 3, Hafte 1-2, 1908. Arkiv for Botanik. Band 7, Hafte 1-4, 1908. Arkiv for Zoologi. Band 4, Hifte 1-4, 1908. (Handlingar). Band 42. N. 10. Die fossilen Holzer von Kònig Karls Land von Dr. W. Go- than 1908. » » » 11. Fornyade Komparationer emellan sveriges Meterprototyp och Nagra statens institutioner Tillhériga Hufvudlikare och

Normalmatt af Edv. Jiderin 1908.

» » » 12. Studien tiber die amerikanische Columniferenflora von Rob. E. Fries, 1908.

» 43 » 1. Zur Kenntnis der mesozoischen Equisetales sehwedens von Thore G. Halle, 1908.

» » » 2. Die optische Abbildung in heterogenen Medien und die Dioptrik der Kristallinse des Menschen von Allvar Gullstrand 1908.

» » » 3. Palàobotanische Mitteilungen 3 von A. G. Nathorst. 1908.

» » » 4. Entwurf einer Monographie der Gattungen Wissadula und Pseudabutilon von Rob. E. Friés, 1908.

» » » 5. Ueber Algen und Hydrozoen im Silur von Gotland und Oesel von Aug. Rothpletz, 1908.

» » » 6. Palàobotanische Mitteilungen 4-6 von A. G. Nathorst, 1908.

Uppsala. Kung]. Svenska Vetenskapsakademiens (Arsbok). For Ar. 1908 (1908).

Geological Institution of the University of Upsala (Bulletin). V. VII, 1906-907, N. 15-16, 1908.

BULLETTINO BIBLIOGRAFICO LI

Uppsala. Linnéportriitt a Universitetets Vignar of Tycho Tullberg. Stockholm 1907. Bibliographis, Linnaeana, Matériaux pour servir à une bibliographie Linnéenne recueillis par J. M. Hulth Part I livraison 1, 1907. Bref och skrifvelser of och till Carl von Linné med understéd of Svenska Itaten utgifna of Upsala Universitet. Férsta afdeluingen Del. I and II, Stockholm 1907-1908. Linné och Vixtodlingen af M. B. Svederus Uppsala 1907. Zoologiska studier tillignade professor. T. Tullberg Uppsala 1907. Inbjudning till Uppsala Universitets Linnéfest den 23 och 24 maj 1907 utfirdad af Universitetets Rektor. Inbjudning till Teologie Doktors promotionen i Uppsala Domkyrka den 24 maj 1907 utfirdad af promotor J. A. Ekman. Inbjudning till Filosofie Doktors promotionen i Uppsala Domkyrka den 24 maj 1907 utfirdad af premotor Tycho Tullberg. Inbjudning till Juris utriusque Doktors promotionen i Uppsala Domkyrka den 24 maj 1907 utfirdad of promotor Hugo Blomberg. Inbjudning till Medicine Doktors promotionem i Uppsala Domkyrka den 24 maj 1907 utfardad of promotor Karl Petrén. K. Vetenskapsakademiens Nobelinstitut (Meddelanden). Band I. N. 8. Hydrolyse des sels des acides faibles et des bases faibles et sa variation avec la température par Harald Lundén 1907. » » » 9, Ueber die schitz’ sche Regel bei Reaktionsgeschwindigkeiten von Svante Arrhenius 1908. » » » 10. Versuche iber Himolyse von Svante Arrhenius 1908. » » » 11. Amphoterie electrolytes by Harald Lundén 1908.

SVIZZERA.

Basel. Naturforschende Gesellschaft in Basel (Verhandlungen). Band XIX, Heft 2-3, (907-908.

Bern. Naturforschende Gesellschaft in Bern (Mitteilungen). Aus dem Jahre 1907, N. 1629-1664, 1908.

Chur. Naturforschende Gesellschaft Graubiindens (Jahresbericht). N. F. L Band. Vereinsjahr 1907-908 (1908).

Genève. Société de Physique et d'Histoire Naturelle de Genève (Mémoires). Vol. 35, Fase. 4, 1908.

Lausanne. Société Vaudoise des sciences naturelles (Bulletin). ©) série, Vol, XLII, 1907, N. 161; Vol. XLIV, 1908, N. 162-163.

Observations météorologiques faites 4 la Station météorologique du Champ-de-1l’ air, Institut agricole de Lausanne année 1906, XX année (33° année des observations de Lausanne 1907.

Neuchatel. Société neuchateloise des sciences naturelles (Bulletin). Tome XXXIII, 1907, Année 1904-1905; Tome XXXIV, 1908, Année 1905-1907.

LU BULLETTINO BIBLIOGRAFICO

Ziirich. Geologische Kommission der schweizerische naturforschende Gesellschaft. Beitrige zur geologischen Karte der Schweiz. N. F. XV. Lieferung des ganzen Werkes 45 Lieferung, Geologie der nordli- chen Teile des Kantons Zurich und der angrenzenden Land- schaften. von Dr, J. Hug. 1907. » » XXI. Lief. oder 51. Lief. Geologische Beschreibung des Weissen- steintunnels und seiner Umgebung von Dr. Aug. Buxtorf., E. Kiinzli und L. Rollier. 1908. » » XXII. Oder 52. Lief. Die Juranagelfluh von Dr. Ernst Schaad 1908. N. 5. Erlàuterungen zur geologischen Karte der Gebirge zwi- sehen Lauterbrunnenthal, Kanderthal und Thunersee, von E. Gerber, E. Helgers und A. Trsòch. 1907. N. 6. Erliuterungen zur geologischen Karte der Simplongruppe, von E. Schmidt und H. Preiswerk 1892-1905. mit Verwertung der Aufnahmen von A. Stella (1893-1906) 1908. » 7. Erliuterungen zur geologischen Karte des Blauenberges bei Basel von Ed. Greppin mit Specialkarte N. 49. 1908. » 8. Erlàuterungen zur geologischen Karte der Umgebung von Aarau von F. Miihlberg mit Spezialkarte N. 45. 1908. Carte géologique du massif de la Dent Blanche Carte spe” ciale. N. 52. 1908. Schweizerische naturforschende Gesellschaft (Neue Denkschriften). Band XLII, 1908; Band XLIII, 1907. Naturforschende Gesellschaft in Ziirich (Vierteljahrsschrift) 52 Jahr- gang 1907, 3-4, 1908.

Ci

DL

SOCIETÀ ITALIANA

DI SCIENZE NATURALI

MUSEO CIVICO

DI STORIA NATURALE

VOLUME XLVII

FascicoLo e Fori 12 */,

(Con tre tavole)

PREMIATA TIPOGRAFIA SUCCESSORI FRATELLI FUSI

Largo di Via Roma N. 7.

Yz)

—— 9 aS

bee)

GY

a (9

DELLA

E DEL

IN MILANO

_—_P

PAVIA

Agosto 1908 PDA

Perla compera degli ATTI e delle MENORIE rivolgersi alla Segreteria della Società. Palezzo del Kuseo Civico di Storia Naturale, Corso Venezia,

L'invio dei singoli fascicoli ai Soci e Corpi Scientifici vien fatto colla Posta.

CONSIGLIO DIRETTIVO PEL 1908

Presidente. Artint Prof. Errore, Museo Civico. Vice-Presidente. —- Besana Ing. Comm. Giuseppe, Via Ruga- bella, 19. : Segretario. De-ALessanprI Dott. GiuLio, Museo Civico. Vice-Segretario. RePossi Dott. EmiLio, Museo Civico. Archivista. CasTELFRANC) Prof. Cav. Pompro, Via Principe Umberto 5

BeLLorTI Dr. Comm. Cristororo Via Brera 10. Macrerti Dott. PaoLo, Via Leopardi 21.

Consiglieri. SALMOJRAGHI Prof. Ing. FRANCESCO, Piazza Castello 17. \.-Vienori-Cav: Prof. Tiro, Corso Venezia 89. Cassiere. ViLLa Cav. VirtoRrIo, Via Sala 6.

Bibliotecario sig. ERNESTO PELITTI.

SOPRA ALCUNI GRILLACRIDI DEL GENERE EREMUS BRUNNER

pel socio

Dott. Achille Griffini

Il K. Zoolog. Museum di Berlino si rivolgeva gentilmente a me pochi mesi or sono chiedendomi se mi sarei incaricato dello studio di alcune sue collezioni di Ortotteri.

Ben volontieri avrei accettato questo onorevole incarico; ma già avevo avuto una offerta consimile dal Musée Royal d’Hi- stoire naturelle di Bruxelles e l’ avevo accettata, ricevendo in comunicazione circa mille ortotteri africani, il cui studio non può essere tanto facile e tanto rapido, principalmente date le deplorevoli condizioni in cui una nuova legge (del 1906) ha piombato gl’insegnanti di scienze naturali dei Regi Istituti tecnici italiani, ai quali io pure appartengo.

E mi sia concesso questo lamento! Abbiamo scelta questa carriera perchè ci obbligava a sei ore settimanali di lezione, lasciandoci dunque molto tempo libero pei nostri studi, e libe- rissimi di rifiutare (come io rifiutavo) ulteriori guadagni per insegnamento in classi aggiunte. Ad un tratto, eccoci mutate tutte le condizioni! Per un leggero aumento di stipendio, punto desiderato a simili patti, ci si obbliga, noi insegnanti già tito- lari, ad oltre il doppio, a quasi il triplo di orario! L’ orario, naturalmente, distribuito in molte scuole in modo da occupare saltuariamente, interrompendo ogni mattina ed ogni pomeriggio, finisce per raggiungere l’effetto di non concederci di continuare negli studi scientifici.

E non mi si dirà certo che questi studi, che esigono accu- rati esami di parti delicatissime e non sempre facili a ricono- scersi, che richiedono l’uso di lenti, ed una ottima luce, possiamo continuar a farli di notte alla luce artificiale della lampada, che spesso falsa i colori e che sempre stanca la vista!

D ACHILLE GRIFFINI

Non sono certo io solo a dichiarare che quello fu un vero peggioramento, inflittoci sotto il nome di miglioramento!

Pertanto risposi al K. Zoolog. Museum di Berlino che non potevo occuparmi di tutto quel materiale offertomi in esame. Ma, avendo una certa predilezione e una certa competenza per quanto riguarda la famiglia dei Grillacridi, non seppi resistere alla tentazione di chiedere in comunicazione gli esemplari di questa famiglia.

Ne ricevetti tosto circa duecento, in massima parte ottima- mente conservati in alcool, diligentemente etichettati, e il cui studio ho quasi terminato.

L’esame di questo ricco materiale unitamente a quello delle ricche collezioni del Civico Museo di Storia Naturale di Genova, mi ha frattanto condotto a scrivere due studi monografici, quello delle Gryllacris africane e quello delle Gryllacris della Nuova Guinea, studi che spero presto possano essere pubblicati, inoltre mi ha fornito moltissime notizie sopra altre specie nuove o poco note, di altre località, che andrò man mano pubblicando.

Nella presente nota prendo in considerazione tre specie appartenenti al genere Hremus Brunn., probabilmente tutte tre nuove, ma di cui due volli ancora riferire come sottospecie ad altre già note, dai cui tipi nondimeno si discostano rimarche- volmente. Gli esemplari che hanno servito alle mie descrizioni appartengono al K. Zoolog. Museum di Berlino.

Colgo l’occasione per quì ringraziare nuovamente la Dire- zione di quel grande Museo, le cui cure appaiono giustamente dirette alla sistemazione ed allo studio delle collezioni ricchis- sime che possiede.

Genova, R. Istituto Tecnico, 10 Marzo 1908.

Eremus brevifalcatus Brunner.

Q. Eremus brevifalcatus. Brunner 1888 (2), pag. 379. JS, 9. Eremus brevifalcatus. Karsch 1893 (3), pag. 144. Kirby 1906 (4), pag. 151.

Di questa specie fu descritta solo la 9 Karsch ha bensì indicato che 7 e 9 ne furono raccolti a Bismareckburg, ma non ha dato alcun carattere del <j.

Perciò vi riferisco con dubbio due 3, in alcool, del Museo di Berlino, i quali sembrano almeno caratterizzare una sotto- specie che così descrivo:

SOPRA ALCUNI GRILLACRIDI ECC. 3

subsp. Carnapi. oJ. A typo speciei videtur differre praecipue: fronte punctis im- pressis multis rugulosa, fastigio verticis latitudinem primi articuli antennarum aegre superante.

Longitudo corporis mm. 17,4 20,5 pronoti n 43 5 femorum anticorum n 5,7 6,4 n femorum posticorum » 10,3 12,8

Habitat: Kamerun Typi: 2 3, in alcool (K. Musaei Zoolog. Berolinensis) a D. v. Carnap collecti.

Corpus statura sat minore, parum robustum, elongatiuscu- lum, pedibus elongatis, totum testaceo-fulvum, unicolor, nitidum, geniculis posticis tantum incerte, dilute, brevissimeque obscu- rioribus.

Caput pronoto haud latius, ab antico visum ovatum sat elongatum. Occiput convexum subprominulum. Fastigium ver- ticis convexum, anterius etiam convexiusculum, minute punctu- latum, lateribus minime carinulatis, articuli primi antennarum latitudinem aegre superans, cum fastigio frontis fastigium uni- cum efformans, inferius sulco arcuato (subtus convexo) cum fronte contiguum. Maculae ocellares sub lente videntur inconspi- cuae, concolores.

Frons punctulis impressis permultis rugulosa, inferius de- pressa. Sulci suboculares sat distineti, subtus dilatati. Clypeus trapetioideus, solito modo confectus, sulculo verticali infero lateribus prominulis, utrinque depressus. Labrum apice distincte incisum. Mandibulae apice nigratae. Palpi, antennae, cum capite et corpore concolores.

Pronotum semicylindricum, convexum, a supero visum mi- nime longius quam latius, margine antico subrecto, levissime rotundato, margine postico subrecto, distincte quamvis levissime sinuato, sulcis minime expressis vel subnullis; sulco late V-formi loborum lateralium solo sat impresso. Lobi laterales modici, fere rotundati, margine infero interdum (in specimine majore) leviter sinuato, margine postico obliquo, sinu humerali nullo.

Pedes longiusculi. Tibiae anticae et intermediae solito modo

4 ACHILLE GRIFFINI

spinosae. Femora postica basi incrassata, ad apicem attenuata, parte attenuata sat modice elongata et graciliuscula; subtus in utroque margine spinulis 2 - 4 apice nigris, apicem versus sitis, armata. Tibiae posticae rectae, sat longe post basim sub- deplanatae, utrinque spinulis 6, apice fuscis, armatae, necnon spinis apicalibus solitis instructae. Tarsi modici.

Segmentum abdominale dorsale ultimum 5 sat breve, con- vexum, apice leviter attenuatum, parum deflexum, marginibus lateralibus subconcavis, margine apicali subconcavo, utrinque leviter rotundato-producto. Cerci longi, exiles. Spinulae 2 nigrae incurvae, valde approximatae, sub segmento dorsali ultimo sunt obtectae.

Lamina subgenitalis <j transversa, crassa, apice excavato- concava, utrinque in lobum elongatum, crassiusculum, incurvum, producta, et in medio in laminam cultriformem verticalem pro- ducta, superne dilatatam, postice laminam transversam bilobam efficientem.

Eremus glomerinus (Gerstaecker).

Q. Gryllacris glomerina Gerstaecker 1860 (1), pag. 277-278. QO. Eremus glomerinus Brunner 1888 (2), pag. 379 Kirby 1906 (4), pag. 151.

subsp. Knothae wm.

J, Q. A specie praecipue differt: statura leviter majore, ovi- positore breviore, apice acuminato, clypeo, labro, femoribus, tarsisque, et in Q etiam tibiis, concolo- ribus pallidis, pictura capitis et pronoti leviter diversa in 9 perparum distincta.

Ss cf Longitudo corporis mm. 16 16 pronoti 3,8 3,9 femorum anticorum » 4 STO) femorum posticorum » 8 TA ovipositoris n 8,9

Habitat: Mphome, N. Transvaal. Typi: 1 3 et 1 9, in alcool (K. Musaei Zoolog. Berolinensis) a D. Augusta Knothe collecti.

SOPRA ALCUNI GRILLACRIDI ECC, 5)

Corpus statura parva, modice graciliusculum, testaceum, dilute piceo varium, segmentibus abdominalibus dorsalibus di- lute piceis, postice pallido marginatis, pedibus pallidis.

Caput nitidum, pronoto minime latius, ab ‘antico visum latiuscule ovoideum. Occiput modice convexum. Fastigium ver- ticis latum, latitudinem primi articuli antennarum circiter tri- plam attingens, inferius cum fastigio frontis sine limite confusum, fastigium unicum formans, quod, sulco arcuato fere semicirculari, inferius convexo subacuto, a medio frontis est divisum. Sulci suboculares nulli.

Frons inaequalis, inferius depressiuscula, utrinque supra basim clypei leviter impressa; clypeus regulariter trapetioideus; labrum ovale orbiculare, modicum.

Color capitis testaceus pallidus, clypeo, labro, palpis, antennisque concoloribus, mandibulis apice nigris. Maculae ocellares videntur nullae. Frons <j in ipso sulco arcuato late V-formi, fastigium unicum a medio frontis dividente, dilute brunneo-fusco signata, signatura ideoque late V-formi, vertice infero in medio subinterrupto. Haec signatura maculas duas punctiformes fuscas superne includit; maculae 2 parvae suban- tennales etiam fuscae adsunt. Vertex superne cum occipite linea arcuata anterius convexa, utrinque sinuosa, dilute picea, supra et post oculos oriente, ornatus.

Hae picturae in 9 subnullae, tantum partim sub lente confuse conspiciendae.

Pronotum semicylindricum, breviusculum, a supero visum latius quam longius, posterius sensim attenuatum; margine antico minime rotundato, margine postico minime sinuato, sulcis antico et postico fere omnino nullis, suleulo medio longitudi- nali abbreviato bene conspicuo. Lobi laterales sat humiles, parum adpressi, antice quam postice distincte altiores, angulo antico rotundato, margine infero obliquo, subrecto, angulo postico in oO truncato, in 9 subtruncato, margine postico valde obliquo, sinu humerali nullo. Sulcus V-formis et sulcus posticus sat impressi.

Color pronoti testaceus dilute piceo varius. In 7 superne latera sulculi longitudinalis subtiliter linea picea sunt limbata: hae 2 lineae parallelae, anterius et posterius extus dilatatae; anterius oblique ramificatae, ramis maculam pallidam subovalem et maculam subreniformem includentibus; posterius angulo recto

a

6 ACHILLE GRIFFINI

extus dilatatae, vittam transversam piceam apud marginem po- sticum efficientes, in lobos laterales semper apud marginem continuatam, irregularem, in his lobis anterius apud marginem anticum ascendentem et cum ramis dilatationis anticae pictu- rae dorsi coniunctam. Spatium triangulare (vertice posterius verso) in medio marginis antici, vitta subtilis per suleulum abbreviatum perducta usque ad marginem posticum et in medio huius marginis triangulariter subdilatata, sunt colore pallide testaceo ut maxima pars lateralis pronoti.

Hae picturae etiam in 9 adsunt, dilutiores.

Mesonotum, metanotum et segmenta abdominalia dorsalia dilute picea, nitida, apice pallide distinete marginata. Mesonotum et metanotum praeterea leviter fusco et testaceo marmorata, maculam testaceam apud medium marginis postici ut prima segmenta abdominalia dorsalia g praebentia. Segmenta ventralia ut sterna et pedes pallida.

Pedes in quam in 9 robustiores et leviter longiores.

Tibiae anticae et intermediae 57 subtus utrinque spinis 4 (quarum 2 apicalibus, una utrinque) praeditae: tibiae anticae © eodem modo spinosae, tibiae intermediae spinis 3 tantum utrin- que instructae. Spinae modice longae. Femora postica brevia, crassa, parte apicali attenuata brevissima et semper crassiuscula; subtus margine externo spinulis 8-9, margine interno spinulis 7-8, excepta basi fuscis vel nigris, armata. Tibiae posticae 3 curvatae, © subrectae, fere teretes, superne utrinque spinulis 6 infuscatis armatae, necnon spinis apicalibus solitis prae- ditae. Tarsi sat validi, toti pallidi. Ima basis tibiarum omnium superne in g' leviter et breviter infuscata.

Segmentum abdominale dorsale ultimum < cucullatum, convexum, posterius deflexum, apice truncatum, ibique in medio leviter concavum et leviter excavatum, lateribus tumidulis.

Hoc segmentum lobulos duos subtriangulares leviter diver- gentes, apicem acutum retro vergentes, obtegit, et supra hos lobos appendicula duo brevia fusca inferius versa magis ab- scondit.

Cerci modici, leviter curvi. Lamina subgenitalis g subre- ctangularis, angulis rotundatis, margine apicali subrecto vel levissime convexo, integro; styli modice longi. Haec lamina laminam secundam leviter minorem, bilobam, obtegit.

Segmenta abdominalia dorsalia ultima 9 more solito brevia,

SOPRA ALCUNI GRILLACRIDI ECC, 7

solito modo confecta; lamina supraanalis parva, rotundata. Ovipositor subrectus, sat rigidus, compressus, modice latiusculus (circiter 1 mm. latus), testaceus, apice acuminatus, fere mucrone brevi fusco terminatus; utrinque longitudinaliter carinula mi- nima praeditus, parum ante apicem terminata, ibique granulo supero et granulo intero fuscis, nitidis, apici carinae utriusque lateris appositis; supra carinam et sub carina sulculus longi- tudinalis adest.

Lamina subgenitalis 9 brevis, omnino biloba, lobis tumidis, elongatis, subparallelis, approximatis, longe attenuatis, acu- tiusculis.

Eremus philippinus n. sp.

g'. Statura minore. Subcylindricus, parum robustus: capite, pedibus, ventre, necnon lateribus corporis rufo-testa- ceis; abdominis dorso piceo-castaneo; prothoracis, mesothoracis, metathoracisque dorso piceo-castaneo, sed in medio longitudinaliter late rufo-testaceo.

Longitudo corporis mm. 17,5 pronoti mel; femorum anticorum » 4,3 femorum posticorum » 8,4

Habitat: Philippinae: Nagasaki

Typus: 1 in alcool (K. Musaei Zoolog. Berolinensis), non- nihil mutilatus, indicationem « Nagasaki Gerst. » gerens.

Caput ab antico visum ovatum subelongatum. Occiput et vertex convexa. Fastigium verticis anterius minus convexum, lateribus verticaliter subprominulis, articuli primi antennarum latitudinem 1/'/, attingens, haud superans. Frons inaequalis, punctulis impressis praedita, inferius depressa; sulci suboculares subnulli. Clypeus trapetioideus: labrum ovale.

Color capitis pallide testaceus; fastigio verticis pallidiore, tamen maculis ocellaribus non distinetis; occipite et vertice fuscioribus, rufo castaneis. Antennae palpique unicolores, pallidi. Mandibulae apice nigrae.

Pronotum semicylindricum, sat convexum: margine antico

8 ACHILLE GRIFFINI

rotundato sed haud producto, sulco antico sat expresso, in medio dorsi tamen subnullo; sulculo longitudinali abbreviato obsoleto, duplici; sulco postico nullo; margine postico truncato subcon- cavo. Lobi laterales sat evoluti, subrotundati, margine infero breviter recto, margine antico et postico rotundatis; sulcis pa- rum impressis.

Color pronoti nitidus, piceo castaneus, sed in medio lon- gitudinaliter late rufo-testaceo vittatus, hac vitta marginem anticum et marginem posticum tangente, necnon parte infera loborum lateralium in rufo-testaceum vergente; qua de causa pronotum videtur utrinque late longitudinaliter piceo-castaneo vittatum. Mesonotum et metanotum eodem modo colorata, sed parte testacea media angustiore, colore piceo-castaneo longitu- dinali utrinque latiore.

Abdomen inferius cum sternis pallide testaceum, lateribus in rufo-testaceum vergentibus, dorso piceo-castaneo nitido, pri- mis 3 segmentis dorsalibus superne in medio subtiliter longitu- dinaliter rufo-testaceis, quia vitta rufo-testacea longitudinalis media segmentorum thoracis in dorsum horum segmentorum abdominis breviter angustissimeque continuatur.

Segmentum abdominale dorsale ultimum maiusculum, productum, postice convexum, cucullatum, nigro-piceum, apice transverse subtruncatum, lateribus posterius tuberculo praeditis necnon spina apice nigrata, intus vergente: hae 2 spinae inter se remotae. Lamina subgenitalis g" subtransversa, apice rotun- data sed in medio rotundato-emarginata, lobis subacute rotun- datis: styli minimi.

Pedes rufo-testacei concolores, apice femorum posticorum tantum brevissime et incertissime infuscato. Tibiae anticae solito modo subtus utrinque spinis 4 elongatis concoloribus armatae. Femora postica basi crassa, ad apicem attenuata, ibique angusta; subtus margine externo 5 spinuloso, margine interno 4 spinuloso, spinulis concoloribus. Tibiae posticae teretiusculae, posterius margine interno spinulis 4 subtotis ante medium, ultima circiter ad medium, sitis, margine externo spinulis 4 subtotis post medium, prima circiter ad medium, sitis (hac di- spositione forsan fortuita, individuali), spinis omnibus parum robustis, apice infuscatis, armatae, necnon spinis apicalibus solitis instructae. Tarsi pallidi.

vo

SOPRA ALCUNI GRILLACRIDI ECC, 9

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE

. A. GERSTAECKER. Ueber die Locustinen-Gattung Gryllacris Serv. Arch. fir Naturgesch., Band XXVI, 1860.

C. BrunnER von WattenwyL. Monograph. der Stenopelmatiden und GryUacriden. Verhandl. K. K. Zoolog. Bot. Gesellseh. Wien, Band. XXXVIII, 1888.

F. KarscH. Die Insecten der Berglandsch. Adeli im Hinterlande von Togo. Berlin. Entomolog. Zeitschrift. Berlin, 38 Band, 1893.

. W. F. KirBy. A synonymic Catalogue of Orthoptera, vol. ll, Part. 1, London, 1906.

n er

VERTEBRATI DELL’ ARGENTINA E DEL BENADIR DONATI AL CIVICO MUSEO DI MILANO

DAL Sie. SiLvio BONDIMAIJ.

Nota del socio

Prof. Ferdinando Sordelli.

Il signor SiLvio Bonpimas, ora impiegato nell’ Amministra- zione delle Ferrovie dello Stato, ebbe l'opportunità di passare un anno in Argentina, nella Estancia Luis Chico, fattoria in provincia di Buenos Aires, partida della Magdalena, tra Punta Indos e Punta Piedra, Costa del Rio della Plata. Ivi quantunque occupato in quella agricola azienda, raccolse alcuni animali, che, tornato a Milano, volle generosamente offrire al nostro Museo. Vi sono rappresentate 18 specie, tutte della indicata località.

Poco tempo dopo lo stesso sig. Bonpimas riceveva dal Be- nadir alcuni Rettili, ivi raccolti dall’ onor. Gustavo Cutest, al- allorchè vi andò a compiere un'inchiesta, insieme all’ avv. Er- nesto Travelli; ed anche quei pregevoli materiali faunistici volle, con imitabile esempio, donare al Museo; dono tanto più gradito in quanto che questo nostro civico Istituto nulla ancora possedeva di quella regione.

Lo stesso onor. Cutest faceva poi direttamente regalo alla sezione da me diretta della spoglia d’un Coccodrillo, catturato sull’Uebi-Scebeli. Gli altri esemplari provengono da Mogadiscio, ch'è ora considerata la capitale di quella nascente colonia.

Nell'elenco che segue tengo distinte le due lontane prove- nienze, ed aggiungo per alcune delle specie registrate qualche dato che giovi a farle meglio conoscere. Per le altre può ba- stare una semplice citazione.

VERTEBRATI DELL'ARGENTINA E DEL BENADIR 11

Esrancia Luts Chico (Prov. Buenos Aires) Mammiferi.

Lasiurus bonariensis (Less.). Lesson et Garnot, Voy. de la Coquille, etc. Zool. p. 137, pl. 2, f. 1 (1829). Nycticejus bonar. Temm. Monogr. Mammal, II, p. 159. Wagner, in Schreb. Suppl. I, p. 545, in nota 6; e V, p. 772, n. 14. Burmeister, Reise durch die La Plata-Staaten, II, p. 395 (1861). Vespertilio Blossevillei ou bonariensis Gervais Hist. nat. Mammif. I, p. 214 (1854) (*).

Dobson (Cat. Chiropt. 1878, p. 268) ne fa un sinonimo di Atalapha noveboracensis (Erxl.) (= Lasiurus borealis, Miller sp.).

Anche Trouessart, Cat. Mamm. 1897, I, p. 121, ritenne dap- prima JV. bonariensis di Lesson come sinonimo di Alalapha bo- realis (Miller); nel Suppl. 1904, p. 87, lo ammette come sotto- specie dello stesso Lasiurus (7) borealis.

Di questa specie ebbi in dono 4 individui raccolti in vici- nanza uno dell’ altro: Una © adulta con due piccoli, ch’ essa evidentemente allattava, ed una femmina giovane. Salvo che nelle dimensioni poco diverse i due individui si somigliano perfettamente. Le principali dimensioni sono notate più avanti.

Trattandosi di una specie molto disputata, come s’é visto, stimo opportuno riportare la descrizione dell’ individuo adulto.

Orecchie larghe, arrotondate nella metà superiore, restrin- gentisi gradatamente nella metà inferiore (fig. 1.), coperte di pelo giallo-dorato su quasi tutta la superficie esterna, pelose anche internamente, sopratutto nella metà anteriore, fittamente

(1) Questa indicazione di GERVAIS è desunta da Temminck. Secondo MILLER GERRIT (Revis. of the North American Bats of the family Vespertilionidae. North Amer. Fauna, n. 13 (1897, p. 13) V. Blosseviilez di Gervais, proveniente da Cuba, non apparterrebbe a bonarivensis di Lesson e Garnot, bensì alla var. Pfezfferi di Gundlach (Zasturus borealis, var. Pfeiferi Trouess. Suppl. 1904, p. 87).

(2) Seguendo Vesempio di Miller Gerrit TRovEssART abbandona il nome gene- rico di Afalapha (dal ebraico Attaleph = Uccelli delle tenebre = Pipistrelli). pro- posto da Rafinesque nel 1814, avente per tipo una specie di Sicilia (A. s7c#/2), ma che ne comprende pure una dell'America (A. 4mericana Raf.= Lasiurus vorealis Miill.); sostituendovi quello di Zasiwrus, dato da Gray nel 1831.

12 FERDINANDO SORDELLI

ciliate, tranne all’apice; pelo e ciglia gialli. Muso arrotondato nerastro; narici con un distinto orlo rilevato e lontane fra di loro, da centro a centro, 3 mill. Vertice e parte superiore del muso, fra gli occhi e le narici, con pelo giallo e gialla pure una larga fascia che dalla base delle orecchie passa tra il mento e la gola. Dall’una all’ altra spalla una sottile striscia bianca, formata dalle estremità dei peli, attraversa la parte superiore del torace. Intorno e sotto gli occhi, che sono assai piccoli, il pelo è nero, assai lungo e rigidetto; nero pure vicino alla bocca. Tutto il resto del capo e del tronco è coperto di pelo bruno più o meno intenso, che sul dorso ed alla parte anteriore del torace ha le punte più o meno terminate di bianco.

Ali con una larga zona gialla, che comprende il propatagio ed il braccio, */, del dito, il plagiopatagio fra il gomito ed il ginocchio, Vl avambraccio e più di metà della membrana alare fra il gomito e un terzo circa delle dita 4 e 5; una pic-

1. Orecchio e trago di Lasiurus bonariensis (9

adulta dell’ Estancia L. Chico). 2. Id. di una Q raccolta a Buenos Aires dal prof. Pellegrino Strobel. 3. Id. di Z. dorealis (Miill.). 4. Id. di Z. feliotis ‘H. Allen. Le figure 3 e 4 sono tolte da G. S. Mil- ler Gerrit (N. Amer. Fauna, n. 13). In esse il lobulo inferiore dell’orecchio è rovesciato. Tutte le figure sono in grandezza naturale.

cola striscia pure gialla e pelosa corre anche fra il ed il dito. Tutta questa zona gialla del plagio- e dattilopatagio è pe- losa dal lato interno o ventrale. Una stretta macchia pelosa gialla osservasi al carpo, alla base del pollice, ed un’altra este- riormente all'origine del dito. Tutto il resto della membrana alare è nudo o quasi nudo e di colore bruno, un po’ più chiaro verso il margine libero. L’uropatagio è peloso e bruno dorsal- mente; peloso e giallognolo nella metà superiore del lato ven- trale e bruno-grigiastro nella posizione rimanente. L’uropatagio giunge fino alla base del tarso; lo sperone è piuttosto lungo (18 mill.), con un epiblema strettissimo, quasi insignificante. La coda di 8 vertebre sorpassa appena colla sua estrema punta la membrana dell’uropatagio. Burmeister nota come la coda non si possa distendere bene nell’animale vivente; nell’ animale conservato in alcool ciò diventa, si può dire, impossibile, e la misura che ne deve ritenersi soltanto approssimativa.

lati

VERTEBRATI DELL'ARGENTINA E DEL BENADIR 13

Mammelle pettorali 4, poste assai lateralmente, una sotto l’altra, poco avanti ed inferiormente all’articolazione dell’omero colla spalla.

I giovani sono lunghi 4.5 em. non computata la coda ed hanno una colorazione meno spiccata che non la loro madre: bruno di sopra, grigio piuttosto chiaro di sotto; hanno di già traccia di bianco-giallognolo alla fronte, dietro gli occhi e le orecchie, come pure le macchie chiare, pelose, all’angolo interno del go- mito ed al carpo.

Ecco alcune delle principali misure:

A(Q ad.) B(9 juv.)

Lunghezza del corpo (capo e tronco) mm. 68 53 Coda (circa) : : : ; : 61 54 Orecchio, lunghezza . 3 ; : 15 14 massima larghezza . 9.5 Trago . , : i : : : 6.5 5.5 Avambraccio è - : ; DA 53 Pollice : È : : 11 11.5 Dito 3 : : : : 4 102 80 Dito 2 . È : . : 59 DI Tibtass : 3 : : È 5 25 21 Piledegt. : : a ; : : 11 lig

Paragonando ora questa descrizione con quella data da Burmeister, assai particolareggiata, mi pare di riscontrarvi una corrispondenza perfetta; anche la dentatura, in quanto -potei esaminarla, non ne differisce punto.

Vari autori, anche recenti, ritengono questo Pipistrello nul- l’altro che una varietà del L. borealis (Mùll.) (= noveboracensis Erxl.) Ora malgrado le affinità esistenti fra L. borealis, L. te- liotis H. Allen, L. cinereus Pal. Beauv. e bonariensis Less. sem- brami dover convenire con Burmeister (') trattarsi di una

(1) BURMEISTER H. Reise durch die La Plata Staaten, II. Die nordwestli- chen Provinzen und die Cordilleren, ete., 1861, p. 395.

Codesto autore descrivendo gli esemplari da lui raccolti a Parana, soggiunge che la femmina adulta allattava due piecoli. Secondo M. Warp Lyon (Obser- vations on the number of young of the Lasiurine Bats, in: Proc. U. S. Nat. Mu- seum, 26, 1903, p. 425) essendovi due paia di mammelle, i piccoli sono 3, 0 4, per ciascun parto, mentre per la più parte degli altri Chirotteri la regola è di uno 0 due piccoli per volta. -- Forse sarà così per altre specie di Zaszurus, ma il fatto che anche l’individuo qui descritto non aveva con se non due piecini, conferma

14 FERDINANDO SORDELLI

specie abbastanza distinta; la forma del padiglione delle orec- chie, del trago, la caratteristica colorazione, sono sufficienti, io credo, per separare questo Chirottero dalle specie congeneri dell'America media e settentrionale.

Conepatus Humboldtii Gray. Mephitis patagonica Licht. Giebel, Odontogr. p. 35, Taf. XIII, f. 7. Teschio di individuo adulto. (Coll. anat. n. 2008).

Myocastor coypus (Molina). Myopotamus coypus E. Geoffr. Volg. Nutria. _ Pelle e teschio di giovane individuo (n. 1060, e Coll. anat. n. 2010).

Lagostomus viscacia Molina. L. trichodactylus Brook. Volg. Viscacia. Teschio di animale adulto. (Coll. anat. n. 2011).

Didelphys Azarae Temm. Monogr. Mammal. I, p. 30. D. marsupialis L. var. Azarae Auct. pl. Giebel Odontogr. PEsLATa for e0)

Teschio di adulto (Coll. anat. n. 2007).

Uccelli.

Aramides ypacaha Vieill. Lichenops-perspicillata Gmel. (’).

Rettili.

Ophiodes striatus (Spix) Wagl. Bouleng. Cat. Liz. Brit. Mus. II, p. 296. Un esempl. non completamente adulto (n. 859).

Amphisbaena Darwini Dum. et Bibr. Bouleng. Cat. Liz. B. M. II, p. 442. i

l'osservazione di BURMEISTER, e tende a provare che, almeno per questa specie, il numero dei neonati è ordinariamente di due soltanto. Osservo altresì che i capezzoli di uno stesso lato essendo assai vicini l’un l’altro, difficilmente potreb- bero venir usati contemporaneamente, se non forse nei primi giorni.

(1) La determinazione di queste due specie mi fu gentilmente comunicata dal collega prof. G. MARTORELLI.

VERTEBRATI DELL'ARGENTINA E DEL BENADIR 15

Due individui di diversa età (n. 857). Nel più grosso noto i seguenti particolari :

Sutura fra i prefrontali pressochè uguale a quella tra i frontali; di questi il destro si prolunga un po’ più all’indietro in confronto del sinistro. Labialisuperiori 3. L’oculare a con- tatto coi labiali e 3°; dietro l’oculare 2 temporali a contatto con esso, ed uno più piccolo a contatto col sopralabiale. Squame anali 6. Pori preanali 4 distinti. Anelli codali 17, nu- mero minimo indicato da Strauch; i primi 7 più stretti che non gli altri 10. Anche la coda subito dopo l'apertura anale si restringe alquanto e s’ingrossa poi terminando in forma quasi ellittica, a clava.

Anops Kingii Bell. Bouleng. Cat. Liz. B. M. II, p. 451.

Due individui, uno quasi adulto (n. 858).

Liophis poecilogyrus (Wied) Jan. Bouleng. Cat. Snakes Brit. Mus. II, p. 131.

Un individuo quasi adulto (n. 1820). Serie longitudinali di squame 19. 153 Ventr.; Anale diviso; 46 paja di caudali. La 122% ventrale ha una smarginatura ed una breve rima; non sembra però un residuo della rima ombelicale, sia per la posi- zione, sia per l’eta dell'animale. Sopralabiali 8, il ed il toccano l'occhio. A sinistra il e 18° labiali superiori sono per metà fusi insieme. Infralabiali 9, il è il più grande. Caratteri quindi intutto pressochè normali; appartiene però ad una varietà melanica: quasi nero di sopra, così che appena vi si in- travvedono lievi tracce di macchie; di sotto quasi bianco, con nu- merose macchie di varia larghezza quasi nere, irregolari, sul maggior numero delle ventrali, alcune delle quali, verso la metà del tronco, nere affatto.

Lystrophis D’ Orbignyi (D. B.) Cope. Bouleng. Cat. Snakes B..M. II, p. 151. Heterodon d’Orbignyi Dum. Bibr. Jan et Sordelli, Icon. gén. Ophid. livr. 48, pl. III, f. 3, 4.

Un esempl. (n. 1821).

Rhadinea anomala (Giinth.) Bouleng. Cat. Snakes Br. M. II, p. 165. Coronella pulchella Bibr. (ined.) Jan, Arch. Zool. Anat. e Fisiol. II, 1863, p. 251. Jan et Sordelli Icon. gén. Ophid. livr. 17, pl. III, f. 4 (*).

(1) Il nome di Coronella pulchella è di Brakon, ma non consta che l’abbia pub- blicato. Bensì furono da quell’ acuto osservatore contrassegnati con tal nome gli

16 FERDINANDO SORDELLI

Un adulto ed un giovane individuo (n. 1814). Questi esem- plari, il più grande specialmente, hanno una colorazione di fondo più oscura che non quelli già prima posseduti dal Museo e provenienti da Buenos Aires.

Oxyrhopus rusticus Cope. Boulenger, Cat. Snakes B. M. III, p. 111. Brachyryton plumbeum Dum. et Bibr. (ex parte). Un es. non completamente adulto (n. 1822).

Amfibi.

Ceratophrys ornata (Bell.) Giinth. Bouleng. Cat. Batr. salientia (1882), p. 225.

Una femmina adulta assai grossa ed un giovane (n. 462, 463). Di questa specie il sig. Bonpimas raccolse anche e donò due cranî non privi d’interesse, in quanto che vi sono molto evi- denti: lo sviluppo enorme delle ossa pterigoidee, per le quali i mascellari ed i giugali vengono ad essere assai divaricati; e le ossificazioni del derma che rendono scabra, si direbbe quasi irta di spine, la parte superiore del teschio. In uno dei cranî, largo 54 mill. i denti vomerini sono due per parte e ben di- stinti. Nell’altro, assai più vecchio, largo 67 mill., sono 4, ma assal consunti.

Leptodactylus ocellatus (L.) Girard. Bouleng. Cat. Batr. sal. p. 247. Cystignathus caliginosus Burm. Reise d. d. La Plata-Staaten, II, p. 532.

Varî esemplari di diversa età (n. 461, 465), alcuni giova- nissimi. Sebbene uno di essi sia indubbiamente un maschio adulto, esso non. presenta i tubercoli spinosi ai lati del petto che si osservano nella specie affine L. pentadactylus (L.) Blgr.; carattere del resto transitorio e limitato al tempo della ripro- duzione.

esemplari esistenti nella collezione Westphal-Castelnau, a Montpellier, e quelli del Museo di Parigi, comunicati al prof. G. Jan, che ne diede la descrizione nel- Archivio per la Zoologia, l’ Anatomia e la Fisiologia, vol. e pag. cit. Riguardo alla colorazione, essa non si conserva, anche coi migliori liquidi preservatori e solo rimane spiccatamente caratteristico il disegno delle righe e delle macchie nere sul fondo chiaro. Può darsi anche che Vinfoscamento generale di questi e di qualche altro esemplare dipenda dal modo di conservazione usato prima del tra sporto in Europa. BURMEISTER (Reise durch die La Plata Staaten, Il p. 528), così ne parla: ausgezeichnet hiibsche im Leben schon gefdrble Art, mit rother Langslinie und hinten ganz rother Bauchidche, die auf den Schwanz tibergeht.

a

Py

VERTEBRATI DELL’?ARGENTINA E DEL BENADIR 1%

Bufo arenarum Hensel. Bouleng. Cat. Batr. sal, p. 225.

L’esemplare (n. 464) appartiene a quella varietà, citata da BouLENGER, le cui macchie ricordano quelle del comune nostro Rospo smeraldino /Bu/o viridis), al quale somiglia un po’ anche nella forma generale del corpo. I rilevati tubercoli, terminati da punte nere, ond’è cosparsa tutta la parte superiore del corpo, lo fanno però d’un subito distinguere.

Hyla pulchella Dum. et Bibr. Erp. gén. VIII, p. 588. H. agrestis Bell, in Zool. of the Voy. Beagle, p. 46, pl. 19, f. 3. Bouleng. Cat. Batr. sal. p. 375.

Quattro esemplari adulti (n. 466).

II

Mogapiscio (Somalia meridionale). Rettili.

Chelone mydas (L.) Schweigg. Bouleng. Cat. Chelon., 1889, p. 180.

Giovanissimo esemplare. Lunghezza dello scudo in linea retta mm. 48 ('); Larghezza dello stesso, a livello della 6% pia- stra marginale, 42; Lunghezza della zampa anteriore (manus) 39. Lo scudo ed i4 arti sono elegantemente orlati di bianco. L’e- stremità del muso è munita di una punta piramidale a 3 facce,

saliente per mill. 1.5, almeno, dalla base. Rima ombelicale lunga 9, larga 3 mm. Unghie alla mano 2; la prima più lunga

(4 mm.) e più robusta. Unghie al piede 2; la prima 2 mm., la 2% appena visibile.

Crocodilus niloticus (L. ex parte) Laur. Bouleng. Cat. Chelon., etc. p. 283.

Un esemplare di media statura, catturato a Soblale sul fiume Uebi-Scebeli, e donato dall’ onor. Gustavo CHIEsI (n. 909).

Hemidactylus mabuia (Mor. de Jonnès) Cuv. Dum. et Bibr. Erpét. gén. III, p. 362. Bouleng. Cat. Liz. I. p. 122.

(1) Secondo Boulenger lo scudo dell’ animale adulto arriva a m. 1.10 di Jun- ghezza; il Museo di Milano ne possiede un bell’ esemplare, il cui scudo è lungo m. 1.06 in linea retta e m. 1.16 lungo la curva. L’es. di Mogadiscio, pei caratteri suaccennati, deve ritenersi un neonato.

18 FERDINANDO SORDELLI

Un maschio giovane (n. 904). Ricorda l esemplare illu- strato da Bianconi (Specim. zool. mosamb. p. 21, tav. I, f. 1), sebbene di dimensioni un po’ minori, misurando mill. 55 dal muso all’ ano e circa 95 di lunghezza totale. Il dito interno, ch’è il più breve di tutti, ha 5 lamelle sottodigitali, i medii da 7 a 9. La scoltura conviene colle descrizioni dei citati autori.

Assai interessante è la distribuzione geografica di questa specie largamente diffusa nel Brasile e nelle Antille, dove sembra essere indigena. Fu per altro raccolta anche al Madagascar, alle Comore e nell’Africa orientale a Zanzibar, al Mosambico. Della Somalia L. Vaillant (Mission G. Révoil aux pays Co- malis. Reptiles et Batraciens, 1882, p. 15) cita un giovane individuo proveniente dai dintorni di Lasgoré « chez les Co- malis Quarsanguelis », individuo intorno al quale mantiene tut- tavia qualche incertezza, sebbene concordi meglio con H. ma- buia, che non con H. frenatus, sp. di Schlegel, che le è molto affine ('). Fu raccolta, del resto, anche a Lugh, sul Giuba, dal compianto esploratore cap. V. Bòttego.

(1) Queste diverse provenienze, documenti irrefragabili d’una espansione ecce- zionale della specie all’ infuori degli antichi confini, non sono un fatto nuovo, isolato. I Geckonidiin particolare, pel loro modo di vivere, la facilità di ap- piattarsi, di nascondersi, pel regime insettivoro, le loro piccole dimensioni, fre- quentano spesso le dimore dell’ uomo. La specie in discorso ha precisamente que- sto costume (Dum. et Bibr. loc. cit. p. 363) e non è supponibile che trasportata in Africa lo abbia abbandonato ; per cui può ritenersi ch’essa andrà estendendo ancor più la sua area di diffusione, come fece la Scolopendra morsitans, come fra gli insetti fecéro la Cimice dei letti, le Blatte; e come è noto fecero e fanno tutt'ora alcuni Topi fra i Mammiferi.

Per le accennate circostanze i Geckonidi, quando non vi si opponga il elima, si prestano quindi, forse più che non la più parte degli altri Rettili, ad una diffu sione mediante la navigazione ed il trasporto, comunque fatto, delle merci, di certe merci povere sopratutto. Noi ne abbiamo del resto vari esempî. Sol- tanto nel citato Catalogo di Boulenger (del 1885) trovo: Hemidactylus Jrenatus Schl., delle Indie Orientali, della Cina, is. Maurizio, S. Helena. Hemid. Garnoti Dum. Bibr. di Birmania, is. Filippine e Nuova Caledonia. -- Gerira mutilato (Wiegm.) delle Indie Orientali, is. Mascarene, Nuova Guinea, Messico occidentale; località che hanno, come è noto, faune totalmente diverse. Così Gecko verticillatus Laur., specie dell’ India e regioni circonvicine, che Boulenger cita come importata a Port Essington, nel nord dell’ Australia.

Nella collezione erpetologica del Museo di Milano havvi una Tarentola mau- ritanica, presa in questa stazione centrale, che è quella pei viaggiatori; e, ciò che è più strano, un Amphibolurus barbatus Wiegm., grosso Sauro dell’ Australia meridionale e trovato, morto da poco, in un giardino presso porta Lodovica, sulla neve, poichè si era in dicembre. Per quante ricerche io abbia fatto non mi fu pos- sibile sapere come mai abbia potuto capitare colà, Se fosse stato portato fra noi intenzionalmente sarebbe stato conservato, o recato ancor freseo al Museo, tanto

TERTEBRATI DELL'ARGENTINA E DEL BENADIR 19

Varanus ocellatus Rippell. - Atlas zu der Reise in Nordl. Afrika. - Rept. p. 21, Tav. 6. Boulenger Cat. Liz. II, p. 304, 308.

Un giovane individuo (n. 860). Pel complesso de’ suoi ca- ratteri, segnatamente per la folidosi, parmi dover riferire les. di Mogadiscio alla nominata specie. Un esame un po’ attento mi lascia tuttavia incerto riguardo ai limiti fra questa e l’aftine V. albigularis (Daud.) D. et B., quali sono descritte dagli au- tori. BouLENGER accennando ai caratteri distintivi delle due specie, dice dell’ocellatus: no dark streak on the side of the neck ; mentre dell’ albigularis nota: a dark temporal streak, extending along the side of the neck. Ora nell’es. di Mogadiscio una stri- scia nera parte dall’occhio, s’ innalza obliquamente sulla nuca fino alla regione scapolare e poi scende bruscamente in avanti fino a raggiungere l’inserzione dell’arto anteriore, delimitando così nettamente la tinta bruna della nuca da quella bianca in- feriore dei lati del collo e della gola, che non ha se non pic- cole macchiette brunicce ('). Da V. evanthematicus Merr., dif- ferisce per la posizione delle narici.

Lunghezza del capo e del tronco dall’estremo del

muso alla fessura anale, (*) circa . ical leg 92540) Del capo soltanto . 3 ) ) " 2 D4 Distanza fra Vapice del muso e l’angolo anteriore

della rima oculare . : : È 24 Distanza fra le narici e 1’ angolo anteriore della

rima oculare . è : : . : 5

più trattandosi d’un animale di forma così insolita. Le condizioni in cui fu trovato lasciano per lo meno sospettare trattarsi di un caso ancor questo di importazione involontaria.

Si comprende facilmente che se, oltre le condizioni favorevoli di elima, vi concorre la presenza dei due sessi, ne possa venire assicurata la moltiplicazione della specie, non soltanto nel senso di estendere la propria area di dispersione, ma anche in località lontanissime dalla primitiva sede. L’uomo è, anche in ciò, il principale fattore, senza volerlo.

(1) Anche BarBoza DE BocaGE (Segunda lista dos Reptis das possessoes por- tuguezas d’Africa occidental, etc.), a proposito di un es. di Benguella, osserva che « pode muito bem ser que (V. ocellatus e albogularis) devam antis ser conside- radas como variedadas do mesmo typo especifico », perchè detto esemplare « pa- rece confirmar esta opiniao, pois que reune em st caracteres considerados pre- cisamente como differenciaes de uma e outra especie». Riferendosi però Villustre autore alla Erpetologie générale, è da notare che il V. ocellatus descritto in quest’ opera é piuttosto da riferire a V. exanthematicus Merr. (Bouleng. loc. cit.)

(2) Questa e qualche altra misura non sono se non approssimative, poichè prese sull’ese mplare contorto e irrigidito nell’ alcool.

20 FERDINANDO SORDELLI

Periferia a metà del tronco, circa o f notaio» Larghezza del capo fra gli occhi . 1 ; 2.6 Lunghezza dell’arto anteriore 3 ; : a 1.5 del pollice . : 3 : 4 è 1.4 del dito . 3 : : . : 1.8 del mignolo . 3 : 3 : : 1.0 Lunghezza dell’ arto posteriore . 3 3 : 9.1 dell’alluce . : > > E i 1.4 del dito . : : . : . 2.0 del dito . . . . . . —7 Lunghezza della coda, dall’apertura anale all’ apice» 31.5

Mabuia striata (Peters, sub: Tropidolepisma). Bouleng. Cat. Liz. TIT, p. 204. Un adulto ed un giovane (n. 378).

Mabuia Hildebrandtii (Pets, sub. HKuprepes/. Bouleng. Cate diz. Alp. 207.

Quattro individui (n. 879). Convengono pienamente col tipo della specie che è di Brava, a S. W. di Mogadiscio, località ora appartenente anch’essa alla Somalia italiana.

Lygosoma Sundevalli (Smith). Bouleng. Cat. Liz. III, p. 307. £umeces (Riopa) Smith. Mochlus afer (Peters) Bo- cage, Segunda lista dos Reptis, etc. (Jorn. Sc. Lisboa, I, 1867, pe222 01 It)

Varî esemplari di diversa età (n. 877). Non offrono diffe- renza alcuna nella folidosi. Varia invece assai la colorazione. Fra gli adulti havvene di unicolori e di macchiati; dei gio- vani alcuni hanno 4 righe pel lungo, salvo che sulla coda ch'è unicolore; altri sono rigati e macchiati. Verosimilmente avviene qui, come in altri Rettili, che i giovani hanno disegni diversi da quelli che avranno poi a sviluppo completo.

Chalcides ocellatus (Forsk). Blgr. Cat. Liz. III, p. 400.

Un giovanissimo individuo (n. 880) colla caratteristica mac- chiatura e folidosi, identiche a quella degli es. italiani e del- l'Africa settentrionale. La sua esistenza nella Somalia era se- gnalata già da Boulenger (loc. cit.)

Boodon lineatus Dum. et Bibr. Bouleng. Cat. Snakes Tap. 002.

Cinque esemplari di diversa età (n. 1827). È specie ancor questa, avente un’area di dispersione estesissima.

VERTEBRATI DELL'ARGENTINA E DEL BENADIR 21

Brachyophis Révoili Mocquard, Mém. Cent. Soc. Philo- mat. 1888, p. 125, pl XI, f. 3 ('). Boulenger, Cat. Snakes, ITI, 1896, p. 254.

Due es. adulti, di Mogadiscio (n. 1851). Do qui alcune misure ed alcuni particolari della folidosi, trattandosi di specie ancora poco nota.

a 7 Lunghezza totale . È : 7 3 Mel CMe 21.5 Lunghezza della coda . i ; ; ST 5 L.5 Serie di squame . È i : cenato Ly Scudetti ventrali . : - ; . 103 105 Sottocodali interi ; : : : We Shoe ee 13

Sopralabiali 7; il tocca l’internasale ed il nasale; questo ha 5 lati disuguali ed una fessura nasale dall’avanti all’indietro, che non divide lo scudetto interamente. Il sopralabiale non tocca se non il nasale; il il nasale ed il prefrontale; il per brevissimo tratto questo pre- frontale, il preoculare (assai pic- colo), l’occhio ed il piccolissimo postoculare inferiore; il i due postoculari; il 6°, che è il più grande di tutti, il postoculare su- périore ed il parietale; il 7' il parietale. Mancano gli scudetti temporali. Dei sottolabiali il 1°, strettissimo, racchiude un mentale triangolare assai allungato; il 2°, pure stretto, ma più corto, tocca

colla sua estremità gl’ intersotto- mascellari ; il assai largo tocca Brachyophis Revoili: Capo veduto pure il primo pajo degl’intersotto- di sopra, sotto e lateralmente, il doppio mascellari; e sottolabiali, de! vero. stretti e triangolari, toccano due grandi scudetti interposti fra essi e le tre paia di intersottomascellari.

La forma quasi a scalpello del muso, il sopralabiale a

(1) Non ho potuto consultare la memoria originale di Mocquarp, ma solo il cenno fattone da BouLENGER nel Zoological Record, 1888, Rept. p. 13, e la descri- zione condotta su d’un esemplare tipico inserita nel Cat. of. Snakes, III, p. 254,

+22 FERDINANDO SORDELLI

contatto coll’ internasale, I’ assenza di temporali; la singolare disposizione degli scudetti alla parte inferiore del capo, per cui i più grandi sono separati dal margine della mandibola per mezzo dei piccoli sottolabiali; come pure la brevità del tronco e la cortissima coda, danno a questo animale una fisionomia tutta sua propria.

Colorazione (in alcool) bruno-scura (') interrotta lungo il dorso, a brevi intervalli, da squame strettamente terminate di bianco; sui lati le squame sono più largamente terminate di bianco, in modo da formare quasi delle macchie trasversali, assai poco distinte fra di loro; macchie del resto assai irrego- lari, larghe in media circa due serie trasversali di squame. Le tre file più esterne sono brune soltanto alla base; le ventrali e le sottocodali bruno-caffè alla sutura, d’ un bianco sporco al margine. Il capo è di sopra bruno-scuro uniforme. Gli scudetti sopralabiali e sono bianchi; una gran macchia bianca oc- cupa del pari la maggior parte dei e sopralabiali, e bianca è parimente la mascella inferiore.

La disposizione dei labiali superiori da me descritta, e che si vede anche meglio nelle annesse figure, non corrisponde in tutto alle indicazioni date da BouLENGER nel citato suo catalogo, dove dice: 7 upper labials, third and fourth entering the eye; fifth and sixth largest and in contact with the parietals. Ciò mi lasciava dubitare della esattezza della mia determinazione. Avendo però comunicato a quell’ illustre erpetologo copia delle unite figure, egli, colla consueta sua cortese premura della quale gli son grato, mi faceva avvertito che tale diversità non infirmava per nulla il mio giudizio; ed anzi mi assicurava d’a- vere sott'occhio un individuo che da un lato offre una folidosi come quella da lui descritta e dall’altro presenta il e la- biale toccanti il prefrontale, il l’occhio, il postoculari ed i due ultimi il parietale, precisamente come nei miei esemplari.

(1) Per chi si serve del Codice dei colori, testè edito da KLINCKSIECK a Parigi, a tinta bruna, alquanto calda, di questo Ofidio può essere indicata col n. 114.

Dott. Ada Lambertenghi

CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLE CELLULE RENALI DELL’HELIX POMATIA L. E DEL LIMAX VARIEGATUS DRAP.

Parecchie ricerche d’istologia e di chimica fisiologica fu- rono già fatte sulle cellule renali dei gasteropodi polmonati ed io debbo citare i lavori di H. Meckel (!), di F. Leydig (*), di Heol ve) ari Vogte Hi Jung, È) di) R.” Perrior (?); di Mi Bral' (6), di P. Girod (), di LL. Cugnot (8), di Ph. Schoppe (°).

Benchè si abbia già, per merito dei nominati autori, una buona conoscenza di questi elementi ghiandolari, credo tuttavia, col presente lavoro, di chiarire alcuni punti controversi intorno alla loro struttura, al meccanismo dell’ escrezione ed alla com- posizione chimica dell’escreto.

Una parte delle osservazioni che qui raccolgo, formarono oggetto della mia dissertazione di laurea; ebbi poi campo di completare alcune ricerche intorno alla istologia del rene del- V Helix nel laboratorio d’ Anatomia comparata di Pavia e mi sia permesso manifestare pubblicamente la mia gratitudine al prof. A. Giardina ed alla prof. Rina Monti che mi furono larghi d’assistenza e d’aiuto nel mio studio.

Tecnica. Il materiale fu esaminato a fresco ed in sezioni: dei liquidi fissatori quello che mi diede i migliori risultati fu il liquido del Carnoy: alcool assoluto parti 60; cloroformio parti 30; acido acetico parti 10.

Inclusi i pezzi di rene in paraffina e mi valsi sovente, per la colorazione, dell’ematossilina ferrica secondo Heidenhein e, successivamente, di fucsina acida o di qualche altro colore d’anilina; ma se questo procedimento giova per le ricerche

24 ADA LAMBERTENGHI

strutturali, occorre dir subito che l’allume ferrico scioglie in parte, e, se l’azione è prolungata, interamente le concrezioni che si trovano, quale prodotto di eserezione, nelle cellule ghiandolari del rene, per cui, volendo ottenere la colorazione nucleare, senza intaccare le concrezioni, usai con vantaggio dell’ ematos- silina Béhmer, della tionina, della toluidina ed ancora, per la seconda colorazione, di qualche rosso d’anilina.

Topografia e struttura del rene. Il rene dell’Helix po- matia si trova, come a tutti è noto, sulla volta della cavità polmonare nel mantello: la sua topografia venne recentemente studiata da Gustav Stiasny (!°), il quale ne fece un’accurata descrizione corredandola con disegni precisi di cui riporto quello rappresentato nella fig. I; in essa l’organo è visto dal lato interno sporgente nella cavità polmonare, dopo aver fessa la cavità a sinistra e rovesciato il mantello a destra, tenendo la testa dell’ Helix rivolta verso l'osservatore.

Il rene, come appare dalla figura, à la forma di un irre- golare triangolo, l'angolo più acuto del quale è diretto in avanti: vi distinguono tre parti: il sacco del rene, il ed il uretere.

La cavità renale (del sacco) comunica per il nefrostoma con, la cavità pericardica e, anteriormente, comunica col ure- tere, il quale, alla sua volta, si continua col uretere, decor- rente, per buon tratto, lungo il retto, prima di sboccare all’e- sterno.

La parete del rene è costituita all’esterno dal mantello ed all’interno dalla parete del sacco polmonare che si continua sul rene e sul pericardio: queste membrane limitanti sono for- mate istologicamente da un epitelio di rivestimento e da fasci di fibre decorrenti longitudinalmente e trasversalmente, sopra le quali si appoggia nel lume renale, l’ epitelio secernente.

Lateralmente, per il tratto che il rene è adiacente al cuore il pericardio è pure parete renale ed è formato da un basso endotelio verso la cavità pericardica e da fasci di fibre. Infine posteriomente il rene è separato dagli organi viscerali (fegato, ansa intestinale, receptaculum seminis) da un sottile tramezzo di fibre.

La cellula secernente. L’epitelio secernente si dispone in ricche pieghe sporgenti nel lume del sacco, accompagnate sempre da tessuto connettivo sottostante (fig. 1).

nw on

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC,

E costituito di cellule (fig. II) prismatiche, poggianti con la base sopra il connettivo e con la faccia opposta sporgenti

FIG. I. Schema del rene, del primo e secondo uretere dell’ Helix pomatia L.

secondo G. Stiasny.

mb; membrana che limita il sacco renale ns; sacco del rene -- pr.u; primo uretere se. u; secondo uretere d; intestino neph; nefrostoma at; atrio ve; ventricolo vp; vena polmonare.

nel lume ghiandolare; le loro dimensioni sono di circa 0.035 mm. per l'altezza e di circa 0.025 per la larghezza.

Il nucleo, grosso, è sempre basale, solitamente un po’ ton- deggiante od un poco ovale, limitato da una membrana, ricco di granuli cromatinici di varia grossezza e provvisto di nucleolo.

Nel mezzo della cellula, ma alquanto spostato verso il lume renale, vi è uno spazio vuoto che sta a rappresentare il posto occupato da una vacuola ripiena di liquido nella cellula vivente.

È in questa vacuola e, sulle sezioni, nello spazio vuoto,

26 ADA LAMBERTENGHI

che si trovano comunemente delle concrezioni in forma di pallottole, talvolta perfettamente sferiche, talvolta a contorni più o meno irregolari, di colore giallo a luce trasparente e bianchiccio splendente a luce riflessa.

Generalmente in ogni cellula vi è una sola concrezione, ma possono esservene due o tre ed anche più; in tal caso le concrezioni sono di piccole dimensioni.

Talora nella cellula può mancare la vacuola: la conerezione cioè può essere aderente al protoplasma.

Della struttura e della composizione chimica dell’ escreto mi occupo in modo particolare più avanti.

FIG. I. Cellule renali escretrici di Helix pomatia L. da sezioni: Ingr. >< 600.

Sul lato della cellula libero nel lume del sacco renale esistono delle brevi e sottili ciglia rigide: è alquanto difficile notarle nelle sezioni; tuttavia, dopo averle osservate in prepa- rati ove erano più evidenti, potei constatarne la presenza anche sugli elementi a fresco (fig. 3-4); avendo avuto occasione altresì di studiare il rene del Limax variegatus Drap. mi convinsi che anche in questo Gasteropodo le cellule ghiandolari sono provviste di ciglia (fig. 2). Si tratta evidentemente di quell’ ap- parecchio a spazzola già stato descritto sovente nelle cellule renali dei vertebrati.

I naturalisti che fin qui si sono occupati delle cellule re- nali dei Gasteropodi polmonati, fra i quali il Perrier, il Plate (!*), il Rolle, (*”) non ne fanno cenno, anzi dichiarano trattarsi di elementi non cigliati, ma, dal canto mio, credo assai probabile che un’accurata osservazione accerterebbe dell’esistenza delle ciglia nelle cellule renali in altri Gasteropodi polmonati.

Gli autori più recenti ànno studiate le cellule renali so- prattutto sulle sezioni: al contrario degli antichi che fecero le

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC, 27

loro osservazioni essenzialmente sugli elementi a fresco: ed invero, per acquistare una conoscenza, per quanto possibile, esatta di queste cellule ghiandolari, è importante l’esame a fresco.

Mediante la dissociazione a fresco, si possono staccare Vuno dall’altro gli elementi cellulari: questi perdono in gene- rale, la forma prismatica, caratteristica sulle sezioni, e, per la tensione superficiale propria dei liquidi, assumono la forma sferica (fig. 3).

È probabile che ciò si debba in massima parte alla tensione del liquido contenuto nella grande vacuola, perchè quando questa è piccola rispetto alla massa del protoplasma si conserva fino ad un certo punto la forma originaria (fig. 4).

La vacuola è quasi sempre in posizione eccentrica rispetto alla superficie cellulare, cosicchè il protoplasma forma intorno ‘alla vacuola uno strato di spessore disuguale che è massimo ad un polo, ove sta il nucleo, e va degradando verso il polo opposto ove talvolta si riduce ad uno strato esilissimo (fig. 3-4).

Su breve tratto del limite cellulare si osserva l’ apparecchio a spazzola che denota il tratto della cellula affiorante nel lume renale allorchè questa era in loco (fig. 3-4).

Entro la vacuola vi sono le concrezioni; quasi sempre poi, nel protoplasma, si osservano dei piccoli corpiccioli gialli. Il Bial li ritenne di sostanza grassa. Lo Schoppe ne distinse alcuni di natura identica alle grosse. concrezioni, altri che alla luce polarizzata si comportano diversamente delle prime, ma che non si possono neppure ritenere gocce di grasso perchè non anneriscono in acido osmico: sovente sono infatti evidenti nel protoplasma delle piccole concrezioni che, per il loro aspetto e per la loro struttura, si debbono ritenere della stessa compo- sizione delle grosse concrezioni nelle vacuole: inoltre mediante trattamento con Sudan III in soluzione alcoolica concentrata, si vede che realmente nelle cellule esistono gocce di grasso.

Il Plate ed il Rolle, studiando le cellule renali, il primo nel genere Ianella, il secondo nell’Arion empiricorum, ritengono che la vacuola sia ripiena di un liquido vischioso e gelatinoso poichè, quasi senza eccezione, la solida concrezione si trova nella parte superiore della vacuola o nel centro e non è mai appoggiata al protoplasma « denn wàre sie wasserig, so wurde das Konkrement der Schwere folgen und zu Boden sinken ».

Dalla posizione che occupano le concrezioni nelle sezioni non si può certo giudicare, per ragioni ovvie, di quella da esse

28 ADA LAMBERTENGHI

occupata nelle cellule viventi, ed anche dall’esame a fresco non so come si possa decidere se la concrezione sia sospesa o no nella vacuola; ma, supponendo anche fosse sospesa, non è necessario pensare che la vacuola sia ripiena di una sostanza gelatinosa, giacchè basterebbe che la densità del liquido e della conerezione fossero press’a poco uguali perchè quest’ultima dovesse stare sospesa in seno al liquido, allo stesso modo che un uovo di pollo sta in sospensione nell’acqua salata.

Facendo agire delle soluzioni saline sopra le cellule viventi isolate si può convincersi che il liquido della vacuola è acquoso e che tiene in soluzione delle sostanze cristalloidi e non colloidi, giacchè aumentando la pressione osmotica del liquido esterno, con opportune concentrazioni della soluzione di Cl Na si può seguire al microscopio la fuoruscita del liquido della vacuola attraverso allo strato protoplasmatico che funziona esattamente da membrana semipermeabile, con la differenza che invece di incresparsi come farebbe una membrana, il pro- toplasma si raccoglie man mano in uno spazio più ristretto: la cellula presenta solo nei primi momenti un contorno irregolare, ma alla fine del processo riprende all'ingrosso la forma sferica.

Le modificazioni osservate nelle cellule in seguito a questi processi osmotici sono disegnate nella fig. 5: in (a) la cellula è sorpresa dopo che su di essa a agito per alcun tempo il C/ Na in soluzione fisiologica: come si vede, i contorni della cellula, come quelli della vacuola, sono già un po’ alterati per la pres- sione osmotica esercitantesi dall’esterno all’interno e causante la fuoruscita del liquido: questo, a mano a mano che si con- centra la soluzione, fuoresce in maggiore quantità (>. c.), dalla vacuola passa nel protoplasma e da questo all’esterno; la va- cuola diminuisce sempre più di volume, ed i limiti di essa si addossano alla concrezione (d. e.) Inversamente si può provocare un’entrata di liquido in queste cellule così contratte, diminuendo a mano a mano la concentrazione della soluzione di C/ Na fino a fare agire dell’acqua pura.

Nella fig. 6 la cellula (a) si è quasi vuotata di liquido: la vacuola si è ristretta, i suoi limiti non si distinguono più da quelli della concrezione, tanto che questa sembra del tutto aderente al protoplasma, ma a mano a mano che la concentra- zione della soluzione diminuisce e diminuisce proporzionalmente anche la pressione osmotica, si stabilisce un passaggio di

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC, 99

liquido dall'esterno all’interno, la vacuola si distende ancora (e. d. e.), il volume cellulare aumenta, anche i contorni si fanno più regolari; infine in (e) la cellula & quasi ripreso il volume e la forma originaria. Si può concludere che il contenuto della vacuola è una soluzione di sostanze cristalloidi.

La concrezione. M. Bial e più recentemente Ph. Schoppe si occuparono in particolare della struttura delle concrezioni; queste ànno per lo più una struttura caratteristica quantunque non sia raro trovare nelle cellule degli ammassi amorfi di granuli. Si è già detto qualche parola precedentemente sui caratteri generali: all’esame a fresco si osserva attorno ad ogni concrezione una sorta di alone trasparente o meglio di una guaina che l’avvolge separandola dal liquido della vacuola (fig. II); si direbbe che entro alla prima vacuola ve ne sia una seconda più piccola che contenga la concrezione: spesso già a fresco non si osserva una sola guaina, ma alla prima più esterna ne seguono una o due concentriche. |

La struttura della masserella a fresco, non è bene evidente, tuttavia si scorge talvolta in seno alla massa della concrezione una evidente struttura radiata: la sostanza delle concrezioni sembra cioè costituita non da una massa continua, ma da tanti aghi convergenti verso il centro, divisi l’uno dall’altro da sot- tilissimi spazii che in una sezione ottica delle concrezioni ap- paiono come tante sottili linee oscure radiali.

Sulle sezioni oltre che la struttura radiale, osserva una divisione delle concrezioni in numerosi strati concentrici com- bacianti così che, ai primi strati trasparenti circolari periferici già notati, si succedono altri strati colorati in grandissimo numero verso il centro (fig. 7) (a. d. c.).

Se si fa agire della potassa diluita sulla concrezione, dopo breve tempo, gran parte della concrezione si scioglie e preci- samente la sostanza giallognola disposta a raggi e che, a prima vista, sembra costituire tutta la massa della concrezione.

Così scompare la struttura raggiata della concrezione e il residuo non sciolto appare adesso come una serie di membranelle trasparenti incolore, concentriche le une alle altre, disposte a guisa, come disse lo Schoppe, delle tuniche di una cipolla. Esse stanno a rappresentare gli strati concentrici di cui la concrezione era composta (fig. 9).

30 ADA LAMBERTENGHI

Queste membranelle sono state descritte dal Bial, il quale considerò l'insieme di esse come uno stroma della concrezione e dallo Schoppe, che le descrisse come involucri della concre- zione e ne studiò pure il comportamento alla luce polarizzata.

Non è a credere che la potassa sia assolutamente inattiva sullo stroma: anche le membranelle vengono sciolte, ma solo assai più lentamente della sostanza colorata: cosichè non sempre possono seguire gli strati concentrici fino al centro, perchè molto spesso il solvente le scioglie prima che si possa fare l’osservazione: ed il processo di soluzione procede sempre dal centro verso la periferia di guisa che le ultime guaine che si sciolgono sono le più esterne (fig. 10).

Della natura chimica delle conerezioni molto si occuparono gli autori, e lo stato attuale della questione si trova ben rias- sunto nel manuale di Otto Von Furth (') al quale rimando il lettore.

Mentre la più parte degli autori ritiene che le concrezioni siano d’acido urico, taluni opinano che siano costituite talora d’acido urico e talora di guanina ed infine, anche recentemente, si fece l'ipotesi che siano formate essenzialmente di guanina o di qualche altra base xantinica.

Dirò qui le esperienze da me fatte per decidere questo punto controverso:

Le conerezioni sono insolubili nell’alcool, nell’etere, me- diocremente solubili nella glicerina bollente, difficilissimamente nell’ acqua fredda, difficilmente nell’acqua bollente.

Le concrezioni sono sciolte anche a freddo nel fosfato so- dico, nella potassa e nella soda caustica anche diluite, nei carbonati alcalini (carbonato di litina e di sodio). L’ammoniaca pure scioglie le concrezioni, così l'acido solforico, l'acido ni- trico; le scioglie invece difticilmente l’acido acetico e ancora più difficilmente l’acido cloridrico (*).

Il fatto solo che le concrezioni non si sciolgono sensibil- mente in acido cloridrico escluderebbe di per che siano costituite di basi xantiniche, le quali tutte danno con acido cloridrico dei cloridrati caratteristici più o meno solubili in

(1) H. Meckel ritiene le concrezioni insolubili in ammoniaca, in acido acetico, solubili a caldo nell’ acido eloridrico. Ph. Schoppe le crede solubili anche in acqua fredda.

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC, 31

acqua, ed invece le prove di solubilità deporrebbero in favore della presenza dell’acido urico.

Trattando inoltre le concrezioni con carbonato sodico queste ben presto si spezzettano in tante sfericciole del tutto identiche a quelle di urato sodico che si ottengono operando allo stesso modo sopra l’acido urico ('), e per aggiunta di acido acetico si riprecipitano dei cristalli indubbiamente d’acido urico.

Così pure si ottengono dei cristalli caratteristici d’acido urico trattando le concrezioni con H? SO? a 66° e riprecipitando con precauzione con dell’alcool a 90°.

Se, previo trattamento delle concrezioni con carbonato sodico, versa una goccia del liquido ottenuto sopra una carta imbevuta di una soluzione di nitrato d’argento, si produce, per riduzione dell’ossido d’argento, una macchia bruno-scura con alone giallo (reazione di Schiff, caratteristica per l'acido urico).

Se si spappola un po’ di rene sopra un vetrino e si tratta dapprima con NaOH e si aggiungono in seguito alcune gocce di acido fosfomolibdico, si ottiene un precipitato bleu-verde avente splendore metallico, che al microscopio si rivela costi- tuito di piccoli prismi con 6 facce (reazione per l’acido urico dell’ Offer).

Mentre i caratteri di solubilità, il comportamento delle conerezioni con carbonato sodico ed un acido, le due ultime reazioni (quantunque per loro stesse insufficienti) inducono a credere che si sia in presenza di acido urico o di urati, la reazione della murexide invece, così importante, non riesce tanto facilmente, e se si volesse fondare su di essa, l’osserva- tore può essere indotto ad erronee conclusioni.

Invero se si riscalda un po’ di rene con due gocce d’acido nitrico a bagno maria fino a completa evaporazione si ottiene un residuo anzichè rosso, come darebbe l'acido urico, di un color giallo che, per aggiunta di potassa, varia dal giallo al giallo arancio, al rosso. Non si à dunque la caratteristica rea- zione bleu violetta dell’acido urico, ma piuttosto la reazione xantica delle sostanze proteiche.

Nel dubbio che quest’ultima reazione, inevitabile per la

(1) Come si sa, l’ acido urico cristallizzato si trasforma con carbonato sodico in urato di sodio dal quale riprecipita con aggiunta di un acido. È stata mia cura di fare tutte le esperienze di controllo con acido urico cristallizzato.

32 ADA LAMBERTENGHI

presenza delle sostanze protoplasmatiche, mascherasse quella dell’acido urico, dietro consiglio del Dott. A. Rusconi assistente al laboratorio d’igiene dell’ Università di Pavia, che mi fu largo d’aiuto, passai all’ estrazione dell’acido urico.

Tentai dapprima questo metodo: trattai del rene con acido cloridrico diluito e filtrai per asportare le sostanze proteiche che in acidi diluiti si sciolgono.

Sopra il residuo (che conteneva inalterate le concrezioni) provai la reazione della murexide: ebbi solo una debole traccia di violaceo al primo contatto con la potassa, subito mascherata dalla colorazione prevalente giallo aranciata.

Allora operai nel seguente modo:

Trattai un po’ di rene, entro una capsula, con soluzione al 5 °/, circa di carbonato sodico, scaldai a bagno maria, ag- giunsi al liquido del carbone animale, filtrai, raccolsi il filtrato entro una provetta: vi aggiunsi dell’acido cloridrico fino a reazione acida e lasciai in riposo il liquido per più di 12 ore.

In fondo alla provetta si separò un notevole precipitato; decantai allora il liquido ed aggiunsi acqua per sciogliere, qualora si fossero formati, dei cloridrati di basi xantiniche, decantai ancora e feci ripetuti lavaggi: il residuo al microscopio, presenta costituito di cristalli in prismi gialli identici a quelli dell'acido urico; provai sopra questo residuo la reazione della murexide e la ottenni con estrema nettezza.

Per questa esperienza, confermate anche dalle precedenti, si deve concludere che la concrezione è per la massima parte costituita d’acido urico.

È tuttavia utile notare questo fatto, che anche piccolissime tracce di basi xantiniche possono mascherare la reazione della murexide; avendo aggiunto ad una quantità notevole d’acido urico delle traccie di xantina ottenni la reazione xantica e non quella della murexide e dall’ acido urico con pochissima guanina ottenni bensì una traccia violacea, ma che fu subito mascherata dal colore giallo aranciato, cosicchè è logico supporre che l'insuccesso nei primi procedimenti si deve ascrivere alla pre- senza di basi xantiniche nel tessuto renale.

Da questo fatto deve dipendere molto probabilmente anche la grande varietà di reperti dovuti ai vari autori.

Mentre fin dal 1889 P. Marchal (*‘) non solamente provò la presenza dell’acido urico, ma ne fece anche il dosaggio

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC, 33

stabilendo una quantità di circa 7 millig. per lumaca; nel 1890 invece il Bial credette che la concrezione fosse di guanina; ancora nel 1894 il Cuénot la pensò costituita di una leucomaina xantica; egli poi si ritrattò in un lavoro del 1900, ma, come non aveva date le esperienze che lo avevano convinto della presenza della leucomaina, così non diede quelle che lo persua- sero dell’acido urico.

Prima del lavoro di P. Marchal, A. Ewald e Kruckenberg (‘) ‘6) ritennero che le concrezioni fossero talora d’acido urico talora di guanina.

e Goronovitsch (

Nalepa ('’) vi trovò della guanina ed infine il Barfurth (**) credette di riconoscere della xantina.

Ancora in una monografia del Guiart sopra l’Arion empiri- corum pubblicata nel 1900, si ripete che le concrezioni sono di una leucomaina xantica.

Si comprende come, data l'incertezza fra gli autori, nel manuale di Otto Von Furth la questione sia dichiarata irri- soluta.

Gli autori o non danno, come il Cuénot, i metodi di ricerca o si limitano, per decidere della composizione delle concrezioni, a studiarne i rapporti di solubilità negli acidi, negli alcali, nell’alcool, nell’ etere, a studiarne la forma dei cristalli od a giudicare in base alla reazione della murexide.

Ora quest’ultima, a cui s’annette grande importanza, non si può ottenere con sicurezza se non estraendo l’acido urico, perchè facilmente è mascherata dalla reazione xantoproteica, ed infatti le esperienze, ad esempio, del Nalepa e del Bial non sono condotte in modo tale da garantirci da questo pericolo.

Riguardo alle tracce di basi xantiniche che, come si è visto, è probabile siano nel tessuto renale, non si può dire se esse appartengano alle concrezioni o pur no, perchè possono più facilmente provenire dalla scissione delle nueleine delle cellule.

In ogni modo è da ritenere per certo che le concrezioni siano essenzialmente d’acido urico e in particolare è da rite- nere che sia acido urico la sostanza colorata della concrezione.

Ancora un cenno intorno allo stroma delle concrezioni che si mette in evidenza dopo l’azione dei solventi dell’acido urico, ossia dopo il disciogliersi dell’acido urico, che forma, come ab- biamo veduto or ora, la parte colorata della concrezione, mentre lo stroma sarebbe formato dalle membranelle concentriche

34 ADA LAMBERTENGHI

dianzi descritte. È da notarsi subito che i solventi dell’ acido urico sono pure in generale solventi dello stroma, ma la loro azione è assai più lenta su questo che su quello: tanto che nelle concrezioni si potrebbe distinguere una sostanza più ed un’altra meno solubile ad esempio nella potassa e nella soda diluite, nell’acido solforico, nell’acido nitrico e sopratutto nel- Vammoniaca.

Questa a già disciolto tutto Vacido urico che ancora si conservano inalterate le membranelle.

Le membranelle inoltre sono insolubili nell’acqua, nel- Valcool: si sciolgono assai lentamente nell’acido cloridrico e nel cloruro di sodio in soluzione concentrata, più rapidamente si sciolgono nei carbonati alcalini, nella glicerina bollente.

Il Bial le ritenne costituite di sostanza organica, perchè si colorano coi comuni mezzi di colorazione del protoplasma, ma si differenziano da questo per l’intonazione del colore.

Lo Schoppe crede che siano di natura protoplasmatica, perchè trattandole con ammoniaca ed acido acetico si rischiarono come il protoplasma.

Io ritengo siano di sostanza organica, perchè dalla loro combustione non rimane alcun residuo di cenere.

Volli inoltre tentare sopra lo stroma alcune reazioni colo- rate delle sostanze albuminoidi, senza tuttavia ottenere alcun risultato conclusivo.

Per poter fare delle esperienze sullo stroma, senza che l'osservazione fosse ostacolata dalla presenza dell’acido urico, avevo cura di sciogliere questo in ammoniaca diluita e di lavare poi abbondantemente il tessuto in acqua.

Nelle varie reazioni colorate delle sostanze albuminoidi si usano spesso dei solventi delle concrezioni, come acido nitrico, acido solforico ecc.: questa è una grave difficoltà per poter decidere del risultato della reazione poichè spesso, prima che questa possa avvenire, lo stroma si scioglie: tuttavia poichè nei preparati lo scioglimento procede gradualmente, per molte rea- zioni potei convincermi del risultato.

Josi posso asserire che gli strati delle conerezioni non danno la reazione xantoproteica, quella del Millon; essi spiccano incolori nella massa protoplasmatica che assume un colore gial- lastro 0, nel secondo caso, un rosso rosa.

La reazione dell’Adamkiewicz si ottiene pure nel proto- plasma e non sullo stroma.

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC. 35

Tentai più volte la reazione del biureto usando soluzioni di solfato di rame di varia concentrazione (massima concen- trazione 1 °/,) e soluzioni di potassa all’1°/, ma non ottenni mai la reazione sul protoplasma sullo stroma.

Questo invece si colora in rosso intenso in alloxana e molto bene la reazione dell’Axenfeld.

Se sotto il vetrino c. o. si fa passare del cloruro d’oro in soluzione 1 °/,,, si scalda e si aggiungono ancora 1-2 gocce d’acido formico, gli strati si colorano in rosa, rosso, porpora e poi bleu; ma, come si sa, questa reazione non è caratteristica solo per le sostanze proteiche; il color rosso sarebbe solamente peculiare ad esse; una infinità di altre sostanze, fra le quali anche l’acido urico, danno la reazione bleu e violetta.

Da quanto si è detto si comprende che il problema della composizione chimica dello stroma è ancora da risolversi: allo stato presente non si può ritenere dimostrato che si tratti di sostanze albuminoidi, ma non si può neppure escluderlo.

Ipotesi sulla formazione delle concrezioni. Dall’ osserva- zione della struttura delle concrezioni si può pensare come assai probabile che il protoplasma elabori, quale prodotto di escrezione, una gocciolina di liquido (sferetta centrale della concrezione) nel quale deve trovarsi in soluzione l'acido urico: da questa gocciolina si differenziano due parti: l'acido urico che si deve evidentemente depositare in seno ad essa in mi- nutissimi granuli orientati in modo che ad ogni granulo al centro altri se ne allineano in direzione dei raggi che alla fine la sferetta è una struttura radiata; ed una membranella limitante (stroma); segue poi una seconda goccia che include la prima ed anche in questa avviene identico differenziamento: alla seconda goccia segue la terza e così di seguito.

Talora però si notano al centro della concrezione non una ma parecchie sfericciole intorno a ciascuna delle quali sonvi delle membranelle concentriche: solo le ultime alla periferia ravvolgono tutte le altre (fig. 8; a. d. c.).

In questo caso si direbbe che due o più concrezioni, dopo un periodo di accrescimento indipendente, si siano completate entro involucri comuni; non è raro del resto trovare delle cellule con numerose concrezioni (fig. 11 a. d.) assai piccole presentanti sempre la solita struttura caratteristica.

36 ADA LAMBERTENGHI

Le cellule con numerose piccole concrezioni sono state considerate dallo Schoppe come rappresentanti il stadio della formazione delle concrezioni.

Così egli ricostruisce il processo di formazione:

« In dem Protoplasma der Epithelzellen zuerst kleine, neben einonder liegende, Harnkugelchen auftreten die dann von einer gemeinsamen Uratschale umgeben werden ».

Per quanto si è detto poco fa è chiaro invece che i centri di formazione delle concrezioni possono essere indifferente- mente uno o più di uno, e che nell’ultimo caso le piccole concrezioni iniziali possono rimanere sempre piccole indipen- denti, aumentando di numero, oppure, dopo essersi accresciute indipendentemente, possono essere riunite e avviluppate da stratificazioni comuni per il quale fatto in una sola conerezione si notano parecchi centri di formazione (fig. 8 a. d. c.).

Sfortunatamente siccome intorno al processo di formazione delle concrezioni non si possono fare che delle ipotesi, nessuno avendo potuto seguire il graduale depositarsi delle sostanze di escrezione, non so dire in quali condizioni si forma una sola grande concrezione ed in quali invece la sostanza escreta si depositi in numerose piccole concrezioni indipendenti.

E probabile infine che il liquido della grande vacuola venga prodotto dopo che la concrezione è stata ultimata. Ciò si infe- risce dal fatto che molte volte le concrezioni non sono entro una vacuola, ma aderenti al protoplasma.

Meccanismo dell’ escrezione. Gli autori non sono d’accordo sul meccanismo dell’escrezione delle cellule renali. Il primo ad occuparsi del problema fu il Meckel, il quale crede che le concrezioni fuorescano nel lume renale per deiscenza delle cellule; C. Vogt e Jung opinano invece che la cellula, satura di materiale di escrezione, si distacchi e cada nella cavità renale e che, sul tessuto connettivo sottostante, se ne formi un’altra.

L’ipotesi del Meckel è ripetuta nel lavoro del Bial; la seconda in quelli del Marchal e del Girod.

Quest’ ultima interpretazione, ammessa da parecchi autori (°) non solo per |’ Helix, ma anche per le cellule renali di molti molluschi, è, a ragione, ritenuta falsa dal Perrier; questi tuttavia, alla sua volta, ne un’altra che non è meno erronea.

Egli vuole che durante l’ escrezione, sia espulsa la con-

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC. 37

erezione con tutta la vacuola circondata tutt’ al più da un po’ di protoplasma e qualche volta trascinando seco anche il nucleo.

La sua opinione è la conseguenza di un altro errore: l’au- tore considera non come cellule, ma come vacuole staccatesi dalle prime, i corpi sferici che contengono la vacuola e la con- crezione che si osservano dissociando a fresco il tessuto renale.

In altra parte del presente lavoro ò già descritto l’ aspetto delle cellule all’esame a fresco: è d’uopo notare che spesso l'osservatore vede la cellula anzichè di profilo, di fronte, dalla parte distale che, come abbiamo veduto, è occupata in massima parte dalla vacuola ed in cui il protoplasma è ridotto ad uno strato periferico sottile, talvolta così sottile che, anche a forte ingrandimento, sembra nient’altro che una membranella rive- stente la vacuola: (fig. 12 a. 5.) quando si a la cellula così disposta è ben raro il caso in cui si possa scorgere nei prepa- rati a fresco il nucleo cellulare, il più delle volte nascosto dall’opaca e grossa concrezione.

In tale posizione la cellula, ad un esame superficiale può sembrare una vacuola; ma, assestando dei piccoli colpi al ve- trino c. 0. si può, molte volte, far rotare l'elemento in modo da mettere in evidenza il nucleo ed il protoplasma della zona che ne è più ricca: sovente attorno alla presunta vacuola si nota l'apparecchio a spazzola e talvolta si scorge, fuocheggiando sullo spessore della parete il nucleo cellulare. Tutto ciò ci induce alla conclusione che se l’opinione del Vogt e Jung non è più ammissibile, nessun fatto ci autorizza ad ammettere il processo di evacuazione descritto dal Perrier che è tuttavia attualmente il più accreditato, riaffermato anche recentemente dal Cuénot per l’Helix pomatia e dal Guiart per l’Arion empiricorum.

Certo l'opinione più antica, quella del Meckel è anche la vera: la cellula, dopo l'elaborazione dell’escreto, si apre per espellere il liquido e la concrezione, e tosto, per la tensione superficiale del protoplasma, si richiude e riprende la sua at- tività funzionale.

Pavia, Laboratorio d Anatomia comparata, Febbraio 1908.

ADA LAMBERTENGHI

LAVORI CITATI

. H. MecgkeL. 1846. Mikrographie einiger Drusenapparate der nie-

deren Thiere. (Arch. f. Anat. u. Phys. u. wiss. med. Von. loh. Mullers).

. F. Leypig. 1857. Lehrbuch des Histologie des Menschen und der

Thiere. (Frankfurt a. M.).

. F. Bott. 1869. Beitrige zur vergleichenden Histologie der Mol-

lusken Typus. (Mit 4 Taf). (Arch. f. mikrosk. anat. 6 Bd. suppl. 1869).

. C. Vor E E. June. 1888. Lehrbuch der praktischen verglei-

chenden Anatomie. (1 Bd. Braunschweig).

. R. PerrIER. 1889. Recherches sur 1’ anatomie et |’ histologie du

Rein des Gastéropodes Prosobranches. (Ann. des Sciences natur. Zool. T. VII n. 1-2).

. M. Bia. 1890. Ein Beitrag zur Physiologie der Niere. (Arch.

Phys. Pfluger 47 Bd. 3 fig.).

. P. Girop. 1893. Observations Physiologique sur le rein de

l’ Escargot. (Compt. rend. T. 118).

. L. Cugnor. 1892. Etudes physiologiques sur les Gastéropodes

Pulmonés. (Arch. Biol. Tome 12 T. 23).

» 1894. Sur le fonctionnement du rein des Helix. (Compt. rend. IS SKE),

» 1900. L’ escrétion chez les Mollusques. (Arch. Biol. T. 16 T. 5-6.

. Pa. ScHoppe. 1897. Die Harnkiùgelchen bei Wirbellosen und

Wirbelthieren. (Anat. Hef. VII Bd.).

. G. Stiasny. 1903. Die Niere der Weinbergschnecke. (Zool. Anz.

1903).

. L. PLate. 1891. Studien iiber opisthopneumone Lungenschnecken.

I, Die Anatomie der Gattungen Daudebardia und Testacella. (Zool. Jahrb. Anat. u. Ontog. Bd. IV 1891.

» 1894. Studien iiber opisthopneumone Lungenschnecken. Il, Die Oncidiiden. Ein Beitrag zur Stammesgescbichte der Pulmonaten (Zool. lahrb. Anat, u. Ontog. Bd. VII 1894.

» 1898. Beitrige zur anatomie u. Systematik der Janelliden. (Zool. Jahrb. Anat. u. Ontog. Bd. XI 1898).

G. RoLue. 1907. Die Renopericardialverbindung bei den einhei- mischen Nacktsehnecken und anderen Pulmonaten. (Jena zeit. Nat. Bd. 43 1907.

. 0. Von FurtH. 1903. Vergleichende chemische Physiologie der

niederen Thiere. (Jena 1903).

CONTRIBUTO ALLO STUDIO ECC, 39

«

14. P. Marcuar. 1889. L' acide urique et la fonction rénale chez les Invertebrés. (Mem. de la Soc. Zool. de France 3. 1889).

15. Ewacp u. KrukenserG. 1883 Ueber Besonderheiten der Guanin- ablagerung bei Fischen. (Zeitschrift. f. Biol. 19 Anmerk).

16. Goronowitscu. 1883. Refer. nach j. Munk, Centralbl. f. d. med. Wiss. 1883. (Vergl. auch Zeitschr f. Biol. 19 Anmerk).

17. A. Nauepa. 1883. Beitriige zur Anatomie der Stylommatophoren. Sitzungsber. der Akad. der Wiss. 87 I Abtlg.

18. D. Barrurta. 1885. Vergleichend-chemische Untersuchungen

tuber das Glykogen. (Arch. f. mikrosk. Anat. 25 1885).

DESCRIZIONE DELLE FIGURE (1)

Fig. l. Sezione di una piega ghiandolare del rene di Helix pomatia sporgente nel lume renale; X 300.

Fig. 2. Cellule renali escretrici di Limax variegatus Drap. da sezioni; X 1200.

Fig. 3. Cellule renali escretrici di Helix pomatia, osservate in soluzione fisiologica di C/ Na.

Fig. 4. Cellula renale escretrice di Helix pomatia a fresco conser- vante la forma originaria; X 600.

Fig. 5. (a. b. c. d. e.) Modificazioni successive della forma di una cellula renale escretrice di Helix per azione di soluzioni vie più concentrate di CZ Na & 900.

Fig. 6. (a. b. c. d. e.) Modificazioni successive della forma di una cellula renale escretrice di Helix per azione di soluzioni dapprima concentrate di ClNa poi a mano a mano più diluite Y 900.

Fig. 7. (a. b. c.) Concrezione di cellule renali di Helix in cui è bene evidente la struttura radiale e a strati concentrici db, c,

X 900 a, X 600.

Fig. 8. (a. b.) Concrezioni di cellule renali di Helix con parecchi centri di formazione X 900. Fig. 9. Membranelle concentriche rimaste dopo lo scioglimento per

azione della potassa, della sostanza colorata delle concrezioni delle cellule renali di Helix & 600

Fig. 10. Membranelle coucentriche periferiche delle concrezioni delle cellule renali di Helix: le più resistenti all’azione dissolvente della potassa & 900.

Fig. Ll. (a. 6.) Cellule renali escretrici di Helix con numerose piccole concrezioni nella vacuola & 600.

Fig. 12. (a. b.) Cellule renali escretrici di Helix che per la loro posizione non lasciano scorgere il nucleo XK 900.

(1) Le figure nella tavola sono ridotte circa di 172,

Dott. Roberto Brunati

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE NELLA VALLE DEL COSIA PRESSO COMO

Cenni bibliografici

=

Della Valle del Cosia già si occuparono molti studiosi poichè essa si trova in una delle regioni d'Europa che per la varietà e 1’ anda- mento dei terreni offri un interessantissimo campo alle osservazioni dei geologi.

Nel 1794 l’Amoretti (Viaggio da Milano ai tre laghi, Maggiore, di Lugano e di Como (*)) osserva nella Val del Cosia |’ argilla che trovasi vicino a S. Martino, borgo di Como, poi i legni impietriti, (forse le impronte di vegetali del Mesozoico superiore) le ammoniti ed altre conchiglie marine, (forse quelle del Rosso ad Aptici e dei Rosso Am- monitico 8) il tripoli (marne friabili della Creta inferiore î); e ricorda pure le breccie del Montorfano Comasco, la maiolica di Ponzate e una selva sotterranea che può forse chiamarsi lignite non lungi da Albese. Quest’ ultimo deposito lignitifico a me non fu possibile di rin- tracciare. |

La vera storia geologica di questa regione si può dire cominci nel 1858 colla classica opera (*) dello Stoppani sulla geologia lombarda.

Lo Stoppani percorse la Val del Cosia fino alle sue sorgenti (*) e descrisse la Maiolica, il Rosso ad Aptici e il Rosso Ammonitico, che lungo la nostra Valle affiorano caratteristici e fossiliferi, come presso alla strada da Camnago Volta a Ponzate :*). Egli ricorda in tale opera anche le puddinghe e i calcari nummulitici del Montorfano Comasco attribuendoli giustamente all’ Eocene (°).

Nel 1876 per incarico della Società Elvetica di Scienze Naturali, questa regione era studiata dallo Spreafico, dal Negri e dallo Stoppani,

(1) AwmorETTI. Viaggio da Milano ai tre laghi, Maggiore, di Lugano e di Como e monti che li circondano. Milano, 1794 pag. 298-299.

(2) SroppanIi. Studi Geologici e Paleontologici sulla Lombardia. Milano, 1858.

(3) STOPPANI. Op. cit. pag. 218.

(4) STOPPANI. Op. cit. pag. 80.

(5) STOPPANI. Op. cit. pag. 205.

peri

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE ECC, 41

(lavoro questo che per la morte dello Spreafico dovette essere publi - cato dal Taramelli nel 1880 con modificazioni e aggiunte (')) e le os- servazioni in essa fatte dai distinti geologi poco dffferiscono da quelle dello Stoppani.

Del Taramelli abbiamo inoltre una pregevole pubblicazione sui din- torni di Erba (*) dove descrive |’ andamento della serie Giura Liasica nel pian d'Erba, e ricorda i banchi di conglomerato interglaciale che si osservano anche nella Valle del Cosia. Il Taramelli in altro suo lavoro sui tre laghi (°) illustrò in seguito magistralmente questa regione così interessante dal lato geologico.

Frattanto si era occupato della Valle del Cosia il prof. Benedetto Corti, studiandone il quaternario (*) ed illustrando la interessantissima fauna di Campora (°).

Publicò anche un lavoro (°) riassuntivo delle precedenti osserva- zioni con carta geologica e nuove aggiunte paleontologiche e stratigra- fiche su tutta la regione compresa tra i due rami del lago di Como e ‘imitata a sud dai laghetti Briantei, ma stratigraficamente seguì gli errori dei precedenti che ritenevano la Valle del Cosia facente parte di una sinclinale del Mesozoico superiore.

La stratigrafia dei terreni giuraliasici che il prof. Benedetto Corti non aveva ben compresa nella sua opera sull’Alta Brianza, fu esatta- mente interpretata ed illustrata dal dott. Guido Bonarelli (*) che di- mostrò la presenza di una faglia che dai Corni di Canzo si spinge fin sotto al monte Bolletto m. 1234, interessando I’ alta Valle del Cosia, ed addossata ad essa una piega non sinclinale come credette il Corti ma bensì anticlinale.

Distinse collo studio dei fossili, i piani della serie giura liasica, |’an-

(1) TARAMELLI T. Il Canton Ticino meridionale ed i paesi finitimi. Berna, 1889. IpEM. Carta geologica della Svizzera vol. XVII, 1880.

(2) TARAMELLI T. Alcune osservazioni geologiche nei dintorni di Erba. Rend. Ist. Lomb. T. XXXI fasc. XVII 1893.

(3) T\RAMELLI T. I tre laghi. Studio geologico orografico con carta geolo gica. Milano. 1903.

(4) CorTI B. Breve nota sul quaternario e i terrenì recenti della Vallassina e Alta Brianza. Estratto dal Bol. della Soc. geol. ital. vol. IX fase. 2. Roma, 1890.

(5) Corti B. Sui fossili della Maiolica di Campora presso Como. Estratto

dai rendiconti del R. Ist. Lomb. Serie II vol. XXV fase. VI 1892. IpeM. Sulla Fauna Giurese e Cretacea di Campora presso Como. Estratto dai rendiconti del R. Ist. Lomb. Serie II vol. XXVII fase. VIII 1894. IpemM. Sulla Fauna a Radiolarie dei noduli seleiosi della maiolica di Campora presso Como. Estratto dai rendie nti del R. Ist. Lom. serie II vol. XXIX 1896.

(6) Corti B. Ossorvazioni stratigrafiche e paleontologiche sulla regione compresa fra i due rami del lago di Como e limitata a sud dai laghi della Brianza con carta. Boll. d. Soc. Geol. It. vol. XI 1893.

(7) BONARELLI G. Contribuzione alla conoscenza del Giura Lias Lombardo. Atti della R. Acc. delle Scienze di Torino vol. XXX Disp. 2 1894-95. BONARELLI G. Op. cit. pag. 96.

49 ROBERTO BRUNATI

damento degli strati illustrando con profili e con una piccola cartina geologica la faglia del monte Bollettone e quella di Canzo.

Posteriormente alla gita del Bonarelli in Brianza il Dott. H. Becker publicò una carta geologica dell'Alta Brianza (') dove confermò le idee del Bonarelli sull’ anticlinale, ma fece qualche inesattezza circa lo svi- luppo del Morenico, come ho osservato nei dintorni di Albese.

La carta geologica del dott. H. Becker fu seguita da un‘ interes- sante nota dello Schmidt (?), la quale però interessa scarsamente la Valle del Cosia.

Il prof. G. De Alessandri (°) diligente illustratore della Creta e dello Kocene della Lombardia rilevò esattamente tutti i lembi cretacei che affiorano nella Valle del Cosia e dimostrò in base allo studio paleon- tologico Il’ età geologica del Montorfano Comasco ascrivendolo all’ Eo- cene superiore (Parisiano).

Il dott. Giuseppe Parravicini (*) pure si occupò dell'Alta Brianza in una pubblicazione dove fatto un sunto dei precedenti lavori al- cuni nuovi spaccati a dimostrazione delle sue osservazioni che però non interessano la nostra Valle.

L'importanza della fauma di Campora scoperta dal prof. Benedetto Corti, per lo studio dell’ Infracretaceo e del Giura superiore è rilevata anche dal prof. C. F. Parona il quale osservò che tale rinveni- mento, fu certamente una delle più interessanti scoperte paleontolo- giche fatte in Lombardia in questi ultimi anni (°).

La Valle del Cosia fu anche visitata dal prof. Ernesto Mariani che la ricorda in due assai pregevoli pubblicazioni, una sui fossili del Giura e dell’ Infracretaceo (°) occupandosi della località di Campora, l'altra sul secondario della Lombardia (’) occidentale accennando alla faglia Brunute-Caslino-Canzo che interessa tutto il bacino di raccogli- mento del Cosia. Egli rinvenne inoltre nel toarciano dei dintorni di Ponzate e Solzago la Posidonomya Bronni Volz, specie che caratterizza il Lias superiore.

(1) Becker H. Carta geologica dell'Alta Brianza. Sacchi Milano estate 1894.

(2) ScaMIDT C. Zur Geologie der Alta Brianza. Extrait du compte-rendu du Congrès géologique international. 6 sessione, 1894 Zurich.

(3) DE ALESSANDRI. —- Osservazioni Geologiche sulla Creta e sull’ Eocene della Lombardia. Atti della Soc. Ital. di Scienz. Nat. vol. XXXVIII. Milano 1899.

(4) PARRAVICINI G. Contribuzione alla conoscenza Geologica dell’ Alta Brianza Milano 1899,

(5) Parona C. F. Considerazioni sulla serie del Giura superiore e dell’ In- fracretaceo in Lomdardia a proposito del rinvenimento di fossili del piano Bar- remiano. Rendiconti del R. Ist. Lomb. di Scienze e Lettere. Serie II vol XXIX, fase. IV pag. 244 Milano 1896.

(6) MxRIANI E. Fossili del Giura e dell’ Infracretaceo nella Lombaria. Atti della Soc. It. di S. N. Vol. XXXVIII fasc. IV pag. 370 Milano 1900. (7) MARIANI E. Appunti Geologici sul secondario della Lombardia occiden-

tale. Atti della Soc. It. S. N. vol. XLIII fase. II pag. 117 e 155 Milano 1900,

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE ECC, 43

Delle formazioni quaternarie si occupò partitamente il prof. F. Sacco (!) studiando gli anfiteatri morenici del lago di Como, e descrivendo con esattezza le morene della Valle del Cosia e dei dintorni.

Anche il prof. Benedetto Corti (*) studiando alcuni avanzi fossili di mammiferi del terrazzo morenico di Civiglio in Valle del Cosia si intrattenne sulle formazioni moreniche della regione. Infine uno studio assai importante sull’ anfiteatro morenico del ghiacciaio Abduano è quello del signor F. Wilmer (*), pubblicato con carta geologica a Berna nel 1904. In questa contribuzione alla conoscenza degli antichi terreni glaciali del bacino il distinto geologo descrisse le formazioni con ve- dute geniali e profonde segnando i limiti dei vari depositi colla più accurata esattezza.

I limiti del glaciale dell’ ultima espansione nei dintorni di Como corrispondono pure a quelli indicati nella piccola carta d'insieme dei ghiacciai Insubrici che accompagna la bella opera dei geologi Penck e Briickner tuttora in corso di publicazione (Die Alpen in Eiszeitalter).

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE (*).

Il torrente Cosia nasce sul versante meridionale della ca- tena di monti che da Brunate (m. 716) si spinge fino al M.te Bollettone (m. 1317), in una località detta Alpe di Albese, e sbocca nel Lario ai Pubblici Giardini di Como.

La catena montuosa che ne forma il bacino di scorrimento è posta sulla parte Sud Ovest del triangolo che costituisce la penisola Lariana detta impropriamente dal Becker Alta Brianza.

All’Alpe di Albese dove il Cosia nasce, sgorga da una copiosa fonte al contatto tra il rosso ad Aptici e il rosso Am- monitico, verso la fine della nota frattura descritta dal Bona- relli, (°) che dai Corni di Canzo si spinge fin sotto al Bolletto, in fondo alla valle di Tavernerio.

(1) Sacco F. Gli anfiteatri morenici del lago di Como. Ann. della R. Acc. d’Agrie. di Torino vol. XXXV 1893. (2) Corti B. Sulle scoperte di avanzi fossili di Arctomys Marmotta e di

Talpa europea nel terrazzo morenico di Civiglio presso Como. Att. Soe. Ital. di Se. Nat. vol. XXXV 3-4 Milano 1896.

(3) Wu.mer F. Beitràge zur Kenntnis des diluvialen Addagletschers. Mit- teilunzen der Niturforsehenden Geseilschaft in Bern aus demJahre 1904.

(4) Per queste osservazioni geologiche mi sono servito della Carta d’Italia al venticinquemila. F. 32 tav. III. NE (Como) tav. IV. SE (Moltrasio).

(5) BONARELLI G. op. cit.

44 ROBERTO BRUNATI

Il bacino di raccoglimento del Cosia e del suo affluente di sinistra è compreso tra il Bolletto ad Ovest e il Bollettone ad Est, e questi corsi d’acqua sono separati da uno sprone che forma un piccolo altipiano detto Pian della Rovere dove si os- servano alcuni interessanti fenomeni carsici dei quali parlerò in seguito.

Lo spartiaque e la parte più alta del bacino di raccogli- mento del Cosia e della Valle di Villa Albese è costituita da calcari del Lias inf. e più basso, a contatto colla faglia Caslino Canzo-Brunate, sotto la quota 950 affiorano la creta (‘), la Ma- iolica, poi il rosso ad Aptici, il rosso Ammonitico, il Lias medio ed inferiore, costituendo 1’ ala nord dell’anticlinale osservata dal Bonarelli e che, da Solzago, si spinge al Monte Bolettone.

Il piccolo altipiano detto della Rovere è formato per la maggior parte da un tavolato di Maiolica il quale appoggia a valle con pareti ripide sugli strati del Giura. È precisamente in questo tavolato che si osservano i fenomeni carsici dovuti a cavità (doline) imbutiformi allineate sul fondo di un avval- lamento. Una di queste doline è lunga circa 17 metri, larga 12 e profonda 4; un’altra è presso a poco rotonda misurando circa 10 metri, tanto per il lungo che per il largo, ed è profonda 5 metri.

Nelle vicinanze se ne osservano molte altre, ma senza la regolarità di forma delle due sopraindicate.

Lasciato l’altipiano della Rovere che si trova sulla sponda sinistra del Cosia e lo divide dal suo affluente della Valle di Villa Albese, esaminiamo di nuovo il corso del Cosia scendendo lungo il torrente. Questo dalla sorgente, nella località detta Alpe di Albese a circa 750 m. sul livello del mare, fino a Ceppo d’Albese alla quota di 540, è diretto da Nord a Sud in una valle abbastanza ampia e profonda compresa fra i due sproni del Pian della Rovere che si allunga col dosso Ventone m. 734 a sinistra e dosso Fragoso m. 856 a destra; giunto a Ceppo d’Albese però piega bruscamente ad Ovest.

Questa località detta Ceppo d’Albese è una sella dove forse nel quaternario antico passava il torrente prima di piegare ad Ovest. Colla direzione da Est a Ovest esso continua fino a Taverne- rio in un letto incassato tra le roccie del Lias inf. tagliando e

(1) DE-ALESSANDRI G. op. cit. pag. 43.

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE ECC, 45

staccando con una valle traversale lV ultima parte del dosso Fragoso e formando così una piccola collinetta che va dalla sella di Ceppo d’ Albese fino a Tavernerio e che raggiunge la massima altezza di 590 m. A Tavernerio il Cosia continua il suo corso con direzione per breve tratto verso sud poscia verso Nord Ovest nel grande avallamento compreso a sinistra tra il Monte Orfano comasco (Eocene) ('), la collinetta di Lipomo, (dove tra le morene recenti ed il diluvium recente aftiorano le rocce del Miocene) scavando parte del suo letto, fra le marne della Creta superiore (°).

La sponda destra è costituita dal versante meridionale dei monti di Brunate, Civiglio, S. Tomaso, Ponzate, Solzago e Ta- vernerio, dai quali scendono numerosi corsi di acqua, che nel loro corso inferiore incisero le morene insinuate. Così nella valletta di Civiglio si trova un terrazzo morenico a circa 600 m. nel quale si scoprirono avanzi fossili di marmotta e di talpa (*).

Il torrentello di Ponzate presenta materiali di provenienza alpina fino alla quota di 500 m. e al suo sboccare dalla valle, incide profondamente il terrazzo interglaciale che si osserva intorno a Ponzate e sotto alla frazione di Gilasca.

Questo terrazzo si mantiene tra la quota dei 520 550. Il torrente l’ha inciso profondamente fino a raggiungere le sottostanti roccie del Lias inferiore medio e superiore (*) e al ponte prima di Casina, più in basso verso il Cosia, affiorano strati rossi e marnosi attribuibili al Lias superiore, poi gli strati selciosi del rosso ad Aptici e quindi Maiolica.

In questi calcari tanto compatti, l’ opera scavatrice del- l’acqua ha determinato un bellissimo orrido detto Borrino, dove l’acqua con rumorosa cascata precipita dal rosso ad aptici in una prima grande marmitta scavata nella Maiolica e da questa in un altra sottostante ancora nella Maiolica. Queste cascate sono facilmente spiegabili quando si pensi che in questa loca- lità il letto del Cosia ha raggiunto le marne della Creta supe- riore che sono molto più erodibili dei compatti strati dell’ In- fracretaceo e del Giura.

Anche il torrentello che scende perla valle di Villa Albese presenta il medesimo fenomeno del Cosia, cioè esso presenta il

(1) DE ALESSANDRI G. op. cit. pag. 64. (2) DE ALESSANDRI G. op. cit. pag. 43. (3) CORTI B. op. cit.

(4) MARIANI E. op. cit.

46 ROBERTO BRUNATI

suo letto che per circa due chilometri è parallelo a quello del Cosia, ma presso una sella detta Ceppo di Villa, dove si osserva un’ evidente morena recente, piega bruscamente ad Ovest ed entra nel Cosia nella località detta Ponte della Valle. Questo cambiamento di direzione del Cosia e del suo affluente fa pensare alla cattura di queste vallette per arretramento del Cosia, e probabilmente è legato alla azione che esercitarono le invasioni glaciali in questa località (’).

Nell’alta valle del Cosia le traccie dell’azione glaciale si scorgono nel letto del torrente a circa un chilometro a valle dalla sorgente, da questo punto fino a Ceppo d’Albese la valle si fa pianeggiante, essendovi sopra un chilometro di lunghezza un dislivello di appena due metri circa.

In questo tratto pianeggiante il torrente scavandosi il letto nelle alluvioni, ha messo nudo in vari punti alcuni strati di finissime marne, argillose disposti orizzontalmente e che an- dando sempre più a valle passano, a banchi di Conglomerati che affiorano poi a Ceppo di Albese. Queste marne friabilissime quando sono asciutte, si sciolgono nell’ acqua come fango dis- seccato, acquistando una viscidità analoga a quella del sapone per cui, ed anche per la loro colorazione bigiastra o rosso ci- nerea, vengono dai contadini chiamate SAPONETTE DI MONTE. Nel punto del loro massimo sviluppo hanno una potenza di circa due metri.

Non trovai in esse tracce di diatomee resti organici. Gli elementi che vi si trovano sono, il quarzo in prevalenza, le miche, più rari gli epidoti, i pirosseni e la staurolite e molti prodotti d’alterazione. Questi straterelli argillosi mi sem- brano analoghi a quelli che il Wilmer riferisce all’ intersta- diale (’).

Della determinazione di questi minerali devo ringraziare il mio egregio amico Dott. Luigi Peruzzi. Alla sella di Ceppo d’Albese aumentano le traccie del glaciale colla presenza di numerosi trovanti nel letto del torrente, e nelle sopra descritte marne gli elementi si fanno più grossi, come si osserva alla confluenza colla Valle di Villa Albese.

Seguono verso l’alto i banchi di conglomerato che diedero il

(1) Sacco F. op. cit. pag. 34-28. (2) WILMER F. op. cit. pag. 84.

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE ECC. 47

nome di Ceppo alla suddetta sella. Questo conglomerato affiora in molte località nei dintorni di Albese e nella valle del Cosia, si presenta di solito in grossi strati con elementi abbastanza grossi, in parte spettanti alle rocce calcari che formano i monti soprastanti, e in parte a rocce cristalline e scistose provenienti dalle Alpi.

Questi banchi di conglomerato rappresentano il rimaneg- giamento di precedenti depositi glaciali spettanti ad una fase di espansione glaciale anteriore all’ ultima.

A Ceppo d’Albese in una trincea operata per il passaggio di una strada, si scorge come il conglomerato riposi sopra una morena assai antica dove il ferretto predomina e gli elementi sono profondamente alterati.

Certamente anteriori alla più recente invasione glaciale, sono alcuni trovanti e piccoli lembi morenici che si trovano a Nord Ovest di Ceppo sulla riva destra del Cosia all’altezza di circa 650 metri, 150 metri più in alto del conglomerato della sella. Fra i trovanti di questa località ve ne sono due Copel- liferi, che presentano cioè certi incavi rotondi dei quali fin ora non si è potuto dare alcuna spiegazione sicura; uno assai grosso vicino alla strada che da Ceppo mette alla capelletta di Tavernerio, l’altro una cinquantina di metri sopra. Un’altro assai ben conservato e con cinque distinte scodelline si trova vicino al paese di Albese e precisamente lungo la stradella campestre che dal caseggiato di Prato mette alle Vigne. La cronologia dei fenomeni glaciali (') è in questa località alquanto complicata perchè sono evidenti le tracce di due glaciazioni distinte determinate da morene antiche e da altre assai più recenti; le ultime sono ben conservate come lo attestano lo stato degli elementi e la colorazione biancastra del fango che le impasta, e per essere in alcune località sovrapposte al conglo- merato. Queste morene inoltre non raggiungono mai sui fianchi delle montagne l’altezza dei trovanti e di quelle più antiche (°).

Se da Ceppo d’Albese si scende verso Cassano Albese lungo la strada diretta ad Ovest, si vede che essa attraversa dapprima una morena addossata al monte, dagli elementi assai alterati e profondamente ferettizzati, sotto Cascina Mirandola si osserva un affioramento del conglomerato sottostante ad una morena

(1) WILMER F. op. cit. pag. 61-87. (2) WILMER F. op. cit. pag. 88.

48 ROBERTO BRUNATI

recente. Sempre lungo questa strada si osservano depositi mo- renici recenti fin che si giunge ad una valletta [Camp Las] (campo franoso) dove affiorano potenti banchi di conglomerati analoghi a quelli di Ceppo, che sembrano adagiati in parte sopra una morena recente, erosa dall’ acqua. Osservando per bene si vede come questa morena sia stata spinta e sovrap- posta al conglomerato dal ghiacciaio che riempì tutta la valle.

La superficie di contatto tra la morena e i banchi di con- glomerato non è regolare, ma vi sono frequenti apofisi di mo- renico che si spingono nei crepacci del conglomerato e spiccano per il loro colore bigio chiaro entro la roccia oscura. Questi conglomerati attestano un deposito precedente all'ultima discesa dei ghiacciai Alpini e probabilmente sono sineroni con quelli rinvenuti dal Prof. Taramelli a Nord di Pusiano e attorno alla chiesetta della Madonna della Neve (').

Il Becker nella sua carta geologica non rilevò queste roccie interglaciali ed anche al morenico non diede il suo vero svi- luppo, limitandosi a segnare presso a poco in questa località le sole morene della più recente invasione.

Nel periodo interglaciale, l’ alta valle del Cosia e quella di Villa Albese per le rispettive selle di Ceppo d’ Albese e di Villa sboccavano in quella specie di altipiano a forma di qua- drilatero, limitato a Nord dalle ultime pendici che si staccano dal Bolletto e dal Bollettone.

Quest’altipiano è sparso di altre morene dirette da Nord a Sud, la quale disposizione si spiega colle condizioni tutt’ af- fatto speciali nelle quali si svolsero in questa località i feno- meni glaciali. Che nell'ultimo periodo interglaciale l’alta valle del Cosia sboccasse nel sopra ricordato altipiano passando per la sella di Ceppo fanno fede e la sella stessa ed i banchi di conglomerato che si osservano nei dintorni di Albese e dei quali ho già parlato. Un fatto poi di capitale importanza è questo, che in diverse località del paese dove si scavarono pozzi, sotto uno strato di cinque o sei metri di ferretto e di materiali morenici molto alterati, si trova sempre un livello acquifero costituito da un giacimento di ghiaia in parte cemen- tata dove prevalgono elementi calcari misti sempre ad elementi

(1) TARAMELLI T..« Alcune osservazioni Geologiche nei dintorni di Erba» op. cit. pag. 54.

OSSERVAZIONI GEOLOGIGHE ECC, 49

di provenienza alpina alcuni dei quali hanno tali dimensioni da dover essere minati.

Gli elementi che costituiscono questa ghiaia sono assai somiglianti a quelli del conglomerato e certamente sono stati depositati da correnti che scendevano dai soprastanti monti e che ora sono state catturate dal Cosia.

All’opera di queste antiche correnti può «inoltre riferirsi il profondo avvallamento compreso tra Orsenigo ed Alzate ad Est e Verzago ad Ovest che è diretto da Nord a Sud verso Brenna, e fu anche dal Wilmer considerato come un antico alveo di fiume. Questo avvallamento può sicuramente ritenersi la conti- nuazione dell’ antica valle di Albese ora catturata dal Cosia, perchè è evidentemente sul prolungamento di quella, come ap- pare dando uno sguardo alla carta topografica.

La cattura da parte del Cosia della valle di Tavernerio, poichè anche questa per una evidentissima sella che si osserva sopra la frazione di Sirtoro sboccava nel sottostante altipiano, di quella di Albese e di Villa Albese sembra avvenuta durante od appena dopo l’ultima invasione glaciale, e la particolare di- sposizione del ghiacciaio Abduano in questa regione deve aver affrettato tale cattura. È necessario ricordare che i due rami del ghiacciaio Abduano discesi uno dal ramo di Como del Lario, l’altro dalla valle Assina, il primo rimontando l’attuale valle del Cosia, il secondo sboccando dalla valle del Lambro si scon- trarono appunto tra Villa Albese ad Est e Tavernerio ad Ovest inalzando contro le pendici dei monti che sono a Nord una enorme barriera di ghiaccio e lasciando le tracce fino a circa 700 metri di altezza. Questo limite non fu però raggiunto dal- l’ultima invasione glaciale le di cui morene in questa località non sorpassano la quota dei 550 metri. Risulta dagli studii più recenti, che durante l’ultimo periodo interglaciale deve aver dominato un clima piuttosto asciutto di modo che le correnti che avevano trascinato tutti quei materiali che formano il con- glomerato interglaciale, devono aver erose, con periodi di magre, le proprie alluvioni in parte cementate.

Al ricomparire poi dei ghiacciai si formò nuovamente una barriera di ghiaccio che non raggiunse il limite degli antichi, ma bastò appunto ad otturare come una grande diga le selle per le quali i torrenti montani scendevano nel sottostante alti- piano dei tre Albesi. Le due colline del Cornisello m. 627 e di

4

50 ROBERTO REUNATI

Pusfavel m. 590, che furono staccate dai rispettivi contrafforti del Ventone e del dosso Fragoso dal continuo arretramento del Cosia, il quale riuscì così a catturare la Valle di Taver- nerio, quella d’Albese e quella di Villa Albese, rappresentano colle loro cime pianeggianti un antico terrazzo alluvionale for- mato dalle correnti dell’ultimo periodo interglaciale, e presso a poco a questo livello si osservano altri terrazzi lungo tutte le pendici meridionali di questa costiera che finisce a Brunate. Avanzi di questa linea di antico livello si osservano a Gilasca m. 573 e sotto Civiglio m. 567. Questi terrazzi appartengono a correnti che forse non andavano nel Lario, ma per il profondo avvallamento della val Basca, andavano a sboccare nelle vici- nanze di Trecallo, cosa facilmente ammissibile osservando che tanto la valle di Ponzate come il troncone isolato di val Basca siano nella medesima direzione da Nord a Sud e quasi in con- tinuazione l’uno dell’altro.

Al ricomparire dei ghiacciai dell’ ultima espansione, forse il Cosia aveva già catturato tutte le vallette montane che sono ad Ovest di Tavernerio, e questa nuova barriera che ostruì le antiche selle deve certamente aver influito a facilitare I’ arre- tramento del torrente maggiore, ed è la causa probabile della deposizione di quelle sottili marne argillose che ho ricordato nella valle di Albese e che si trovano anche in quella di Villa, poichè ostruendo la sella di Ceppo si formò all’interno un tranquillo bacino lacustre il quale dall’ arretrarsi del Cosia venne in seguito raggiunto e vuotato.

Da Tavernerio al Lario la vallata molto larga sembra ina- deguata alla forza di erosione delle acque del Cosia, ma dai ter- razzi che assai distinti si vedono in alto, si accorge: subito come l’opera fluviale sia stata scarsa dopo l’ultimo periodo gla- ciale, e come la gran vallata fu opera della erosione glaciale esercitata sopra rocce poco compatte e friabili quali le marne variegate del Cretaceo Superiore. I terrazzi alluvionali che si presentano assai distinti sono due, il più alto è quello già ri- cordato che passa per Gilasca, Ponzate, Civiglio e potrebbe ri- ferirsi al diluviale medio. Al glaciale recente corrisponde quel- l’altipiano compreso tra il monte Orfano Comasco e Tavernerio e che va abbassandosi sotto Solzago e Casina fino alla cascina di S. Bartolomeo; in tale altipiano il Cosia ha scavato il suo letto attuale abbassandosi di una cinquantina di metri. Poco

OSSERVAZIONI GEOLOGICHE ECC. DI dopo le ultime case di Tavernerio dove affiora il Lias inferiore il Cosia scorre per breve tratto attraverso a materiali morenici ed il suo letto è seminato di grossi trovanti. Al Ponte di S. Fe- riolo affiora il rosso ad Aptici e la Maiolica dove si osservano due bellissime marmitte dei giganti, quindi le rocce in posto scompaiono sotto i detriti morenici fino al Passo della Volpe, ove affiora un banco di conglomerato interglaciale attraverso al quale il Cosia si apre un varco formando una bella cascata ed un grandioso orrido; poco a valle di questo orrido affiorano le marne della Creta Superiore. La profonda erosione che si osserva in questi terreni è tutta post-glaciale ed è assai evi- dente nella già ricordata località di S. Bartolomeo.

Nei primi tempi del Post-Glaciale il torrente doveva essere spostato a destra contro la montagna, ma in seguito gli strati resistenti e compatti della Maiolica lo deviarono, obbligandolo a scavarsi il passo verso sinistra, ed isolando così il piccolo sprone dove è il convento di S. Bartolomeo stesso.

Sulla sponda destra affiora la Maiolica assai sviluppata sopra Campora ed in essa il D. B. Corti rinvenne un’ interes- santissima fauna giurese. A valle di Campora affiorano nel letto del torrente ancora le rocce marnose della Creta Superiore ricoperte da argille, che secondo il prof. Taramelli dimostre- rebbero depositi del lago di Como spinti fino a questa località (*).

Avvicinandoci alla città di Como, il letto del Cosia è tutto tra depositi morenici e degna di nota e la Marmitta dei Gi- ganti che si trova in uno sprone di Maiolica sotto Camnago Volta già illustrata dal Benedetto Corti.

(1) TARAMELLI T. I tre laghi op. cit. pag. 123.

SU ALCUNI TERRENI ALLUVIONALI DI VIZZOLA TICINO E CASTELNOVATE In Provincia DI MILANO.

Nota dell’ ing. Francesco Salmojraghi

(con due tavole)

SoMmM4RIO. Preliminari Colle Umberto. Un fossile Sottosuolo dell’impianto di Vizzola Corrosione nell’ansa di Castelnovate Sabbie. Anfiboli cuspidati Discussione geologica. Modo di formazione. Provenienza. Età Riepilogo Poscritto.

Preliminari. Da parecchi anni vado raccogliendo dati di osservazione nella regione quaternaria dell’alto Milanese e specialmente nell’area fluvio-glaciale del Ticino, dove uso passare una parte delle mie vacanze. Ma sono ben lontano dal- l’aver risolto tutti i dubbi sull’ assegnazione dei terreni more- nici ed alluvionali di quell’ area alle numerose fasi glaciali ed interglaciali, in oggi stabilite. La pluralità delle glaciazioni, che gradatamente si è comprovata intorno alle Alpi, ha realmente accresciuta la difficoltà del riconoscimento geologico dei terreni anzidetti.

I criterii di riconoscimento, come è noto, sono principal mente forniti dallo stato di freschezza o di alterazione, di sciol- tezza o di cementazione dei terreni stessi; poi dalla forma esterna, dall’ altimetria e dai rapporti di posizione che esistono fra di essi, talvolta dalla distribuzione della flora spontanea attuale sopra la loro superficie ed infine da qualche eventuale contri- buto di paleontologia o paleoetnologia.

Ma tali criterii non sono sempre rilevabili. Quante distese pianeggianti non lasciano scorgere la natura del sottosuolo che per lo spessore messo allo scoperto dai lavori di coltivazione! Su quante ondulazioni di colli la vegetazione impedisce di giu- dicare se l’ ossatura ne è morenica o prequaternaria! Per ciò sono da ricercarsi con diligenza, man mano si presentano, tutte

SU ALCUNI TERRENI ALLUVIONALI ECC. Dd

le occasioni di sterri per cave, per trincee, per fondazioni o per pozzi, che consentano di fare, anche solo fugacemente, delle preziose osservazioni del sottosuolo. D'altra parte, ai criterii di riconoscimento sopra enumerati io penso che un altro possa essere aggiunto, quello desunto dallo studio mineralogico delle sabbie, le quali in tutti i terreni fluvio-glaciali esistono o con qualche manipolazione sono ricavabili.

La presente nota ha appunto il modesto scopo di porgere un esempio di applicazione dell’ anzidetto criterio e di serbare la memoria di alcuni dettagli geologici che vennero in luce negli escavi eseguiti dal 1897 al 1899 per l'impianto idroelet- trico di Vizzola e che a lavoro compiuto non sono più visibili. E per l’intelligenza di quanto dirò su tale argomento valgano il seguente brevissimo cenno descrittivo dell’opera e lo schizzo planimetrico della tav. II. (*).

L'impiavto di Vizzola, uno dei primi costruiti e dei più impor- tanti d’ Italia, sviluppa una forza di circa venti mila cavalli effettivi, Un canale che fu detto industriale e poi prese il nome di Vittorio Ema- nuele III, staccandosi con un corpo d'acqua di 70 m. e. dallo stesso bacino di presa costruito dal 1882 al 1884 sul Ticino, presso Somma Lombardo, per il canale Villoresi, corre a fianco sulla destra di questo per circa 6 chilometri fin presso Vizzola. Quivi i due canali si se- parano; il canale Villoresi, svoltando a sinistra, prosegue sulla costa della valle verso Tornavento per raggiungere I altipiano; il canale industriale si divide in due rami, uno serve alla conti- nuità della navigazione e scende a sud, diritto al Ticino, guada- gnandone il livello con due coppie di conche, V altro piega a destra sopra un lungo ponte-canale e si immette nel bacino di carico, donde scendono 12 tubi all'edifizio della centrale per animarvi, con un salto di 28 m., 10 turbine motrici e 2 eccitatrici. Un canale a gradoni sca- rica le acque sfioranti dal bacino anzidetto ed un altro più in basso raccoglie le acque fluenti dalle turbine; entrambi confluiscono nel ca- nale di navigazione a pie dell'ultima conca.

Tutti gli scavi per trincee e per fondazioni delle opere nominate caddero in terreni alluvionali, che sono diversi di costituzione e quindi presumibilmente di età.

(1) Ricavai questa tavola dai disegni della Soczetà italiana per condotte d'acqua, che progettò l’opera, e della Socze/d lombarda per distribuzione d'energia elettrica, che la eseguì e la esercita.

54 FRANCESCO SALMOJRAGHI

Colle Umberto. L’alluvione, che si presenta prima allo sguardo, è quella che forma il colle che chiamerò Umberto, dal nome che l'Autorità comunale di Vizzola diede alla fila di edifizi sopra di esso eretti per uffici ed abitazione degli addetti alla centrale idroelettrica. Questo colle si stacca dal- l’altipiano terrazzato e si spinge verso nord-ovest a guisa di penisola contro il Ticino, fino a Castelnovate, in una magnifica ansa del fiume. Esso venne già tagliato per dare passaggio al ca- nale Villoresi con una trincea, che poscia allargata per la sede del canale Vittorio Emanuele III è lunga 300 m., larga in sommità 115, profonda 27 e importò uno sterro complessivo di 570.000 m. e. Credo che mai occorse altrove in Lombardia un’ incisione così ampia e venne messa così in evidenza la compagine interna di un’ alluvione (‘).

L’alluvione del colle Umberto, come rilevai in ambedue le fasi di escavo, è una miscela incoerente di ghiaia e sabbia, di co- lore grigio, con visibili linee di stratificazione pressochè oriz- zontale, senza essere in strati distinti. Qua e vi si notano qualche raro nucleo irregolare cementato in pudinga e qualche rara lente di pura sabbia. L’argilla vi manca; anzi la sabbia della miscela e delle lenti poco intorbida l’acqua e, se la in- torbida, il limo che si deposita non contiene quasi punto argilla, ma consta di granuli estremamente fini, per lo più di mica o di quarzo. I ciottoli della ghiaia poi non hanno dimensioni uni- formi; quelli di dimensioni mediè (0.05 0.10 m.) sono pre- dominanti; ma ad essi si associano, sparsi nella massa, e spe- cialmenie nella parte